Un progetto sull’area di Agognate

NOVARA - Dibattito in Consiglio comunale come al solito vivace, con l’immancabile battibecco tra il sindaco Alessandro Canelli e il consigliere Daniele Andretta di Io Novara. Inevitabilmente si è andati fuori tema e così è saltato fuori che l’Amministrazione prevede di realizzare un’area industriale a nord ovest, ma sarà quella aborrita di Agognate?L’indicazione è stata desunta (dal consigliere Michele Contartese di Forza Italia e da Daniele Andretta di Io Novara) dalla relazione della giunta che indica fra gli obiettivi due aree industriali, una a nord ovest e l’altra a nord est. Non c’è stata alcuna risposta immediata, poiché il sindaco ha parlato a largo raggio del nuovo disegno della città e non è entrato nei progetti in modo specifico, ha però assicurato i consiglieri che appena avrà la certezza di quanto si può fare riferirà alla commissione.Quanto ad Agognate, il rumor fa capire che quell’intenzione sarebbe già suffragata dalla presentazione di un progetto. In origine c’erano sul tappeto un milione di metri quadri bocciati dalla Regione, suddivisi tra due proprietari in due porzioni da 600.000 e 400.000 metri quadri. Una società inglese, che ha acquistato dal proprietario Bertola (presentatore di un progetto che Ballarè non è riuscito ad approvare per mancanza di consensi nel Pd) i 600.000 metri quadri, avrebbe presentato all’amministrazione Canelli un progetto per 200.000 metri quadri di logistica di piccolo raggio, in funzione all’e-commerce. I 400.000 metri quadri rimarrebbero come sono oggi a destinazione agricola.L’intervento di Andretta sulla incapacità del Comune di incassare i suoi crediti è partito da una sottolineatura: «Il Comune di Novara è un buon pagatore che, disattendendo le raccomandazioni della Corte dei Conti, paga con anticipazioni di cassa fino a 11 milioni di euro per 266 giorni. E’ invece un pessimo incassatore. Il 52% delle violazioni al codice della strada non vengono incassate e si riscuotono poco più del 40% di quelle che dovrebbero essere le entrate derivanti dai crediti. In totale circa 2 milioni non vengono incassati. Passando all’aspetto politico – ha continuato – esprimo una forte delusione: Canelli e Ballarè sono due facce della stessa medaglia, perché alla fine Canelli di Ballarè ha adottato la stesse politiche. Niente è cambiato per l’immigrazione, sono rimaste le stesse difficoltà per la sicurezza. Continuando nella similitudine è rimasta la stessa inefficacia delle misure sviluppo economia lavoro, il Musa ce lo teniamo, così come i buchi nelle strade. Pure c’è la conservazione dei vertici operativi del Coccia (direttrice e amministratrice) e nemmeno sulla Caffetteria è intervenuto. Che delusione! Ci aiutate a capire la differenza? Noi davvero non riusciamo a trovarla». Poi Andretta ha accusato «faccia pure il sindaco ma la smetta di annientare tutti quelli che non la pensano come lei».Canelli ha ribattuto punto per punto. «Mi si accusa di voler fare il sindaco annientando il pensiero altrui, Andretta me lo spieghi con fatti concreti. Abbiamo lavorato su due binari, affrontando tante problematiche e questioni amministrative non risolte che abbiamo ereditato, ma non voglio fare l’errore di guardare indietro. Il nostro progetto di città, già condiviso in maggioranza prevede tanti tasselli, presto lo presenteremo in Consiglio. Sul bilancio è evidente che una attività lassista ha creato una situazione creditoria un po’ difficile. Se Andretta pensa che in dieci mesi si possano recuperare dieci anni è lontano dalla realtà».I sindaco ha elencato che «ci sono progetti per strade e marciapiedi a luglio si inizia con gli interventi per 2.800.000 euro che non basteranno, con il Cim risolveremo la questione delle difese spondali del Terdoppio, siamo in attesa delle direttive della Regione. Sul Musa abbiamo nove anni di contratto per 5.504 posti, abbiamo disinnescato il pericolo di contenzioso dandogli 127 posti invece dei 172 previsti nel contratto, solo chi non conosce la vicenda può mistificarla. Capisco la vis polemica e le difficoltà politiche, però da questo punto di vista io accetto le critiche e lei accetti le limitazioni. Presto convocheremo la commissione per il piano di sviluppo strategico, fatto da noi, senza l’intervento di consulenze esterne, dialogando con tante realtà». Andretta ha chiesto le scuse del sindaco «per avermi dato del mistificatore».La posizione del M5S è stata di astensione «per la difficoltà di esprimere un giudizio su un bilancio la cui responsabilità va divisa tra due amministrazioni. Non vediamo un grande scostamento da Ballarè».Emanuela Allegra per il Pd ha motivato l’astensione col dire: «Chi vince, vince perché ha un’idea di città diversa. Io non intendo fare un affondo perché bisogna essere onesti intellettualmente: il 50% di questo bilancio è eredità dell’amministrazione Ballarè, il 50% è quello che Canelli ha inteso fare e variare. Non si vedono i risultati di un cambio di rotta. Credo vi si possa dare ancora qualche mese, il cambio delle politiche non si fa dall’oggi al domani, vogliamo vedere, se questo cambio ci sarà bene, se non ci sarà qualche cosa non torna. Bisogna dire che i conti sono stati lasciati in ordine».Mariateresa Ugazio
NOVARA - Dibattito in Consiglio comunale come al solito vivace, con l’immancabile battibecco tra il sindaco Alessandro Canelli e il consigliere Daniele Andretta di Io Novara. Inevitabilmente si è andati fuori tema e così è saltato fuori che l’Amministrazione prevede di realizzare un’area industriale a nord ovest, ma sarà quella aborrita di Agognate?L’indicazione è stata desunta (dal consigliere Michele Contartese di Forza Italia e da Daniele Andretta di Io Novara) dalla relazione della giunta che indica fra gli obiettivi due aree industriali, una a nord ovest e l’altra a nord est. Non c’è stata alcuna risposta immediata, poiché il sindaco ha parlato a largo raggio del nuovo disegno della città e non è entrato nei progetti in modo specifico, ha però assicurato i consiglieri che appena avrà la certezza di quanto si può fare riferirà alla commissione.Quanto ad Agognate, il rumor fa capire che quell’intenzione sarebbe già suffragata dalla presentazione di un progetto. In origine c’erano sul tappeto un milione di metri quadri bocciati dalla Regione, suddivisi tra due proprietari in due porzioni da 600.000 e 400.000 metri quadri. Una società inglese, che ha acquistato dal proprietario Bertola (presentatore di un progetto che Ballarè non è riuscito ad approvare per mancanza di consensi nel Pd) i 600.000 metri quadri, avrebbe presentato all’amministrazione Canelli un progetto per 200.000 metri quadri di logistica di piccolo raggio, in funzione all’e-commerce. I 400.000 metri quadri rimarrebbero come sono oggi a destinazione agricola.L’intervento di Andretta sulla incapacità del Comune di incassare i suoi crediti è partito da una sottolineatura: «Il Comune di Novara è un buon pagatore che, disattendendo le raccomandazioni della Corte dei Conti, paga con anticipazioni di cassa fino a 11 milioni di euro per 266 giorni. E’ invece un pessimo incassatore. Il 52% delle violazioni al codice della strada non vengono incassate e si riscuotono poco più del 40% di quelle che dovrebbero essere le entrate derivanti dai crediti. In totale circa 2 milioni non vengono incassati. Passando all’aspetto politico – ha continuato – esprimo una forte delusione: Canelli e Ballarè sono due facce della stessa medaglia, perché alla fine Canelli di Ballarè ha adottato la stesse politiche. Niente è cambiato per l’immigrazione, sono rimaste le stesse difficoltà per la sicurezza. Continuando nella similitudine è rimasta la stessa inefficacia delle misure sviluppo economia lavoro, il Musa ce lo teniamo, così come i buchi nelle strade. Pure c’è la conservazione dei vertici operativi del Coccia (direttrice e amministratrice) e nemmeno sulla Caffetteria è intervenuto. Che delusione! Ci aiutate a capire la differenza? Noi davvero non riusciamo a trovarla». Poi Andretta ha accusato «faccia pure il sindaco ma la smetta di annientare tutti quelli che non la pensano come lei».Canelli ha ribattuto punto per punto. «Mi si accusa di voler fare il sindaco annientando il pensiero altrui, Andretta me lo spieghi con fatti concreti. Abbiamo lavorato su due binari, affrontando tante problematiche e questioni amministrative non risolte che abbiamo ereditato, ma non voglio fare l’errore di guardare indietro. Il nostro progetto di città, già condiviso in maggioranza prevede tanti tasselli, presto lo presenteremo in Consiglio. Sul bilancio è evidente che una attività lassista ha creato una situazione creditoria un po’ difficile. Se Andretta pensa che in dieci mesi si possano recuperare dieci anni è lontano dalla realtà».I sindaco ha elencato che «ci sono progetti per strade e marciapiedi a luglio si inizia con gli interventi per 2.800.000 euro che non basteranno, con il Cim risolveremo la questione delle difese spondali del Terdoppio, siamo in attesa delle direttive della Regione. Sul Musa abbiamo nove anni di contratto per 5.504 posti, abbiamo disinnescato il pericolo di contenzioso dandogli 127 posti invece dei 172 previsti nel contratto, solo chi non conosce la vicenda può mistificarla. Capisco la vis polemica e le difficoltà politiche, però da questo punto di vista io accetto le critiche e lei accetti le limitazioni. Presto convocheremo la commissione per il piano di sviluppo strategico, fatto da noi, senza l’intervento di consulenze esterne, dialogando con tante realtà». Andretta ha chiesto le scuse del sindaco «per avermi dato del mistificatore».La posizione del M5S è stata di astensione «per la difficoltà di esprimere un giudizio su un bilancio la cui responsabilità va divisa tra due amministrazioni. Non vediamo un grande scostamento da Ballarè».Emanuela Allegra per il Pd ha motivato l’astensione col dire: «Chi vince, vince perché ha un’idea di città diversa. Io non intendo fare un affondo perché bisogna essere onesti intellettualmente: il 50% di questo bilancio è eredità dell’amministrazione Ballarè, il 50% è quello che Canelli ha inteso fare e variare. Non si vedono i risultati di un cambio di rotta. Credo vi si possa dare ancora qualche mese, il cambio delle politiche non si fa dall’oggi al domani, vogliamo vedere, se questo cambio ci sarà bene, se non ci sarà qualche cosa non torna. Bisogna dire che i conti sono stati lasciati in ordine».Mariateresa Ugazio