25 Aprile a Novara, stamattina la cerimonia
Omaggio al monumento ai Caduti di viale IV Novembre, poi la messa in Duomoe la cerimonia nel cortile del Broletto.

Un 25 Aprile proiettato al futuro ma senza scordare il passato. Il 73° anniversario della Liberazione è stato celebrato anche a Novara questa mattina con la consueta cerimonia. Una prima deposizione di corone al Monumento ai Caduti di viale IV Novembre, poi la funzione religiosa in Duomo. A seguire l’omaggio si è ripetuto nel cortile del Broletto, alla stele che ricorda i nomi dei partigiani novaresi. Il tutto accompagnato dalle note della banda di Confienza e poi dai ragazzi dell’Istituto comprensivo “Bellini” che hanno eseguito diversi popolari canzoni partigiane. Prima dell’orazione ufficiale, tenuta quest’anno dal presidente regionale dell’Anpi Ezio Montalenti, hanno preso la parola nell’ordine l’assessore regionale augusto Ferrari, il vicepresidente della Provincia Giuseppe Cremona e il sindaco Alessandro Canelli.
25 Aprile, l'orazione ufficiale
La Resistenza, nell’articolato intervento di Ezio Montalenti per il 25 Aprile, è nata dalla capacità e volontà del popolo «di voler resistere. Un appello nato parecchi anni prima, dagli esuli antifascisti, recepito poi dagli operai con i primi scioperi della primavera del ’43 e che finì per coinvolgere gli stessi militari italiani a Cefalonia e in altri luoghi». Una Resistenza che si inserì nella scia di altri Paesi “segnati” dall’invasione nazista. Movimenti che, però, rappresentarono un segnale di continuità: «La nostra fu invece una scelta diversa. Fu un deciso “no” nei confronti di una parte del nostro passato», dalle cui ceneri è nata l’Italia libera e democratica nella quale oggi noi tutti viviamo.
Luca Mattioli