NOVARA – Addio all’ambulatorio infermieristico dell’Asl alla Madonna Pellegrina. La sede sub-distrettuale all’interno dell’Oratorio Parrocchiale ha chiuso i battenti definitivamente da ieri, giovedì 1° marzo. Oltre alla sede centrale in viale Roma restano ora operative solo due sedi decentrate: nella zona Est in via Casorati a Sant’Agabio e nella zona Nord in via Fratelli di Dio. La riorganizzazione arriva dopo l’apertura della nuova Casa della Salute di viale Roma, ancora non inaugurata formalmente (ma lo sarà così come a Trecate il prossimo 15 marzo) ma già operativa da metà febbraio. La razionalizzazione però deriva anche da altre concause. «Il servizio era ospitato in locali obsoleti con un riscaldamento non più adeguato – chiarisce il dottor Mario Esposito, direttore Asl del Distretto Urbano di Novara – Senza contare che poche persone usufruivano dell’ambulatorio, tanto che lo stesso era aperto solo per due mattine a settimana, per un totale di quattro ore complessive. In un’ottica di maggiore efficienza era impensabile utilizzare risorse, parliamo di infermieri formati con master appositi, in un contesto del genere». I servizi che finora venivano forniti dalla sede sub distrettuale della Madonna Pellegrina saranno dunque garantiti in viale Roma. Nello specifico gli esami del sangue si effettueranno presso il Centro Prelievi; le iniezioni, le medicazioni e le altre prestazioni di ambulatorio saranno invece affidate alla nuova figura dell’infermiere di famiglia. «Si tratta di una professionalità appositamente formata – spiega il dottor Mario Esposito – che lavorerà all’interno della nuova Casa della Salute, seguendo la popolazione anziana e/ o affetta da patologie croniche». Non cambia nulla per chi invece veniva seguito a domicilio dagli infermieri della sede sub-distrettuale: «Come sempre le persone non autosufficienti e/o che non possono muoversi avranno garantito il servizio in casa» garantisce il dottor Esposito. Cos’è la nuova Casa della Salute? «E’ un nuovo modello di gestione della medicina di base – spiega Mario Esposito – che vede collaborare più dottori di famiglia e infermieri. Il cittadino ha così garantito un punto di assistenza con un orario più lungo e flessibile». Nella sede aperta all’interno dell’Asl di viale Roma al momento condividono lo studio 3 medici di base, a cui probabilmente si aggiungeranno altri 2 dottori entro fine anno. Come detto, al fianco dei loro ambulatori, è attivo lo studio dell’infermiere di famiglia. E nei locali adiacenti, negli orari serali e nei festivi, lavora la Guardia Medica. E’ presto per fare un bilancio di questo nuovo luogo di assistenza, ma all’Asl Novara sono ottimisti. «Una prova del genere è già stato fatta negli anni scorsi a Ghemme ed è andata benissimo – testimonia Esposito – Tanto che i medici di base sono rimasti consociati anche una volta terminato l’esperimento voluto dalla Regione Piemonte». Il piano di riorganizzazione dei servizi di base non andrà a toccare le altre sedi cittadine dell’Asl. «Gli ambulatori del Vela e di Sant’Agabio sono realtà completamente diverse – assicura il dottor Esposito – Si tratta di presidi che ospitano ambulatori anche specialistici e situati in due zone chiave della città. Non abbiamo nessuna intenzione di impoverirli, anzi la nostra speranza sarebbe eventualmente di incrementare ancora di più l’offerta al pubblico».
Lucia Panagini
NOVARA – Addio all’ambulatorio infermieristico dell’Asl alla Madonna  Pellegrina. La sede sub-distrettuale all’interno dell’Oratorio  Parrocchiale ha chiuso i battenti definitivamente da ieri, giovedì 1°  marzo. Oltre alla sede centrale in viale Roma restano ora operative solo  due sedi decentrate: nella zona Est in via Casorati a Sant’Agabio e  nella zona Nord in via Fratelli di Dio. La riorganizzazione arriva dopo  l’apertura della nuova Casa della Salute di viale Roma, ancora non  inaugurata formalmente (ma lo sarà così come a Trecate il prossimo 15  marzo) ma già operativa da metà febbraio. La razionalizzazione però  deriva anche da altre concause. «Il servizio era ospitato in locali  obsoleti con un riscaldamento non più adeguato – chiarisce il dottor  Mario Esposito, direttore Asl del Distretto Urbano di Novara – Senza  contare che poche persone usufruivano dell’ambulatorio, tanto che lo  stesso era aperto solo per due mattine a settimana, per un totale di  quattro ore complessive. In un’ottica di maggiore efficienza era  impensabile utilizzare risorse, parliamo di infermieri formati con  master appositi, in un contesto del genere». I servizi che finora  venivano forniti dalla sede sub distrettuale della Madonna Pellegrina  saranno dunque garantiti in viale Roma. Nello specifico gli esami del  sangue si effettueranno presso il Centro Prelievi; le iniezioni, le  medicazioni e le altre prestazioni di ambulatorio saranno invece  affidate alla nuova figura dell’infermiere di famiglia. «Si tratta di  una professionalità appositamente formata – spiega il dottor Mario  Esposito – che lavorerà all’interno della nuova Casa della Salute,  seguendo la popolazione anziana e/ o affetta da patologie croniche». Non  cambia nulla per chi invece veniva seguito a domicilio dagli infermieri  della sede sub-distrettuale: «Come sempre le persone non  autosufficienti e/o che non possono muoversi avranno garantito il  servizio in casa» garantisce il dottor Esposito. Cos’è la nuova Casa  della Salute? «E’ un nuovo modello di gestione della medicina di base –  spiega Mario Esposito – che vede collaborare più dottori di famiglia e  infermieri. Il cittadino ha così garantito un punto di assistenza con un  orario più lungo e flessibile». Nella sede aperta all’interno dell’Asl  di viale Roma al momento condividono lo studio 3 medici di base, a cui  probabilmente si aggiungeranno altri 2 dottori entro fine anno. Come  detto, al fianco dei loro ambulatori, è attivo lo studio dell’infermiere  di famiglia. E nei locali adiacenti, negli orari serali e nei festivi,  lavora la Guardia Medica. E’ presto per fare un bilancio di questo nuovo  luogo di assistenza, ma all’Asl Novara sono ottimisti. «Una prova del  genere è già stato fatta negli anni scorsi a Ghemme ed è andata  benissimo – testimonia Esposito – Tanto che i medici di base sono  rimasti consociati anche una volta terminato l’esperimento voluto dalla  Regione Piemonte». Il piano di riorganizzazione dei servizi di base non  andrà a toccare le altre sedi cittadine dell’Asl. «Gli ambulatori del  Vela e di Sant’Agabio sono realtà completamente diverse – assicura il  dottor Esposito – Si tratta di presidi che ospitano ambulatori anche  specialistici e situati in due zone chiave della città. Non abbiamo  nessuna intenzione di impoverirli, anzi la nostra speranza sarebbe  eventualmente di incrementare ancora di più l’offerta al pubblico».
Lucia Panagini