Parkinson, nuova riabilitazione grazie alla telemedicina

Una nuova riabilitazione in telemedicina per chi è affetto da malattia di Parkinson allo stadio iniziale: è l’obiettivo di un progetto di ricerca, denominato TelePark che è stato presentato lunedì mattina alla stampa alla Fondazione Maugeri di Veruno. Lo hanno illustrato il responsabile scientifico, direttore della Unità Operativa di Neurologia Riabilitativa, Fabrizio Pisano, il direttore dell’Istituto, Bruno Balbi, e il vicedirettore generale di Fondazione Maugeri, Paolo Migliavacca. «Nel paziente parkinsoniano - ha spiegato Pisano - oltre ad un idoneo trattamento farmacologico personalizzato alle esigenze clinic
Una nuova riabilitazione in telemedicina per chi è affetto da malattia di Parkinson allo stadio iniziale: è l’obiettivo di un progetto di ricerca, denominato TelePark che è stato presentato lunedì mattina alla stampa alla Fondazione Maugeri di Veruno. Lo hanno illustrato il responsabile scientifico, direttore della Unità Operativa di Neurologia Riabilitativa, Fabrizio Pisano, il direttore dell’Istituto, Bruno Balbi, e il vicedirettore generale di Fondazione Maugeri, Paolo Migliavacca. «Nel paziente parkinsoniano - ha spiegato Pisano - oltre ad un idoneo trattamento farmacologico personalizzato alle esigenze cliniche, risulta di fondamentale importanza un adeguato trattamento riabilitativo che, attraverso l’esercizio fisico specifico per tale patologia e l’attività aerobica, influenza positivamente la qualità di vita del paziente e le sue capacità funzionali». Una riabilitazione intensiva che – ha sottolineato Pisano - andrebbe effettuata in tutti gli stadi della malattia anche se particolarmente indicate sono le prime fasi ,quando la plasticità cerebrale offre più ampi margini di riserve motorie e cognitive. Purtroppo le competenze motorie acquisite durante la fase di trattamento riabilitativo intensivo, effettuate in regime di ricovero, tendono spesso a regredire se non supportate dalla continuità assistenziale». Ma come funzionerà “TelePark”? Pisano e la sua équipe hanno individuato un set di esercizi che i pazienti potranno effettuare a casa propria per due giorni alla settimana, monitorati a distanza da fisioterapista, infermiera e medici. Per i restanti tre giorni della settimana, i pazienti svolgeranno 30 minuti di esercizio aerobico su cyclette; l’intensità dell’allenamento sarà personalizzata sulla base del test cardiopolmonare che ciascun soggetto effettuerà in condizioni basali. Le cyclette, tutte con accesso facilitato, e consegnate direttamente a domicilio, saranno messe a disposizione dei pazienti grazie ai fondi relativi al progetto. TelePark consiste in uno studio pilota, che coinvolgerà 30 parkinsoniani tra i 40 e gli 80 anni per tre mesi. Il progetto non trascura l’ambito psicologico: fanno infatti parte del team anche un gruppo di psicologi, che misureranno lo stato ansioso-depressivo che accompagna la malattia ed il carico di stress che inevitabilmente ricade sui famigliari dei pazienti. Tutti e trenta i soggetti saranno dotati di sensori applicati al braccio, in grado di fornire utili informazioni come il dispendio energetico, il numero dei passi effettuati, la durata del sonno, il tempo in cui sono rimasti sdraiati. «I risultati a cui puntiamo - ha aggiunto Pisano - sono la misurazione della qualità della vita del paziente, il miglioramento del cammino e dell’equilibrio e in generale delle varie competenze motorie e psicologiche, attraverso la somministrazione di scale cliniche validate scientificamente, a cui tutti i soggetti dovranno sottoporsi all’inizio dello studio e al termine dei tre mesi di trattamento». Il dottor Balbi ha invece sottolineato come “TelePark sia parte di una progettualità triennale finanziata da Regione Piemonte, che vede Fondazione Maugeri e l’Asl di Novara collaborare per la gestione integrata delle malattie croniche cardiache, respiratorie e neuromotorie. Su tali presupposti», ha aggiunto Balbi, «abbiamo avviato a Veruno il Centro Parkinson Vamp (Valutazione e Assistenza Multispecialistica Parkinson) che, organizzato in team multidisciplinare, allo scopo di rispondere in maniera coordinata ai molteplici bisogni clinici, nutrizionali, psicologici, riabilitativi, che si possono manifestare nel decorso della malattia». TelePark è fortemente supportato dal sostegno economico di alcune storiche realtà filantropiche del Novarese, come il Fondo Giacomo Cerutti di Borgomanero (attraverso la Fondazione Comunità del Novarese) e la Caleffi Spa di Fontaneto d’Agogna, che hanno finanziato il progetto. Presenti all’incontro il presidente della Fondazione Comunità del Novarese, Cesare Ponti, l’onorevole Giuseppe Cerutti (figlio di Giacomo Cerutti) , Marco e Cristina Caleffi e in rappresentanza dell’Asl No il direttore sanitario Arabella Fontana.
c.p.