E’ nata la figlia della donna che, grazie alla maternità, si è salvata da un tumore

Fiocco rosa alla casa Piccolo Bartolomeo di Borgomanero. È nata la figlia di Sonia, la donna di 27 anni che, grazie alla gravidanza, ha scoperto e curato un tumore alle ovaie.
Come aveva raccontato un mese fa Mario Metti il presidente di Mamre, la Onlus che si occupa della casa di accoglienza borgomanerese: : «A una visita di controllo il medico le ha detto: “Rallegrati perché la bambina che hai nel grembo ti ha salvato la vita!”. Che cosa era successo? Quando aveva saputo di essere in attesa, questa ragazza si era recata dal ginecologo e dall’ecografia le era stato riscontrato un tumore alle ovaie; operata con urgenza la diagnosi non aveva lasciato dubbi: carcinoma ovarico. Se non fosse stato per la mat
Fiocco rosa alla casa Piccolo Bartolomeo di Borgomanero. È nata la figlia di Sonia, la donna di 27 anni che, grazie alla gravidanza, ha scoperto e curato un tumore alle ovaie. Lo annuncia la Onlus Mamre sulla sua pagina Facebook.
Come aveva raccontato un mese fa Mario Metti il presidente di Mamre, la Onlus che si occupa della casa di accoglienza borgomanerese: : «A una visita di controllo il medico le ha detto: “Rallegrati perché la bambina che hai nel grembo ti ha salvato la vita!”. Che cosa era successo? Quando aveva saputo di essere in attesa, questa ragazza si era recata dal ginecologo e dall’ecografia le era stato riscontrato un tumore alle ovaie; operata con urgenza la diagnosi non aveva lasciato dubbi: carcinoma ovarico. Se non fosse stato per la maternità, lei non si sarebbe recata dal medico e così quando i primi sintomi della malattia si sarebbero presentati, sarebbe stato troppo tardi per poter intervenire. La bambina le ha davvero salvato la vita».
Una storia a lieto fine per una gravidanza accompagnata anche da altre difficoltà. «Quando Sonia ha saputo – aveva raccontato ancora Metti - di essere incinta, è stata maltrattata dal compagno e dalla sua famiglia perché volevano che abortisse. Ma lei, con grande coraggio, ha voluto tenere dentro di sé questa nuova vita. Ha cominciato a bussare a moltissime porte che sono rimaste chiuse, ma alla fine è arrivata da noi, a casa “Piccolo Bartolomeo”». Dove ora, insieme ai volontari, può finalmente festeggiare la nuova arrivata.
l.pa.