“Senza i voucher la vendemmia sarà più difficile”

“Una decisione che provocherà disagi all’agricoltura. Anche nelle nostre province, i voucher sono uno strumento importante, soprattutto per alcune operazioni stagionali come la vendemmia. Ora è assolutamente necessario trovare una valida alternativa”. Questo il commento di Sara Baudo, presidente della Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco, sulla cancellazione dei
“Una decisione che provocherà disagi all’agricoltura. Anche nelle nostre province, i voucher sono uno strumento importante, soprattutto per alcune operazioni stagionali come la vendemmia. Ora è assolutamente necessario trovare una valida alternativa”. Questo il commento di Sara Baudo, presidente della Coldiretti interprovinciale di Novara e Vco, sulla cancellazione dei voucher, strumento particolarmente utilizzato nella fase della vendemmia.
“Non si tratta della sola vendemmia - continua Baudo - La cancellazione dei voucher incide infatti su un gran numero di produzioni agricole. L’agricoltura, infatti, è condizionata dagli andamenti climatici sempre più imprevedibili e per diverse attività, quali ad esempio la preparazione dei terreni, delle semine e la raccolta di ortaggi, frutta e uva, ha bisogno di strumenti che tengano conto di queste caratteristiche e che non aggravino le imprese di burocrazia”. Coldiretti chiede quindi che sia individuato uno strumento alternativo per l’agricoltura, comparto per il quale l’utilizzo dei voucher è rimasto stabile negli ultimi anni, con circa 2 milioni di buoni venduti per un totale di 350mila giornate di lavoro. Di fatto, continua Coldiretti: “viene vanificata anche la possibilità di una fase transitoria (prevista fino al 31 dicembre), data la sospensione improvvisa della vendita dei voucher nelle tabaccherie” e, si legge ancora nel comunicato dell’associazione “ciò a ridosso di un periodo molto importante per l’agricoltura: con l’arrivo della buona stagione ed i lavori di preparazione dei terreni e raccolta di ortaggi frutta e vino, si perdono opportunità di lavoro nei campi per integrare il reddito per 50mila giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati esclusivamente in attività stagionali che in agricoltura”.
l.pa.