Imprese novaresi, crescita zero nei primi sei mesi dell'anno
Chiude con il segno positivo solo il settore dei servizi.

Imprese novaresi, crescita zero nei primi sei mesi dell'anno
Imprese novaresi, crescita zero nei primi sei mesi dell'anno
Si è chiuso all’insegna della “crescita zero” il bilancio demografico delle imprese novaresi nel primo semestre 2018. La variazione tra iscrizioni e cessazioni avvenute nel periodo gennaio-giugno si attesta al -0,1%, corrispondente ad una leggera flessione, pari a venticinque unità. «Il 2018 si apre con una battuta d’arresto del nostro tessuto produttivo – commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara – Da un lato questo risultato risente di una concentrazione fisiologica delle chiusure d’impresa nei primi mesi dell’anno. Dall’altro si riscontra anche un tasso di natalità inferiore a quello registrato nello stesso periodo degli anni precedenti, accompagnato da un lieve incremento del tasso di mortalità».
«Ancora più necessario il sostegno alle imprese»
«In questi frangenti il sostegno alle imprese diventa ancora più necessario per evitare che l’incertezza possa bloccare il percorso di ripresa compiuto finora - sottolinea Comoli - Va in questa direzione l’impegno dell’Ente camerale di utilizzare il 25% delle proprie risorse per interventi a sostegno delle imprese e la scelta di incrementare i fondi messi a disposizione attraverso i bandi, attualmente aperti, dedicati a impresa 4.0, alternanza scuola-lavoro e certificazioni, per un ammontare complessivo dei contributi pari a 250mila euro».
Sono 30.391 le imprese novaresi
Sono 1.040 le aziende che si sono iscritte al registro delle imprese nei primi sei mesi dell’anno, mentre 1.084 hanno cessato la propria attività (al netto delle cessazioni d’ufficio), con una consistenza del sistema imprenditoriale novarese che al 30 giugno 2018 ammonta a 30.391 unità registrate. In flessione anche l’andamento dell’artigianato, con risultati superiori alla media provinciale. Nel periodo in esame le cessazioni di attività hanno superato le aperture, determinando un saldo pari a -78 unità, per una consistenza del tessuto produttivo artigiano che alla fine di giugno si attesta a 9.360 imprese registrate.
Bilancio positivo per i servizi
Analizzando i saldi tra aperture e chiusure delle diverse attività economiche emerge un quadro piuttosto omogeneo a livello settoriale, dominato da flessioni moderate, in linea con il risultato provinciale, fatta eccezione per i servizi. Il terziario (escluso il commercio) si pone infatti in controtendenza e chiude i primi sei mesi dell’anno con il segno “più”, evidenziando un incremento pari a +64 unità. Diminuisce, invece, la consistenza degli altri settori, con cali contenuti ma generalizzati, che interessano agricoltura (-17 unità), commercio (-24 unità), costruzioni (-25 unità) e manifatture (-29 unità).
La composizione settoriale
Per quanto riguarda la composizione settoriale, al 30 giugno il sistema produttivo locale risulta costituito da 30.391 imprese, di cui 27.131 attive ed operanti per il 7,8% nell’agricoltura, per il 29,6% nell’industria (di cui 17,4% nelle costruzioni e 12,2% nell’industria in senso stretto) e per il 62,6% nel terziario (di cui 25% nel commercio e 37,6% negli altri servizi).
v.s.
Ottima iniziativa da parte del comune. Ma perché non si interviene anche nei confronti dei privati che si ostinano a diffondere fibre di amianto dai loro maledetti tetti!!!!!!!!!!????????????