Rame rubato, recuperati 150 quintali

In un capannone di Biandrate bobine sottratte alle Ferrovie dello Stato.

Rame rubato, recuperati 150 quintali
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Rame rubato alle ferrovie, recuperati 150 quintali. Due arresti quasi in flagranza effettuati dai Carabinieri in un capannone a Biandrate.

Rame rubato, recuperati 150 quintali

Oltre 150 quintali di rame rubato alle ferrovie recuperati e due arresti sono il bilancio di un'importante operazione dell'Arma dei Carabinieri in provincia di Novara.  I militari della Compagnia del Gruppo Forestale hanno arrestato quasi in flagranza di reato B.L., classe 1971, residente a Cameri, e B.V., classe 1954 abitante a Biandrate. Secondo quanto reso noto dal Comando provinciale, verso mezzogiorno di lunedì 21 maggio, durante una serie di attività di controllo un gruppo di militari della Compagnia Carabinieri di Novara e del Gruppo forestale del capoluogo è intervenuto in un capannone situato a Biandrate, sulla strada provinciale per San Nazzaro Sesia, per verificare il rispetto delle prescrizioni sullo smaltimento dei rifiuti.

Operazione dell'Arma dei Carabinieri

Nel corso delle attività i militari sono entrati nel capannone (di proprietà di B.L.) dove hanno accertato la presenza di due grosse bobine di fune di rame ancora integre e dotate di numero di serie (grazie al quale in seguito è stato possibile risalire al proprietario). Hanno trovato anche una grossa bobina mancante della struttura in legno e con il cavo parzialmente srotolato ed in parte lavorato.  Sul materiale ferroso i Carabinieri hanno trovato appoggiato un flessibile da taglio che era ancora collegato all'impianto di alimentazione elettrica.

Postazioni di lavoro per il taglio dei cavi

Durante i controlli sono stati rinvenuti anche 4 enormi cumuli di funi di rame tranciati in segmenti di varie misure, privi di targhette identificative, con accanto una cesoia e due grossi macchinari da taglio collegati a una presa elettrica. Di fatto i militari si sono trovati di fronte ad uno scenario perfettamente assimilabile a delle vere postazioni di lavoro per il taglio dei cavi di rame. Gli immediati accertamenti hanno permesso di stabilire che il rame era di provenienza furtiva in quanto sottratto dal deposito di Rfi (rete ferroviaria italiana) di Bussoleno (Torino) nel periodo compreso tra l'11 e il 15 maggio di quest'anno.

Due arresti

Inoltre, durante le verifiche, i carabinieri hanno rinvenuto nel capannone un ulteriore grosso quantitativo di altri beni di provenienza furtiva (pastiglie per lavastoviglie) oltre a cavi elettrici, radiatori in ghisa, e svariati capi di abbigliamento di ignota origine. Sono state quindi deferite in stato di libertà due persone che erano state bloccate sul retro dell'immobile mentre tentavano di allontanarsi in tutta fretta. la Procura della repubblica di Novara ha chiesto al gip del Tribuanle la convalida degli arresti. Con ordianza del 24 maggio il Gip Luca Fidelio ha convalidato gli arrsti ed emesso una misura cautealre degli arresti domiciliari (nei confrtonti di B.L.) e del divieto di dimora nel Comune di Biandrate nei confrotni di B.V.

m.d.

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