Sindone, un rito che si rinnova
Torino al centro del mondo. Per due mesi. Con l’ostensione della Sindone. L’esposizione è stata concessa da Papa Francesco per i 200 anni dalla nascita di San Giovanni Bosco. Il telo è esposto nella cattedrale di San Giovanni Battista dal 19 aprile al 24 giugno. Tutti i giorni, dalle 7.30 alle 19.30, sarà possibile compiere il percorso di avvicinamento e, dopo la “prelettura” del telo, entrare in Duomo. Non si potrà visitare la Sindone il 19 aprile (giorno di apertura) e il 20 e 21 giugno in occasione dell’arrivo a Torino del Santo Padre. La visita alla Sindone è completamente gratuita, con prenotazione obbligatoria sul sito ufficiale www.sindone.org e al call center +39/011.5252550. Quarta ostensione del millennio, dopo quelle del 2000 e 2010, e la televisiva del 30 marzo 2013. Il via domani, domenica 19 aprile, con la celebrazione eucaristica delle 11 presieduta dal custode, monsignor Cesare Nosiglia, con i vescovi del Piemonte. La messa sarà trasmessa in diretta su Rai1. Attesi centinaia di migliaia di pellegrini per vedere e venerare il telo che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la deposizione dalla croce. Nelle parole di Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, il significato dell’ostensione. «La Sindone, di cui sono Custode per incarico della Sede Apostolica, rappresenta per la comunità torinese, e per l'intera Chiesa universale, un riferimento importantissimo per la vita di fede di tante persone e comunità, che in quell'immagine e in quel Volto cercano, riconoscono e trovano i segni della Passione del Signore, di quel Gesù che – nella testimonianza perenne della Chiesa - ispira la nostra vita e ci sfida a realizzare pienamente la nostra vocazione più profonda. Per questo ho scelto come motto della prossima ostensione “l'Amore più grande”, Giovanni 15: il dono della salvezza che si rende visibile nella nostra risposta, l'adorazione a Dio e il servizio ai fratelli. Ben prima e ben oltre le questioni storiche e scientifiche la Sindone è diventata, dal 1978 in poi, una realtà della pastorale. Il pellegrinaggio a Torino ha caratteristiche sue proprie, che non si riscontrano in altre tipologie. Non è un viaggio ai Luoghi Santi, né alle tombe dei martiri; non è un itinerario alla riscoperta di apparizioni o miracoli. È un viaggio insieme comunitario e interiore, un “pellegrinaggio dentro se stessi”, che ha il suo culmine nell'incontro con l'immagine dell'Uomo dei Dolori. Un incontro che, l'abbiamo visto tante volte, provoca alla commozione e insieme invita alla conversione e al servizio. L'ostensione vorrebbe proporre prima di tutto questo percorso di fede, arricchito da alcune suggestioni particolari». Il percorso che i fedeli dovranno seguire per raggiungere il Duomo e avvicinarsi alla Sindone è lungo 850 metri e quasi completamente coperto. Punto di accoglienza e accesso in viale Partigiani, poi i pellegrini attraverseranno i Giardini Reali alti e la manica nuova di Palazzo Reale, l'area della prelettura per la preparazione alla visione del telo (proiezione di immagini con dettagli del sudario) prima di entrare nella cattedrale e potersi fermare qualche minuto davanti alla Sindone. Un’attenzione particolare è riservata al mondo salesiano, ai giovani e a chi vive nella sofferenza, con momenti specifici di pellegrinaggio e organizzazione di iniziative di accoglienza.
e.gr.
Torino al centro del mondo. Per due mesi. Con l’ostensione della Sindone. L’esposizione è stata concessa da Papa Francesco per i 200 anni dalla nascita di San Giovanni Bosco. Il telo è esposto nella cattedrale di San Giovanni Battista dal 19 aprile al 24 giugno. Tutti i giorni, dalle 7.30 alle 19.30, sarà possibile compiere il percorso di avvicinamento e, dopo la “prelettura” del telo, entrare in Duomo. Non si potrà visitare la Sindone il 19 aprile (giorno di apertura) e il 20 e 21 giugno in occasione dell’arrivo a Torino del Santo Padre. La visita alla Sindone è completamente gratuita, con prenotazione obbligatoria sul sito ufficiale www.sindone.org e al call center +39/011.5252550. Quarta ostensione del millennio, dopo quelle del 2000 e 2010, e la televisiva del 30 marzo 2013. Il via domani, domenica 19 aprile, con la celebrazione eucaristica delle 11 presieduta dal custode, monsignor Cesare Nosiglia, con i vescovi del Piemonte. La messa sarà trasmessa in diretta su Rai1. Attesi centinaia di migliaia di pellegrini per vedere e venerare il telo che, secondo la tradizione, avrebbe avvolto il corpo di Gesù dopo la deposizione dalla croce. Nelle parole di Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, il significato dell’ostensione. «La Sindone, di cui sono Custode per incarico della Sede Apostolica, rappresenta per la comunità torinese, e per l'intera Chiesa universale, un riferimento importantissimo per la vita di fede di tante persone e comunità, che in quell'immagine e in quel Volto cercano, riconoscono e trovano i segni della Passione del Signore, di quel Gesù che – nella testimonianza perenne della Chiesa - ispira la nostra vita e ci sfida a realizzare pienamente la nostra vocazione più profonda. Per questo ho scelto come motto della prossima ostensione “l'Amore più grande”, Giovanni 15: il dono della salvezza che si rende visibile nella nostra risposta, l'adorazione a Dio e il servizio ai fratelli. Ben prima e ben oltre le questioni storiche e scientifiche la Sindone è diventata, dal 1978 in poi, una realtà della pastorale. Il pellegrinaggio a Torino ha caratteristiche sue proprie, che non si riscontrano in altre tipologie. Non è un viaggio ai Luoghi Santi, né alle tombe dei martiri; non è un itinerario alla riscoperta di apparizioni o miracoli. È un viaggio insieme comunitario e interiore, un “pellegrinaggio dentro se stessi”, che ha il suo culmine nell'incontro con l'immagine dell'Uomo dei Dolori. Un incontro che, l'abbiamo visto tante volte, provoca alla commozione e insieme invita alla conversione e al servizio. L'ostensione vorrebbe proporre prima di tutto questo percorso di fede, arricchito da alcune suggestioni particolari». Il percorso che i fedeli dovranno seguire per raggiungere il Duomo e avvicinarsi alla Sindone è lungo 850 metri e quasi completamente coperto. Punto di accoglienza e accesso in viale Partigiani, poi i pellegrini attraverseranno i Giardini Reali alti e la manica nuova di Palazzo Reale, l'area della prelettura per la preparazione alla visione del telo (proiezione di immagini con dettagli del sudario) prima di entrare nella cattedrale e potersi fermare qualche minuto davanti alla Sindone. Un’attenzione particolare è riservata al mondo salesiano, ai giovani e a chi vive nella sofferenza, con momenti specifici di pellegrinaggio e organizzazione di iniziative di accoglienza.
e.gr.