Bancarotta fraudolenta nel Milanese: coinvolto imprenditore novarese

Bancarotta fraudolenta nel Milanese: coinvolto imprenditore novarese
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NOVARA, Anche un imprenditore della provincia di Novara è coinvolto nell'indagine della Guardia di Finanza di Torino, che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale torinese nei confronti di cinque persone. I cinque sono ritenuti responsabili di concorso in bancarotta fraudolenta aggravata a seguito del fallimento di una fonderia lombarda, sita a Trezzano sul Naviglio, fallimento risalente al 2017.

Due custodie sono in carcere, due sono obblighi di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria e una è di arresti domiciliari. I destinatari sono tre imprenditori residenti nel Novarese, nel Pavese e nel Milanese, e due professionisti, in particolare un consulente fiscale di Crema e un avvocato di Catania. L'indagine delle Fiamme Gialle era partita dal fallimento della fonderia. Si è scoperto infatti che l'amministratore, consapevole dello stato d’insolvenza, avrebbe architettato un complesso schema di cessioni dei beni aziendali per distrarli dal patrimonio societario, impedire le azioni di recupero dei creditori e del curatore e al contempo mantenerne la disponibilità, destinandoli a imprese intestate a suoi prestanome. Stando all'accusa, i due professionisti coinvolti si sarebbero prestati l'uno come amministratore e liquidatore della fonderia fallita, l'altro come amministratore di una società croata, utilizzata per l'acquisto fittizio di beni aziendali. 


NOVARA, Anche un imprenditore della provincia di Novara è coinvolto nell'indagine della Guardia di Finanza di Torino, che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale torinese nei confronti di cinque persone. I cinque sono ritenuti responsabili di concorso in bancarotta fraudolenta aggravata a seguito del fallimento di una fonderia lombarda, sita a Trezzano sul Naviglio, fallimento risalente al 2017.

Due custodie sono in carcere, due sono obblighi di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria e una è di arresti domiciliari. I destinatari sono tre imprenditori residenti nel Novarese, nel Pavese e nel Milanese, e due professionisti, in particolare un consulente fiscale di Crema e un avvocato di Catania. L'indagine delle Fiamme Gialle era partita dal fallimento della fonderia. Si è scoperto infatti che l'amministratore, consapevole dello stato d’insolvenza, avrebbe architettato un complesso schema di cessioni dei beni aziendali per distrarli dal patrimonio societario, impedire le azioni di recupero dei creditori e del curatore e al contempo mantenerne la disponibilità, destinandoli a imprese intestate a suoi prestanome. Stando all'accusa, i due professionisti coinvolti si sarebbero prestati l'uno come amministratore e liquidatore della fonderia fallita, l'altro come amministratore di una società croata, utilizzata per l'acquisto fittizio di beni aziendali. 


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