Progetto di ricerca idrocarburi “Cascina Alberto”: Shell ha iniziato, come annunciato, una campagna a tappeto di incontri con le realtà del territorio coinvolte dal permesso di ricerca che la multinazionale del petrolio detiene dal 2015. Per intenderci, un territorio di circa 400 chilometri quadrati tra Piemonte e Lombardia, nelle province di Novara, Vercelli, Biella e Varese. Su un totale di 84 comuni che rica
Progetto di ricerca idrocarburi “Cascina Alberto”: Shell ha iniziato, come annunciato, una campagna a tappeto di incontri con le realtà del territorio coinvolte dal permesso di ricerca che la multinazionale del petrolio detiene dal 2015. Per intenderci, un territorio di circa 400 chilometri quadrati tra Piemonte e Lombardia, nelle province di Novara, Vercelli, Biella e Varese. Su un totale di 84 comuni che ricadono nell’area interessata, ben 51 sono quelli in provincia di Novara, 14 dei quali - sebbene coinvolti dall’indagine geofisica - non risultano inclusi nell’area del permesso di ricerca. E proprio nel Novarese in queste settimane la Shell ha iniziato a incontrare rappresentanti del territorio e delle istituzioni, con l’obiettivo primario - come era stato specificato inizialmente - “di informare sul progetto e di ascoltare le comunità in merito ai bisogni e alle aspettative relative al progetto che l’azienda intende effettuare”. A un mese dal lancio della campagna informativa, 72 sono stati gli interlocutori (nel corso di una quarantina di incontri). Di questi, 43 in Piemonte e 29 in Lombardia. In particolare nella provincia di Novara, gli interlocutori sono stati 23, tra i quali la Provincia, l’Associazione industriali, l’associazione agricola Coldiretti, le organizzazioni sindacali (nella fattispecie (Uil e Uiltec) e alcuni Comuni: Ameno, Borgomanero, Bogogno, Arona, Varallo Pombia, Pombia e Castelletto Ticino. Al momento, nonostante la fase sia ancora più che iniziale, Shell si dice soddisfatta: tutti gli incontri, infatti, si sono svolti in un clima costruttivo e di dialogo, durante i quali i vari stakeholders avrebbero mostrato interesse ad approfondire i vari aspetti del progetto. E, a riprova della reciproca disponibilità all’ascolto, Shell ha aggiornato la lista degli interlocutori da incontrare aggiungendone altri 16, sulla base dei suggerimenti via via avuti dagli incontri. Quel che emerge, sul territorio, è comunque un apprezzamento nei confronti dell’approccio che Shell sta avendo, di dialogo e trasparenza. Ovviamente questo non significa che l’accoglienza sia stata ovunque favorevole. Perché se da un lato sindacati e imprenditori hanno mostrato, secondo l’azienda, un sostanziale apprezzamento per le prospettive occupazionali e di crescita industriale, dall’altro i comuni hanno ribadito la volontà di preservare la vocazione dei territori. Ma il confronto, fanno sapere da Shell, è servito anche a far emergere come possa non esseri necessariamente contrapposizione ma anzi la possibilità che l’industria estrattiva possa convivere con l’economia locale, favorendone lo sviluppo.
Laura Cavalli Ha collaborato Carlo Panizza
Leggi di più sul Corriere di Novara di sabato 18 marzo 2017