Solidarietà da tutta la provincia per i due fratelli disabili che rischiano di essere allontanati dalla loro casa

Solidarietà da tutta la provincia per i due fratelli disabili che rischiano di essere allontanati dalla loro casa
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NOVARA, Una cinquantina di firme, o comunque di adesioni alla protesta, raccolte solo tra vicini di casa e residenti nella zona di corso Trieste e una solidarietà che ha varcato i confini di Sant’Agabio, ma anche dello stesso capoluogo novarese. Sono molte, infatti, le telefonate giunte in redazione per esprimere vicinanza a Eugenio e Luciano, i due fratelli disabili di 69 e 75 anni, che – a quanto raccolto e riferito da amici cresciuti con loro e da vicini di casa – corrono il rischio di essere allontanati dall’abitazione dove hanno sempre vissuto, per essere messi in un istituto. Persone che da Cerano, Galliate e altre zone della provincia vogliono esprimere solidarietà ai due ragazzi speciali e alla protesta di chi li ha visti crescere. Gente che mai ha conosciuto Eugenio e Luciano, ma che vuole firmare la petizione per impedire che questo allontanamento venga fatto.

Questo il risultato della protesta messa in atto dalle famiglie dello stabile dove i due ragazzi abitano e raccontata sul Corriere di Novara. Al momento, i promotori della petizione si stanno organizzando per trovare una sede adeguata alla raccolta firme e fornire così un indirizzo e un giusto recapito a chi ha preso a cuore la situazione dei due fratelli. Intanto uno degli amici più cari dei ragazzi, Gianfranco Pavesi, ha avuto in settimana diversi incontri per venire a capo della situazione. Martedì, in particolare, ha incontrato il sindaco Alessandro Canelli. Sta poi cercando di capire quali altre strade possano essere percorribili per mantenere i due fratelli in casa. «Luciano, da qualche tempo, ha avuto un peggioramento, ma non sta così male da essere portato via. E poi perché? Qui è la loro casa e qui sono seguiti bene».

Come detto sono state interpellate anche le istituzioni. «Certamente – commenta il sindaco – si tratta di un caso molto delicato. Non entro nel merito della decisione. Ho sentito chi si occupa della questione, che mi ha motivato le ragioni della scelta. Mi sto interessando della vicenda, anche perché ho visto vicini di casa, che davvero vogliono bene a queste due persone».

mo.c.

Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 13 luglio


NOVARA, Una cinquantina di firme, o comunque di adesioni alla protesta, raccolte solo tra vicini di casa e residenti nella zona di corso Trieste e una solidarietà che ha varcato i confini di Sant’Agabio, ma anche dello stesso capoluogo novarese. Sono molte, infatti, le telefonate giunte in redazione per esprimere vicinanza a Eugenio e Luciano, i due fratelli disabili di 69 e 75 anni, che – a quanto raccolto e riferito da amici cresciuti con loro e da vicini di casa – corrono il rischio di essere allontanati dall’abitazione dove hanno sempre vissuto, per essere messi in un istituto. Persone che da Cerano, Galliate e altre zone della provincia vogliono esprimere solidarietà ai due ragazzi speciali e alla protesta di chi li ha visti crescere. Gente che mai ha conosciuto Eugenio e Luciano, ma che vuole firmare la petizione per impedire che questo allontanamento venga fatto.

Questo il risultato della protesta messa in atto dalle famiglie dello stabile dove i due ragazzi abitano e raccontata sul Corriere di Novara. Al momento, i promotori della petizione si stanno organizzando per trovare una sede adeguata alla raccolta firme e fornire così un indirizzo e un giusto recapito a chi ha preso a cuore la situazione dei due fratelli. Intanto uno degli amici più cari dei ragazzi, Gianfranco Pavesi, ha avuto in settimana diversi incontri per venire a capo della situazione. Martedì, in particolare, ha incontrato il sindaco Alessandro Canelli. Sta poi cercando di capire quali altre strade possano essere percorribili per mantenere i due fratelli in casa. «Luciano, da qualche tempo, ha avuto un peggioramento, ma non sta così male da essere portato via. E poi perché? Qui è la loro casa e qui sono seguiti bene».

Come detto sono state interpellate anche le istituzioni. «Certamente – commenta il sindaco – si tratta di un caso molto delicato. Non entro nel merito della decisione. Ho sentito chi si occupa della questione, che mi ha motivato le ragioni della scelta. Mi sto interessando della vicenda, anche perché ho visto vicini di casa, che davvero vogliono bene a queste due persone».

mo.c.

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