Dall’Avo una nuova tecnologia per la riabilitazione cognitiva

Dall’Avo una nuova tecnologia per la riabilitazione cognitiva
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NOVARA - Un innovativo software per la riabilitazione cognitiva corredato di hardware con schermo touchscreen: è l'importante donazione che è stata fatta dall'Avo (Associazione volontari ospedalieri) alla Struttura complessa di Medicina Fisica e Riabilitazione dell'ospedale Maggiore della Carità di Novara. La strumentazione è stata presentata mercoledì 19 aprile con una conferenza che si è tenuta nella sala riunioni del reparto nella struttura di viale Piazza d'Armi. 
"Ringraziamo di cuore l'Avo - ha detto in apertura Mario Minola, direttore generale del Maggiore - la riabilitazione ha un significato profondo in quanto permette al singolo di tornare dove possibile ad avere una vita autonoma e alla società intera di risparmiare risorse che sarebbero servite per la sua cura".
Il concetto è stato sottolineato anche dal professor Carlo Cisari, direttore del reparto di Riabilitazione: "La riabilitazione non è un costo ma un investimento - ha detto - Avo è sempre stato un partner importante per noi, indipendentemente da questo progetto. Fin dalla sua fondazione i volontari sono stati presenti in reparto per aiutare i pazienti ed inoltre ha realizzato diverse iniziative come la lettura ad alta voce. Ora ci hanno voluto donare questi strumenti operativi che saranno utilizzati dal nostro personale composto da tre logopedisti e da un neuropsicologo per trattare i disturbi del linguaggio e in generale per il recupero delle capacità cognitive".  
La logopedista Elisa Franzon ha poi spiegato nel dettaglio la valenza della donazione: "Si tratta di due apparecchi hardware con touchscreen e tastiera facilitata e del software di ultima generazione Rehacom, molto efficace per il recupero delle capacità cognitive a partire dall'attenzione e dalla memoria, per pazienti che hanno ad esempio subito ictus o trauma cranico. Lo strumento permette di graduare le difficoltà degli esercizi e di simulare situazioni di vita reale come fare la spesa o pagare una bolletta. La donazione fa parte di un progetto più ampio che prevede la collaborazione dei volontari Avo che, opportunamente formati da noi, aiuteranno i pazienti a continuare il percorso di stimolazione cognitiva, sempre sotto la nostra supervisione. 
Sono una ventina i pazienti che ogni giorno in media potranno essere aiutati a recuperare le loro funzioni cognitive con la nuova strumentazione.

“La riabilitazione cognitiva è importantissima – ha sottolineato poi il neuropsicologo Andrea Limberti – i disturbi cognitivi hanno un costo emotivo ed economico molto elevato, anche per le famiglie che si trovano ad assistere i propri cari. Questo software tedesco è il top di gamma a livello mondiale e per il reparto averlo in dotazione significa diventare un centro di primo livello per la riabilitazione dei disturbi cognitivi”.

“Questa donazione rientra nei nostri obiettivi di servizio di volontariato nell’ambito della riabilitazione – ha spiegato la presidente Avo Danila Finzi – In questi anni abbiamo imparato, grazie a corsi specifici, ad assistere i pazienti con problemi cognitivi e di afasia anche con piccoli esercizi di ripetizione e con altri programmi informatici sempre sotto la supervisione della dottoressa Franzon. Anche nel caso di questa nuova strumentazione un gruppo di 8 volontari seguirà una formazione specifica. Speriamo con questa tecnologia (che ha avuto un costo di 2.500 euro, ndr) di contribuire a rendere ancora più efficace il lavoro dell’équipe del profesosr Cisari nella cura dei pazienti”.

Valentina Sarmenghi  

 

NOVARA - Un innovativo software per la riabilitazione cognitiva corredato di hardware con schermo touchscreen: è l'importante donazione che è stata fatta dall'Avo (Associazione volontari ospedalieri) alla Struttura complessa di Medicina Fisica e Riabilitazione dell'ospedale Maggiore della Carità di Novara. La strumentazione è stata presentata mercoledì 19 aprile con una conferenza che si è tenuta nella sala riunioni del reparto nella struttura di viale Piazza d'Armi. 
"Ringraziamo di cuore l'Avo - ha detto in apertura Mario Minola, direttore generale del Maggiore - la riabilitazione ha un significato profondo in quanto permette al singolo di tornare dove possibile ad avere una vita autonoma e alla società intera di risparmiare risorse che sarebbero servite per la sua cura".
Il concetto è stato sottolineato anche dal professor Carlo Cisari, direttore del reparto di Riabilitazione: "La riabilitazione non è un costo ma un investimento - ha detto - Avo è sempre stato un partner importante per noi, indipendentemente da questo progetto. Fin dalla sua fondazione i volontari sono stati presenti in reparto per aiutare i pazienti ed inoltre ha realizzato diverse iniziative come la lettura ad alta voce. Ora ci hanno voluto donare questi strumenti operativi che saranno utilizzati dal nostro personale composto da tre logopedisti e da un neuropsicologo per trattare i disturbi del linguaggio e in generale per il recupero delle capacità cognitive".  
La logopedista Elisa Franzon ha poi spiegato nel dettaglio la valenza della donazione: "Si tratta di due apparecchi hardware con touchscreen e tastiera facilitata e del software di ultima generazione Rehacom, molto efficace per il recupero delle capacità cognitive a partire dall'attenzione e dalla memoria, per pazienti che hanno ad esempio subito ictus o trauma cranico. Lo strumento permette di graduare le difficoltà degli esercizi e di simulare situazioni di vita reale come fare la spesa o pagare una bolletta. La donazione fa parte di un progetto più ampio che prevede la collaborazione dei volontari Avo che, opportunamente formati da noi, aiuteranno i pazienti a continuare il percorso di stimolazione cognitiva, sempre sotto la nostra supervisione. 
Sono una ventina i pazienti che ogni giorno in media potranno essere aiutati a recuperare le loro funzioni cognitive con la nuova strumentazione.

“La riabilitazione cognitiva è importantissima – ha sottolineato poi il neuropsicologo Andrea Limberti – i disturbi cognitivi hanno un costo emotivo ed economico molto elevato, anche per le famiglie che si trovano ad assistere i propri cari. Questo software tedesco è il top di gamma a livello mondiale e per il reparto averlo in dotazione significa diventare un centro di primo livello per la riabilitazione dei disturbi cognitivi”.

“Questa donazione rientra nei nostri obiettivi di servizio di volontariato nell’ambito della riabilitazione – ha spiegato la presidente Avo Danila Finzi – In questi anni abbiamo imparato, grazie a corsi specifici, ad assistere i pazienti con problemi cognitivi e di afasia anche con piccoli esercizi di ripetizione e con altri programmi informatici sempre sotto la supervisione della dottoressa Franzon. Anche nel caso di questa nuova strumentazione un gruppo di 8 volontari seguirà una formazione specifica. Speriamo con questa tecnologia (che ha avuto un costo di 2.500 euro, ndr) di contribuire a rendere ancora più efficace il lavoro dell’équipe del profesosr Cisari nella cura dei pazienti”.

Valentina Sarmenghi  

 

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