Governance bacini lacustri, Orta fa scuola

Governance bacini lacustri, Orta fa scuola
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ORTA SAN GIULIO - E’ stato presentato in sala consiliare giovedì l’avvio sul Lago d’Orta del progetto “Pitagora”, definito dal sindaco Giorgio Angeleri «un unicum nella nostra zona in grado di trasferire, ad una banca dati, informazioni utili ad amministratori, cittadini e turisti, oltre che agli addetti ai lavori, costituendo un controllo sistematico delle acque del lago». Vengono in questo modo monitorati costantemente fattori ambientali (quali l’altezza idrometrica), chimici e biologici (ph delle acque) e meteorologici (precipitazioni). Si tratta di una piattaforma tecnologica che acquisisce e organizza i dati rilevati tra l’Orta e il Maggiore e sviluppa in maniera innovativa un sistema di governance parteci

ORTA SAN GIULIO - E’ stato presentato in sala consiliare giovedì l’avvio sul Lago d’Orta del progetto “Pitagora”, definito dal sindaco Giorgio Angeleri «un unicum nella nostra zona in grado di trasferire, ad una banca dati, informazioni utili ad amministratori, cittadini e turisti, oltre che agli addetti ai lavori, costituendo un controllo sistematico delle acque del lago». Vengono in questo modo monitorati costantemente fattori ambientali (quali l’altezza idrometrica), chimici e biologici (ph delle acque) e meteorologici (precipitazioni). Si tratta di una piattaforma tecnologica che acquisisce e organizza i dati rilevati tra l’Orta e il Maggiore e sviluppa in maniera innovativa un sistema di governance partecipativa delle aree lacustri, piattaforma unica di misura­acquisizione trasmissione­utilizzo dei dati. Le modalità di reperimento avverranno non più solo attraverso le tradizionali stazioni idrologiche e meteorologiche, ma anche mediante l’installazione di boe fisse e mobili munite di appositi sensori (nella foto una delle boe mentre viene testate nelle vasche del Cnr di Pallanza). Il progetto è finanziato con il Fondo europeo di sviluppo regionale attraverso Regione Piemonte e vede interagire quattro Pmi piemontesi e tre centri di ricerca: CNR ISE di Pallanza, Università del Piemonte Orientale e CSP, organismo di ricerca sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Marco De Bellis (ad di “ECube”, Società capofila del progetto) ha rilevato come si tratti di «un fondamentale modello di governanance dei bacini lacustri in cui cittadini, amministratori e comunità scientifica interagiscono in maniera informata e come il progetto si realizzi grazie ad un patnernariato misto, formato da imprese ed Enti di ricerca pubblici. Il progetto potrà essere replicato anche in altre aree, mentre la sensoristica, utilizzata per scopi scientifici, continuerà ad essere impiegata in futuro» con l’obiettivo di sensibilizzare ad un’azione «consapevole sull’ambiente». Michela Rogora (CNR ISE), portando i saluti del direttore Marina Manca, ha osservato come, a venticinque anni dal risanamento delle acque del lago con l’operazione di “liming”, sia ancora necessario effettuare un riequilibrio della catena trofica, reintroducendo alcune specie di pesci. Dello stesso Istituto, Marzia Ciampitiello ha precisato come il sistema verrà usato anche per «valutare la variazione delle risorse idriche» e come, attraverso un ampio coinvolgimento (anche di studenti), si punti «ad aumentare la sensibilità ambientale». Roberto Borri (CSP ­ Innovazione nelle ICT), insieme a Lara Marcellin, ha presentato la piattaforma «fruibile in chiave quotidiana anche attraverso webcam da tecnici comunali ed utenti esterni (con apposite App e ‘orologini Google’)». A Torino, il polo di interscambio globale. Silvia Gandini (Università del Piemonte Orientale) ha affermato che «si parte dall’esistente per valorizzare le attuali risorse, cercando azioni di miglioramento in un’ottica di interazione», annunciando, tra l’altro, che sul lavoro svolto verrà predisposta una pubblicazione finale.

Maria Antonietta Trupia

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