Discarica di Ghemme: Novara dice no

Il Movimento 5 stelle teme che il costo ambientale della discarica di Ghemme si scarichi sulla collettività e nei Comuni dove ha propri rappresentanti in Consiglio ha presentato una mozione ad hoc per sollevare il problema. Questa strada è stata seguita anche dal gruppo consiliare del Comune di Novara (Cristina Macarro, Mario Iacopino, Paola Vigotti) e giovedì 30 marzo la mozione è stata presentata a palazzo Cabrino. La maggioranza l’ha respinta e il resto dell’opposizione, sparutamente presente in quel momento, si è astenuta.
La premessa ha evidenziato le vicissitudini di questo impianto, di competenza del Consorzio del Medio Novarese.
La fidejussione che avrebbe dovuto garantire la copertura del periodo trentennale di monitoraggio post mortem della discarica è risultata falsa, la copertura finanziaria non c’è.
“Al fine di evitare che i costi della gestione post mortem della discarica di Ghemme gravino su tutti i cittadini della Provincia di Novara – prevedeva il dispositivo - mediante l’aumento della tassazione sui rifiuti, impegniamo il sindaco a conferire prima possibile con la Provincia di Novara in modo da poter sondare le modalità con cui essa possa rivalersi di ogni spesa derivante dalla gestione post mortem della discarica di Ghemme sulla società Daneco”.
La maggioranza ha fatto subito osservare a più voci la non competenza del Comune di Novara. Laura Bianchi (Lega) ha parlato di una richiesta fuori luogo. Angelo Tredanari (FdI) ha proposto di respingerla e Mauro Franzinelli ha detto che «approvarla mi sembra un autogol, bisogna essere fermi sulla posizione che il Comune di Novara ha già pagato tutto». Argomentazione approfondita è venuta dall’intervento del capogruppo di Forza Novara Valter Mattiuz. «Ho verificato – ha detto – i dati contenuti nel verbale del Cda dell’Ato dei rifiuti del Novarese del 24 novembre 2016, al quale ha partecipato l’assessore delegato dal sindaco. Si è parlato della discarica di Ghemme e il rappresentante del Consorzio Medio Novarese ha lamentato la mancanza di 40 milioni di euro, tanto vengono stimati i costi, avanzando la pretesa che vi sia una condivisione delle spese con il Consorzio del Basso novarese».
Gli enti pubblici si esprimono con gli atti amministrativi e a questi occorre fare riferimento per capire l’antefatto. Quando venne costituito l’Ato 1 (Ambito ottimare territoriale) Rifiuti Novarese, i due Consorzi Basso e Medio operavano distintamente sui rispettivi impianti: il Medio verso la discarica di Ghemme, il Basso verso la discarica di Barengo. Operavano distintamente anche per tutte le attività previste dai rispettivi contratti, tant’è che anche le royalties per la gestione del biogas sono state incamerate separatamente. Il consigliere Mattiuz ha aggiunto che «per un certo periodo il Comune di Novara, non avendo ancora attivato la raccolta differenziata della frazione organica ha conferito i rifiuti a Ghemme. Per circa un anno di conferimenti il nostro Comune ha versato circa 4 milioni di euro al Consorzio Medio Novarese e la tariffa era omnicomprensiva dei costi di gestione e di funzionamento, oltre al ripristino ambientale e la gestione post chiusura trentennale della discarica. Di tutto questo fanno fede i documenti contabili. Nel 2008 i conferimenti sono cessati. Noi abbiamo pagato tutto quello che era previsto. Credo dunque abbiate sbagliato bersaglio, - ha concluso rivolgendosi ai consiglieri pentastellati - l’istanza che proponete va rivolta agli enti sovra ordinati, non possiamo accettarla e la respingiamo».
Paola Vigotti (M5S) ha ricordato che «il presidente del Medio ha detto che se non riuscirà a reperire i fondi necessari, il costo sarà spalmato su tutti quelli che hanno conferito, quando ci arriverà la tegola della Tari, non diteci che non lo sapevate».
Andrea Ballarè (Pd) si è allineato con la consigliera Vigotti «che ha detto le cose come stanno, - ha esordito - la gestione non riguarda solo la fidejussione, servono svariati milioni per completare le procedure di chiusura. Alla fine gli ultimi referenti sono i cittadini, il rischio di pagare l’extra conto c’è. Non vale il principio che il Comune non conferisce più. Non facciamo gli struzzi, affrontiamo questo tema in un prossimo futuro». Dopo l’intervento Ballarè non ha votato e ha lasciato l’aula per andare al dibattito pubblico con la segretaria della Cgil Susanna Camusso ed è tornato più tardi.
Per il Pd in aula è rimasta solo Emanuela Allegra, anche consigliere provinciale, che ha fatto una razionale disamina della situazione, molto diversa da quella del suo capogruppo.
«Quello della discarica di Ghemme è il problema numero uno per la Provincia, - ha detto - so per certo che sono state fatte una serie di azioni oltre la competenza. L’obiettivo è di mettere il fuoco su un problema ambientale ed economico, la Daneco ha fatto carte false. C’è il tema della chiusura e il tema della gestione post mortem. La mozione – ha proseguito - è indirizzata al sindaco le cui competenze sono irrisorie, c’è quindi un tema politico e ambientale ma non la competenza. Potrebbe essere un problema di salute, ma lo studio ambientale epidemiologico di dieci anni ci dice che non ci sono allarmi. L’allarme può esserci se non interveniamo a chiudere. Ci sono diversi tavoli di confronto aperti, il consigliere Cremona (delegato alll’Ambiente dal presidente della Provincia Matteo Besozzi, ndr.) è sul pezzo quotidianamente. Non immagino i cittadini di Novara destinatari di un aumento delle tariffe per aver conferito in un periodo piuttosto remoto. Possiamo dire che non è di nostra competenza, il problema c’è e facciamo quel poco che possiamo fare. Inviterei a indirizzare eventuali colloqui del sindaco con il Consorzio del Medio». Votata solo dai proponenti la delibera è stata respinta.
Mariateresa Ugazio
Il Movimento 5 stelle teme che il costo ambientale della discarica di Ghemme si scarichi sulla collettività e nei Comuni dove ha propri rappresentanti in Consiglio ha presentato una mozione ad hoc per sollevare il problema. Questa strada è stata seguita anche dal gruppo consiliare del Comune di Novara (Cristina Macarro, Mario Iacopino, Paola Vigotti) e giovedì 30 marzo la mozione è stata presentata a palazzo Cabrino. La maggioranza l’ha respinta e il resto dell’opposizione, sparutamente presente in quel momento, si è astenuta.
La premessa ha evidenziato le vicissitudini di questo impianto, di competenza del Consorzio del Medio Novarese.
La fidejussione che avrebbe dovuto garantire la copertura del periodo trentennale di monitoraggio post mortem della discarica è risultata falsa, la copertura finanziaria non c’è.
“Al fine di evitare che i costi della gestione post mortem della discarica di Ghemme gravino su tutti i cittadini della Provincia di Novara – prevedeva il dispositivo - mediante l’aumento della tassazione sui rifiuti, impegniamo il sindaco a conferire prima possibile con la Provincia di Novara in modo da poter sondare le modalità con cui essa possa rivalersi di ogni spesa derivante dalla gestione post mortem della discarica di Ghemme sulla società Daneco”.
La maggioranza ha fatto subito osservare a più voci la non competenza del Comune di Novara. Laura Bianchi (Lega) ha parlato di una richiesta fuori luogo. Angelo Tredanari (FdI) ha proposto di respingerla e Mauro Franzinelli ha detto che «approvarla mi sembra un autogol, bisogna essere fermi sulla posizione che il Comune di Novara ha già pagato tutto». Argomentazione approfondita è venuta dall’intervento del capogruppo di Forza Novara Valter Mattiuz. «Ho verificato – ha detto – i dati contenuti nel verbale del Cda dell’Ato dei rifiuti del Novarese del 24 novembre 2016, al quale ha partecipato l’assessore delegato dal sindaco. Si è parlato della discarica di Ghemme e il rappresentante del Consorzio Medio Novarese ha lamentato la mancanza di 40 milioni di euro, tanto vengono stimati i costi, avanzando la pretesa che vi sia una condivisione delle spese con il Consorzio del Basso novarese».
Gli enti pubblici si esprimono con gli atti amministrativi e a questi occorre fare riferimento per capire l’antefatto. Quando venne costituito l’Ato 1 (Ambito ottimare territoriale) Rifiuti Novarese, i due Consorzi Basso e Medio operavano distintamente sui rispettivi impianti: il Medio verso la discarica di Ghemme, il Basso verso la discarica di Barengo. Operavano distintamente anche per tutte le attività previste dai rispettivi contratti, tant’è che anche le royalties per la gestione del biogas sono state incamerate separatamente. Il consigliere Mattiuz ha aggiunto che «per un certo periodo il Comune di Novara, non avendo ancora attivato la raccolta differenziata della frazione organica ha conferito i rifiuti a Ghemme. Per circa un anno di conferimenti il nostro Comune ha versato circa 4 milioni di euro al Consorzio Medio Novarese e la tariffa era omnicomprensiva dei costi di gestione e di funzionamento, oltre al ripristino ambientale e la gestione post chiusura trentennale della discarica. Di tutto questo fanno fede i documenti contabili. Nel 2008 i conferimenti sono cessati. Noi abbiamo pagato tutto quello che era previsto. Credo dunque abbiate sbagliato bersaglio, - ha concluso rivolgendosi ai consiglieri pentastellati - l’istanza che proponete va rivolta agli enti sovra ordinati, non possiamo accettarla e la respingiamo».
Paola Vigotti (M5S) ha ricordato che «il presidente del Medio ha detto che se non riuscirà a reperire i fondi necessari, il costo sarà spalmato su tutti quelli che hanno conferito, quando ci arriverà la tegola della Tari, non diteci che non lo sapevate».
Andrea Ballarè (Pd) si è allineato con la consigliera Vigotti «che ha detto le cose come stanno, - ha esordito - la gestione non riguarda solo la fidejussione, servono svariati milioni per completare le procedure di chiusura. Alla fine gli ultimi referenti sono i cittadini, il rischio di pagare l’extra conto c’è. Non vale il principio che il Comune non conferisce più. Non facciamo gli struzzi, affrontiamo questo tema in un prossimo futuro». Dopo l’intervento Ballarè non ha votato e ha lasciato l’aula per andare al dibattito pubblico con la segretaria della Cgil Susanna Camusso ed è tornato più tardi.
Per il Pd in aula è rimasta solo Emanuela Allegra, anche consigliere provinciale, che ha fatto una razionale disamina della situazione, molto diversa da quella del suo capogruppo.
«Quello della discarica di Ghemme è il problema numero uno per la Provincia, - ha detto - so per certo che sono state fatte una serie di azioni oltre la competenza. L’obiettivo è di mettere il fuoco su un problema ambientale ed economico, la Daneco ha fatto carte false. C’è il tema della chiusura e il tema della gestione post mortem. La mozione – ha proseguito - è indirizzata al sindaco le cui competenze sono irrisorie, c’è quindi un tema politico e ambientale ma non la competenza. Potrebbe essere un problema di salute, ma lo studio ambientale epidemiologico di dieci anni ci dice che non ci sono allarmi. L’allarme può esserci se non interveniamo a chiudere. Ci sono diversi tavoli di confronto aperti, il consigliere Cremona (delegato alll’Ambiente dal presidente della Provincia Matteo Besozzi, ndr.) è sul pezzo quotidianamente. Non immagino i cittadini di Novara destinatari di un aumento delle tariffe per aver conferito in un periodo piuttosto remoto. Possiamo dire che non è di nostra competenza, il problema c’è e facciamo quel poco che possiamo fare. Inviterei a indirizzare eventuali colloqui del sindaco con il Consorzio del Medio». Votata solo dai proponenti la delibera è stata respinta.
Mariateresa Ugazio