La tratta delle nigeriane verso lItalia: un calvario
I dati
I dati
Nel mondo le vittime di tratta sono circa 21 milioni, per il 70 per cento donne e bambini, trafficati e sfruttati per sesso e lavoro servile, in un giro d’affari da 32 miliardi di dollari all’anno. Solo in Italia le donne vittime della tratta sono tra le 50mila e le 70mila, di cui la metà nigeriane. Nel mondo della prostituzione fruttano una media di 9 milioni di prestazioni sessuali al mese. Un mercato le cui caratteristiche sono cambiate negli anni, portando sulla strada nell’ultimo ventennio albanesi, rumene, moldave, russe e nigeriane. Proprio queste ultime sono, attualmente, la nazionalità predominante.
Tra il 2015 e il 2016, infatti, i loro sbarchi sulle coste italiane sono raddoppiati, passando dal 5600 di due anni fa alle 11mila donne arrivate l’anno scorso. Le minorenni, poi, sono in continuo aumento, dalle poche centinaia nel 2013 a 1500 nel 2014, per arrivare a 5mila nel 2015, con un’età media sempre più bassa, attorno ai 15 anni. Una prostituzione di grandi numeri e a buon mercato, della quale, in un periodo di crisi economica, c’è grande domanda.
Il reclutamento, le violenze e la traversata. La prostituzione e lo sfruttamento sessuale sono in verità solo la punta di un iceberg che ha radici sommerse nel mare di povertà, corruzione e di violenza dalle quali queste donne arrivano. Sbarcano in Europa spinte dal sogno di una vita migliore, con l’illusione che tutti loro problemi saranno risolti. L’adescamento avviene in zone rurali: nelle città sono già arrivate le notizie di cosa ci sia dietro i viaggi verso l’Europa. A invitarle a partire spesso è un familiare o un conoscente che propone loro un lavoro come domestica o parrucchiera.