Le bande entrano nelle scuole per far conoscere la musica

Presentato il progetto Musicando per gli allievi di terza, quarta e quinta della primaria.

Le bande entrano nelle scuole per far conoscere la musica

Le bande entrano nelle scuole per far conoscere la musica. Presentato il progetto Musicando per gli allievi di terza, quarta e quinta della primaria.

Le bande entrano nelle scuole per far conoscere la musica

Gli strumentisti delle bande musicali entrano nelle scuole per affascinare i ragazzi ed avvicinarli al loro mondo. L’ambizioso progetto, titolato “Musicando – i bambini e la musica” è stato presentato giovedì mattina nell’ufficio scolastico territoriale di Novara da Angelo Ruspa, vicepresidente della sezione locale Anbima (Associazione Nazionale Bande Italiane Musicali Autonome, dei Gruppi Corali e della Musica Popolare Italiana) e Italo Fonio, presidente della banda di Galliate.
«Il nostro desiderio – ha detto Ruspa – è quello di far conoscere alle nuove generazioni l’arte della musica. Per questo proponiamo in questo anno scolastico 2018/19 un incontro gratuito di conoscenza propedeutica del mondo musicale destinato agli allievi delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria. L’incontro potrà essere integrato in seguito da Laboratori formativi riguardanti i legni, le percussioni e gli ottoni».

Presentato il progetto Musicando

Gli Istituti interessati possono rivolgersi al professor Ruspa contattandolo al 338 9202919 oppure via e mail tofed@libero.it entro il 30 settembre per definire giornata ed orario. «La musica – è stato aggiunto – è una forma comunicativa complessa e “globale”. Essa racchiude e veicola un’infinità di significati perché è strettamente legata all’immaginazione e al pensiero, alla corporeità, alla motricità, pertanto collegata con tutta la sfera esistenziale dell’uomo. Qui risiede la sua forza e la sua importanza educativa. Attraverso l’esperienza musicale si possono infatti sviluppare competenze corporee, motorie e percettive, come ad esempio la possibilità di conoscere e utilizzare al meglio le proprie capacità sensoriali; competenze affettive e relazionali, come ad esempio la capacità di maturare sicurezza interiore, di ascoltare e interpretare le emozioni dell’altro, di accettare il diverso, di porsi in relazione con il gruppo, di interiorizzare comportamenti civilmente e socialmente responsabili».
Paolo Usellini