Ottantadue piccoli pazienti operati in poco più di due settimane

BORGOMANERO – Ha operato ottantadue piccoli pazienti in poco più di due settimane. Lui è Piero Frediani, 68 anni, originario di Aosta, laureato in medicina e chirurgia all’Università di Pavia nel 1974, già primario di ortopedia e traumatologia prima a Borgomanero e quindi dal 1993 al 2014 all’Ospedale di Gallarate. Risiede a Borgomanero con la moglie Ferdinanda Poldi. Dal 1998, ogni anno si reca in Kenya per visitare e operare i bambini kenioti ricoverati presso il centro sanitario “Disable Children” gestito dalle suore Francescane di Padova nella missione di Naru Moro. Continua a farlo anche adesso che è in pensione dedicando gran parte del suo tempo libero anche nella “sua” Borgomanero nel Poliambulatorio Auser coordinato dal dottor Sergio Cavallaro, intitolato alla memoria del dottor Piero Sacchi con sede presso il Centro Incontro Anziani Comunale di piazza XXV Aprile. In Kenia Frediani ha sottoposto ad intervento chirurgico bambini affetti da gravi difficoltà deambulatorie provenienti da tutto il Paese. Lo ha fatto ancora recentemente con il suo ex aiuto Flavio Barberi e con gli ortopedici genovesi in servizio presso l’Ospedale Gaslini, Valentina Camurri e Paolo Basso. “Il Kenia – ha evidenziato il dottor Frediani al suo ritorno in città – in questi ultimi vent’anni è cambiato molto. Esiste un’assistenza sanitaria ma è a pagamento e non tutti vi possono accedere. Persiste poi un clima di grande tensione per la paura di attentati da parte di terroristi provenienti dalla vicina Somalia e affiliati al radicalismo islamico. Quest’anno poi – ha aggiunto – abbiamo incontrato una situazione estremamente difficile. Quando siamo arrivati in Kenia i medici erano in sciopero da quasi due mesi e l’Ospedale di Naru Moro era stato letteralmente preso d’assalto da pazienti in attesa di essere sottoposti ad intervento chirurgico. In queste condizioni e avendo a disposizione una sola sala operatoria abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Speriamo che la situazione cambi in futuro per consentirci quantomeno di operare con una certa serenità”. Alla popolazione keniota ed in modo particolare a quella che vive a Naru Moro Frediani ha sempre riservato un’attenzione particolare sin da quando ricopriva la carica di Presidente del Lions Club Borgomanero Host. Nel 2001 il Lions, grazie a Frediani aveva contribuito alla costruzione di una grande cisterna per la raccolta dell’acqua piovana nella missione retta dalla francescana Suor Antonia. Nella foto, lo vediamo all’interno del “Disable Children” di Naru Moro assieme alle suore francescane che da più di vent’anni sono presenti nella Missione e che nonostante l’età avanzata continuano a garantire il funzionamento dell’Ospedale.Carlo Panizza
BORGOMANERO – Ha operato ottantadue piccoli pazienti in poco più di due settimane. Lui è Piero Frediani, 68 anni, originario di Aosta, laureato in medicina e chirurgia all’Università di Pavia nel 1974, già primario di ortopedia e traumatologia prima a Borgomanero e quindi dal 1993 al 2014 all’Ospedale di Gallarate. Risiede a Borgomanero con la moglie Ferdinanda Poldi. Dal 1998, ogni anno si reca in Kenya per visitare e operare i bambini kenioti ricoverati presso il centro sanitario “Disable Children” gestito dalle suore Francescane di Padova nella missione di Naru Moro. Continua a farlo anche adesso che è in pensione dedicando gran parte del suo tempo libero anche nella “sua” Borgomanero nel Poliambulatorio Auser coordinato dal dottor Sergio Cavallaro, intitolato alla memoria del dottor Piero Sacchi con sede presso il Centro Incontro Anziani Comunale di piazza XXV Aprile. In Kenia Frediani ha sottoposto ad intervento chirurgico bambini affetti da gravi difficoltà deambulatorie provenienti da tutto il Paese. Lo ha fatto ancora recentemente con il suo ex aiuto Flavio Barberi e con gli ortopedici genovesi in servizio presso l’Ospedale Gaslini, Valentina Camurri e Paolo Basso. “Il Kenia – ha evidenziato il dottor Frediani al suo ritorno in città – in questi ultimi vent’anni è cambiato molto. Esiste un’assistenza sanitaria ma è a pagamento e non tutti vi possono accedere. Persiste poi un clima di grande tensione per la paura di attentati da parte di terroristi provenienti dalla vicina Somalia e affiliati al radicalismo islamico. Quest’anno poi – ha aggiunto – abbiamo incontrato una situazione estremamente difficile. Quando siamo arrivati in Kenia i medici erano in sciopero da quasi due mesi e l’Ospedale di Naru Moro era stato letteralmente preso d’assalto da pazienti in attesa di essere sottoposti ad intervento chirurgico. In queste condizioni e avendo a disposizione una sola sala operatoria abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Speriamo che la situazione cambi in futuro per consentirci quantomeno di operare con una certa serenità”. Alla popolazione keniota ed in modo particolare a quella che vive a Naru Moro Frediani ha sempre riservato un’attenzione particolare sin da quando ricopriva la carica di Presidente del Lions Club Borgomanero Host. Nel 2001 il Lions, grazie a Frediani aveva contribuito alla costruzione di una grande cisterna per la raccolta dell’acqua piovana nella missione retta dalla francescana Suor Antonia. Nella foto, lo vediamo all’interno del “Disable Children” di Naru Moro assieme alle suore francescane che da più di vent’anni sono presenti nella Missione e che nonostante l’età avanzata continuano a garantire il funzionamento dell’Ospedale.Carlo Panizza