Il gonfalone del Comune di Borgomanero "conquista" la cima del Tagliaferro

Lo storico gonfalone del Comune di Borgomanero in cima al Tagliaferro a 2965 metri d’altezza in Alta Valsesia. Lo hanno portato martedì scorso diciannove borgomaneresi con il Comandante della Polizia Municipale Ettore Tettoni, il vice commissario Sabrina Camporelli, gli agenti scelti Gabriele Pezzotta e Angelo Simonotti e il funzionario della sezione commercio del Comune Roberto Fornara. Della comitiva facevano parte anche alcuni soci della locale sezione Cai che hanno fatto da “guida” verso la cima del Tagliaferro (quasi cinque ore di marcia partendo da Rima a quota 1411 metri) dove l’8 agosto 1954 venne collocata la riproduzione della statua della Madonna Immaco
Lo storico gonfalone del Comune di Borgomanero in cima al Tagliaferro a 2965 metri d’altezza in Alta Valsesia. Lo hanno portato martedì scorso diciannove borgomaneresi con il Comandante della Polizia Municipale Ettore Tettoni, il vice commissario Sabrina Camporelli, gli agenti scelti Gabriele Pezzotta e Angelo Simonotti e il funzionario della sezione commercio del Comune Roberto Fornara. Della comitiva facevano parte anche alcuni soci della locale sezione Cai che hanno fatto da “guida” verso la cima del Tagliaferro (quasi cinque ore di marcia partendo da Rima a quota 1411 metri) dove l’8 agosto 1954 venne collocata la riproduzione della statua della Madonna Immacolata di piazza Martiri, il simbolo più caro ai borgomaneresi che venne collocata sulla piazza principale della città nel 1721 per volere del marchese Gabriele I d’Este. Nel 1954 a portare in vetta la statuetta, opera dello scultore Luigi Fornara, c’era anche don Pierfranco Pastore, futuro Vescovo e Segretario della Pontificia Commissione delle Comunicazioni sociali, scomparso lo scorso anno, che all’epoca a Borgomanero era assistente dell’Oratorio Parrocchiale. Nella foto, i partecipanti all’escursione sul Tagliaferro, 62 anni dopo la collocazione della statua della Madonna Immacolata in posa con il gonfalone della città di Borgomanero e il gagliardetto del Cai.
Carlo Panizza