Sottopassi ferroviari, ancora tutto fermo

BORGOMANERO - Mercoledì 1 luglio avrebbe dovuto essere per Borgomanero un momento importante. In quella data, infatti, si sarebbe dovuto tenere un incontro, definitivo tra l’amministrazione comunale e i responsabili di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana Spa) per la presentazione del progetto esecutivo relativo alla realizzazione di tre sottopassi che avrebbero consentito lo smantellamento dei passaggi a livello che tagliano in due la città. «L’incontro – dice il vicesindaco Sergio Bossi – è saltato a causa dell’indisponibilità da parte dei dirigenti Rfi. Da allora non abbiamo saputo più nulla. Siamo in attesa di una nuova convocazione per definire, si spera una volta per tutte, una questione che si trascina da troppo tempo». La prima volta che in città si parlò di realizzare un sottopasso fu agli inizi degli anni ‘80. Esattamente il 14 dicembre 1982 quando il Consiglio comunale bocciò il progetto che prevedeva la costruzione a spese Anas di un sottopasso che, passando sotto la stazione ferroviaria, avrebbe collegato viale Marazza con via Arona/via Maggiate. Contro votarono in 16, a favore solo 13. Determinanti furono i voti di quattro “dissidenti Dc”: Eugenio Borgna, Ugo Agnellini, “Cecco” Fornara e Giuseppe Valloggia che votarono assieme alla minoranza formata da Pci, Psi, Pri e Pli. La maggioranza Dc - Psdi andò in crisi e sfociò qualche settimana dopo nelle dimissioni del sindaco, il socialdemocratico Giovanni Battista Zapelloni. Da allora sono passati più di trent’anni durante i quali è stato un susseguirsi di incontri, riunioni, conferenze dei servizi, presentazioni di proposte e progetti più volte modificati. Quindici anni fa il Comune, prevedendo la realizzazione di un sottopasso nella zona di via Arona/via fratelli Maioni aveva acquistato dal tribunale fallimentare l’area (7.000 mq) dell’ex Rubinetteria Giustina con una spesa di 600 milioni delle vecchie lire. Dopo ulteriori trattative si arrivò nel 2009 alla stipula di una convenzione tra Comune e Rfi e la stesura della progettazione definitiva che prevedeva la costruzione di tre sottopassi: il primo collegherà via Fratelli Maioni (zona Ponte Rosso) con il cavalcavia di via Arona interessando parte del Foro Boario e dell’ex Rubinetteria Giustina; il secondo verrà realizzato nella frazione San Marco e consentirà lo smantellamento del passaggio a livello di via Verdi-via monsignor Cavigioli; il terzo, solo “ciclo pedonale” dovrebbe essere realizzato in via Simonotti sempre nella frazione San Marco. Tre opere importanti da realizzarsi con un contributo da parte del Comune di quasi due milioni di euro. Agli inizi del 2011, dopo un ennesimo incontro, sembrava cosa fatta. Ma qualcosa deve avere nuovamente rallentato l’iter per la presentazione del progetto esecutivo, ultimo atto prima di procedere con gli appalti e quindi con l’apertura dei cantieri. I borgomaneresi da tempo ormai hanno perso le speranze di vedere costruite tre opere di vitale importanza per la città. Il transito sulla linea ferroviaria Novara – Domodossola di numerosi treni merci e la prolungata chiusura dei passaggi a livello provoca disagi notevoli alla circolazione stradale e rappresenta un ostacolo ai mezzi di soccorso, ambulanze e Vigili del Fuoco spesso costretti a ‘circumnavigare’ la città prima di raggiungere l’ospedale Ss. Trinità o per arrivare dove c’è bisogno di aiuto. «Una situazione insostenibile –aggiunge Bossi – che ci vede impotenti. Da parte nostra abbiamo solo la possibilità di sollecitare Rfi ad accelerare i tempi».
Servizio e foto di Carlo Panizza
BORGOMANERO - Mercoledì 1 luglio avrebbe dovuto essere per Borgomanero un momento importante. In quella data, infatti, si sarebbe dovuto tenere un incontro, definitivo tra l’amministrazione comunale e i responsabili di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana Spa) per la presentazione del progetto esecutivo relativo alla realizzazione di tre sottopassi che avrebbero consentito lo smantellamento dei passaggi a livello che tagliano in due la città. «L’incontro – dice il vicesindaco Sergio Bossi – è saltato a causa dell’indisponibilità da parte dei dirigenti Rfi. Da allora non abbiamo saputo più nulla. Siamo in attesa di una nuova convocazione per definire, si spera una volta per tutte, una questione che si trascina da troppo tempo». La prima volta che in città si parlò di realizzare un sottopasso fu agli inizi degli anni ‘80. Esattamente il 14 dicembre 1982 quando il Consiglio comunale bocciò il progetto che prevedeva la costruzione a spese Anas di un sottopasso che, passando sotto la stazione ferroviaria, avrebbe collegato viale Marazza con via Arona/via Maggiate. Contro votarono in 16, a favore solo 13. Determinanti furono i voti di quattro “dissidenti Dc”: Eugenio Borgna, Ugo Agnellini, “Cecco” Fornara e Giuseppe Valloggia che votarono assieme alla minoranza formata da Pci, Psi, Pri e Pli. La maggioranza Dc - Psdi andò in crisi e sfociò qualche settimana dopo nelle dimissioni del sindaco, il socialdemocratico Giovanni Battista Zapelloni. Da allora sono passati più di trent’anni durante i quali è stato un susseguirsi di incontri, riunioni, conferenze dei servizi, presentazioni di proposte e progetti più volte modificati. Quindici anni fa il Comune, prevedendo la realizzazione di un sottopasso nella zona di via Arona/via fratelli Maioni aveva acquistato dal tribunale fallimentare l’area (7.000 mq) dell’ex Rubinetteria Giustina con una spesa di 600 milioni delle vecchie lire. Dopo ulteriori trattative si arrivò nel 2009 alla stipula di una convenzione tra Comune e Rfi e la stesura della progettazione definitiva che prevedeva la costruzione di tre sottopassi: il primo collegherà via Fratelli Maioni (zona Ponte Rosso) con il cavalcavia di via Arona interessando parte del Foro Boario e dell’ex Rubinetteria Giustina; il secondo verrà realizzato nella frazione San Marco e consentirà lo smantellamento del passaggio a livello di via Verdi-via monsignor Cavigioli; il terzo, solo “ciclo pedonale” dovrebbe essere realizzato in via Simonotti sempre nella frazione San Marco. Tre opere importanti da realizzarsi con un contributo da parte del Comune di quasi due milioni di euro. Agli inizi del 2011, dopo un ennesimo incontro, sembrava cosa fatta. Ma qualcosa deve avere nuovamente rallentato l’iter per la presentazione del progetto esecutivo, ultimo atto prima di procedere con gli appalti e quindi con l’apertura dei cantieri. I borgomaneresi da tempo ormai hanno perso le speranze di vedere costruite tre opere di vitale importanza per la città. Il transito sulla linea ferroviaria Novara – Domodossola di numerosi treni merci e la prolungata chiusura dei passaggi a livello provoca disagi notevoli alla circolazione stradale e rappresenta un ostacolo ai mezzi di soccorso, ambulanze e Vigili del Fuoco spesso costretti a ‘circumnavigare’ la città prima di raggiungere l’ospedale Ss. Trinità o per arrivare dove c’è bisogno di aiuto. «Una situazione insostenibile –aggiunge Bossi – che ci vede impotenti. Da parte nostra abbiamo solo la possibilità di sollecitare Rfi ad accelerare i tempi».
Servizio e foto di Carlo Panizza