Nuove povertà: a Omegna apre la mensa per i bisognosi
OMEGNA - Una mensa per le persone bisognose alla Casa dell’anziano Massimo Lagostina. E’ l’ultima iniziativa del comune di Omegna, e del Consorzio intercomunale servizi sociali del Cusio, per andare incontro a chi ha difficoltà a sostenere i costi della spesa alimentare. A garantire la copertura finanziaria del servizio è la Fondazione comunitaria. Il sindaco, Adelaide Mellano: «Abbiamo raccolto l’appello del Consorzio e della associazioni di volontariato che ci hanno segnalato la crescente situazione di difficoltà di molte persone, in genere anziani che vivono da soli. Abbiamo partecipato a un bando della Fondazione per dar loro la garanzia del pranzo a mezzogiorno. La Casa d
OMEGNA - Una mensa per le persone bisognose alla Casa dell’anziano Massimo Lagostina. E’ l’ultima iniziativa del comune di Omegna, e del Consorzio intercomunale servizi sociali del Cusio, per andare incontro a chi ha difficoltà a sostenere i costi della spesa alimentare. A garantire la copertura finanziaria del servizio è la Fondazione comunitaria. Il sindaco, Adelaide Mellano: «Abbiamo raccolto l’appello del Consorzio e della associazioni di volontariato che ci hanno segnalato la crescente situazione di difficoltà di molte persone, in genere anziani che vivono da soli. Abbiamo partecipato a un bando della Fondazione per dar loro la garanzia del pranzo a mezzogiorno. La Casa dell’anziano s’è detta disponibile ad accoglierli».
«Portiamo già il pranzo a casa a oltre 20 persone – informa il direttore della Consorzio, Angelo Barbaglia -, di questi almeno la metà non riescono a pagare nemmeno la piccola quota richiesta. Farli sedere a tavola, trattandosi sovente di persone della stessa età dei nostri ospiti, vuol dire non solo dal loro da mangiare ma aiutarli a socializzare con altri e facendoli uscire dall’isolamento». Le nuove povertà sono in aumento. Aggiunge Barbaglia: «Ogni anno provvediamo ad aiutare economicamente, con circa 200mila euro, più di 300 famiglie. Nell’affitto, nelle spese di casa e anche nel vitto. Se al nostro s’aggiunge il lavoro di San Vincenzo e parrocchie, il quadro della situazione è preoccupante». Attilio Smorgoni, da poco presidente della Massimo Lagostina: «L’iniziativa rientra nei nostri scopi. Questa apertura è importante perché significa una sempre maggiore integrazione della struttura con la realtà cittadina». Gli 11mila euro di contributo della Fondazione comunitaria consentono di coprire i costi dei pasti per 30 persone per tutto il 2015.
m.r.