Industry 4.0, ecco come sarà la quarta rivoluzione industriale

Industry 4.0, ecco come sarà la quarta rivoluzione industriale
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CUREGGIO - Presso l’agriturismo La Capuccina di Cureggio si è svolta una serata di Interclub tra il Rotary Club Borgomanero Arona, presieduto da Carlo Frattini ed il Rotary Novara San Gaudenzio, presieduto da Antonio Poggi Steffanina con una conferenza su Industria 4.0, relatore Marco Magaraggia, Founder e Senior Partner di ALTEA S.p.A., Soc

CUREGGIO - Presso l’agriturismo La Capuccina di Cureggio si è svolta una serata di Interclub tra il Rotary Club Borgomanero Arona, presieduto da Carlo Frattini ed il Rotary Novara San Gaudenzio, presieduto da Antonio Poggi Steffanina con una conferenza su Industria 4.0, relatore Marco Magaraggia, Founder e Senior Partner di ALTEA S.p.A., Società di Consulenza d’Impresa, con sede a Baveno.?Industria 4.0 è il nome con cui viene definita la quarta rivoluzione industriale e prende il nome dal piano industriale tedesco, presentato a Düsseldorf nel 2011, su infrastrutture, ricerca, scuole, energia, e aziende per riportare la manifattura tedesca ai vertici mondiali.
Tre rivoluzioni vengono convenzionalmente considerate: la prima alla fine del XVIII secolo con la diffusione dell’uso del vapore, la seconda che ha portato chimica ed elettricità nell’industria all’inizio del XX secolo e la terza, a partire dagli anni ’70 che ha automatizzato la produzione con elettronica e informatica. Ora è il momento della inter-connettività e delle macchine intelligenti, delle analisi dei Big Data e degli adattamenti in tempo reale della produzione. Un nuovo patto fra uomo e tecnologia. Il relatore ha spiegato come sarà la quarta rivoluzione industriale e come sarà l’industria del futuro attraverso la combinazione tra processi aziendali e tecnologie abilitanti, in grado di innovare le imprese italiane e non solo quelle del settore industriale. Ma come fa una fabbrica tradizionale a trasformarsi in un’industria 4.0? “Facile- è stata la riposta del relatore - ci vogliono le cosiddette tecnologie abilitanti. Diversamente dalle rivoluzioni precedenti in cui era agevole individuare il salto di tecnologia (vapore, petrolio ed elettricità, elettronica e IT) nel caso attuale sono molte le strade che portano alla connettività intelligente. E se la connettività è la condizione base per i rivoluzionari con il 4.0 sulla maglia, occorrono però molti elementi che compongono questo nuovo universo. Alcuni come il cloud computing e la cyber security garantiscono e tutelano la connessione globale altri come l’IoT (Internet of Things) permettono la riconoscibilità di ogni oggetto in rete. Questo significa ad esempio una molteplicità di potenziali sensori non convenzionali a cominciare dalle persone e da ciò che indossano: orologi, scarpe, occhiali, vestiti. Questo colossale flusso di dati può essere gestito dalle imprese: informazioni in tempo reale che permettono di adattare la produzione momento per momento sulla base di ciò che le persone comprano o semplicemente osservano con interesse. Già oggi Zara, noto brand di abbigliamento e tessili per la casa, è in grado di fare sette collezioni all’anno. Grazie ai BigData. Altre tecnologie abilitanti sono la realtà aumentata, la stampa in 3D e altre tecnologie addittive anche con leghe metalliche. Poi ci sono i robot, sempre più intelligenti. Macchine che imparano e che affiancheranno sempre di più l’uomo. Quanto di ciò che aveva scritto Isaac Asimov nel suo celebre ciclo dei robot si sta realizzando? Bill Gates ha recentemente dichiarato che dovremmo prevedere che i robot potrebbero sottrarre ulteriori posti di lavoro agli umani e quindi occorrerebbe prevedere che i robot paghino le tasse per compensare, almeno parzialmente il fenomeno. Per una volta – ha aggiunto Magaraggia - sembra che l’Italia sia seriamente intenzionata a saltare su questo treno lanciato verso il futuro. Almeno questo lascerebbe pensare il Piano Nazionale Industria 4.0 contenuto nella legge di bilancio 2017 in cui per incoraggiare le imprese ad essere più flessibili, veloci, produttive e con prodotti competitivi e di alta qualità, sono previsti super ammortamenti e addirittura iper ammortamenti per beni strumentali “industry 4.0” e questo vale anche per software e beni immateriali. In soldoni significa che se investite ad esempio in una stampante 3D (interconnessa, integrata ecc. ecc.) o in un’altra tecnologia abilitante riconosciuta e spendete 100, potrete metterne a detrazione 250. Se la burocrazia non si metterà di traverso – ha concluso ilrelatore -è auspicabile che molte industrie italiane coglieranno l’opportunità di salire sul treno
giusto”. Nella foto, un momento della serata: da sinistra verso destra Magaraggia, Frattini e Poggi Steffanina.

Carlo Panizza