Accattoni molesti in città, l’ordinanza non basta

Accattoni molesti in città, l’ordinanza non basta
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Fa discutere l’ordinanza contro l’accattonaggio molesto emessa agli inizi di maggio dal sindaco Anna Tinivella. A sollevare dubbi e perplessità sono i consiglieri Pd Margherita Brigonzi e Hassan Pagano che sull’argomento hanno presentato un’interrogazione alla quale il primo cittadino dovrà rispondere in Consiglio comunale. Il provvedimento era stato adottato d’intesa con la Prefettura di Novara per vietare su tutto il territorio “qualsiasi forma di mendicità molesta e invasiva con richieste di denaro insistenti, reiterate, continuative che possono essere di intralcio alla libera ed ordinata fruizione di spazi pubblici ed aperti al pubblico, come mercati, esercizi commerciali, banche, uffici postali, luoghi di culto, scuole, cimiteri e parchi cittadini”. Vietato anche “avvicinarsi alle auto in circolazione su strade pubbliche o ad uso pubblico offrendo merci o servizi quali la pulizia dei vetri o di altre parti del veicolo, come pure porre in essere comportamenti finalizzati alla richiesta di denaro, rendendosi magari disponibili

Fa discutere l’ordinanza contro l’accattonaggio molesto emessa agli inizi di maggio dal sindaco Anna Tinivella. A sollevare dubbi e perplessità sono i consiglieri Pd Margherita Brigonzi e Hassan Pagano che sull’argomento hanno presentato un’interrogazione alla quale il primo cittadino dovrà rispondere in Consiglio comunale. Il provvedimento era stato adottato d’intesa con la Prefettura di Novara per vietare su tutto il territorio “qualsiasi forma di mendicità molesta e invasiva con richieste di denaro insistenti, reiterate, continuative che possono essere di intralcio alla libera ed ordinata fruizione di spazi pubblici ed aperti al pubblico, come mercati, esercizi commerciali, banche, uffici postali, luoghi di culto, scuole, cimiteri e parchi cittadini”. Vietato anche “avvicinarsi alle auto in circolazione su strade pubbliche o ad uso pubblico offrendo merci o servizi quali la pulizia dei vetri o di altre parti del veicolo, come pure porre in essere comportamenti finalizzati alla richiesta di denaro, rendendosi magari disponibili a portare o scaricare merce, pacchi o borse o individuare posteggi liberi”. I controlli ed eventuali sanzioni (multe da 25 a 500 euro) erano stati demandati agli agenti della Polizia Municipale che in alcuni casi ha provveduto ad allontanare quelli che in molti in  città definiscono “professionisti della questua”. Ma i consiglieri Pd obiettano: “La nostra presenza continua sul territorio comunale – scrivono Brigonzi e Pagano – non ha fornito la stessa percezione delle forme di accattonaggio né ci sono pervenute proteste da parte dei cittadini. Sicuramente però al sindaco sono giunte voci di protesta e che il provvedimento adottato è volto a raccogliere e superare una forma di disagio. Non ci è comunque sembrato che il fenomeno dell’accattonaggio, sicuramente aumentato negli ultimi anni assuma le forme e le modalità scritte nell’ordinanza. Dietro alle attuali forme di accattonaggio – dicono ancora i consiglieri Pd – possono esserci problemi grandi che devono essere ovviamente affrontati non solo da un sindaco ma anche nelle sedi opportune e che non possono certamente essere risolti con questa ordinanza. Noi – concludono – vorremmo vedere da parte del nostro Comune interventi di proposta, di integrazione, di denuncia, se necessario, non solo di condanna e sanzione, così come tutto il Consiglio si è impegnato a fare, votando un ordine del giorno che era volto al superamento di ogni forma di discriminazione e alla sensibilizzazione della popolazione in merito a queste tematiche”.

c.p.