Cordata di gente comune compra terre “da salvare”

Cordata di gente comune compra terre “da salvare”

CARPIGNANO SESIA – Altro punto messo a segno. La sottoscrizione dell’atto notarile – relativo all’acquisto del terreno individuato da Eni per collocare il pozzo esplorativo “Carpignano Sesia 1dir” del progetto “Carisio” – conclude la campagna “Terramiamo” di sottoscrizione di quote in proprietà collettiva dello stesso spazio lanciata dal Comitato Dnt di Carpignano Sesia nel gennaio 2016. E alla campagna – presentata ufficialmente a Carpignano Sesia nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 10 maggio – hanno aderito ben 297 persone che vivono in 46 comuni italiani e che con questa partecipazione vogliono riaffermare il dovere  di ostacolare con tutti i metodi legali quelle aziende che, nonostante l’evidente e motivata opposizione della popolazione che abita in quelle aree, continuano a riproporre la volontà di avviare progetti di alto impatto ambientale e di elevata pericolosità sia per l’ambiente sia per la qualità della vita e delle attività economiche del territorio.
«Nel caso di Carpignano Sesia – è stato spiegato dai promotori dell’iniziativa – il contrasto degli abitanti al progetto di Eni risale al 2012: cinque anni di ininterrotto ricatto al territorio a cui si è risposto con fermezza, continua mobilitazione, chiarezza di obiettivi, determinazione ed ampia partecipazione da parte della popolazione. Ad essi si sono uniti tutti i sottoscrittori della campagna: il piccolo popolo di “Terramiamo” che è interessante osservare da vicino, nelle sue caratteristiche socio-culturali, che ne raccontano la storia ma al tempo stesso che spiegano a tutti le speranze e le aspirazioni di questo pezzo di società civile che spontaneamente si è aggregata». Non si è trattato di una iniziativa di carattere campanilistico, «richiusa sulla difesa ottusa di privilegi locali – sottolineano ancora i promotori – ma la riaffermazione di una mobilitazione su obiettivi ampiamente condivisibili anche fuori dai territori direttamente interessati. Come già era avvenuto fin dal 2012, in occasione delle raccolte di firme da presentare alla Regione Piemonte affinché si schierasse chiaramente sulla vicenda di Carpignano Sesia, anche questa volta, tutti insieme, abbiamo saputo affermare con chiarezza che il senso civico non è virtù smarrita nel nostro Paese, ma sale della democrazia. Oggi il Comitato Dnt vuole esprimere a tutti i sottoscrittori il proprio ringraziamento, intende però anche richiamare l’attenzione di tutti sulla situazione generale in cui versa la vicenda del progetto di Eni per Carpignano Sesia e la non minore minaccia derivante dall’attività di Shell volta a presentare un progetto di attività di ricerca di idrocarburi nel territorio novarese, vercellese, biellese e della provincia di Varese».
Paolo Usellini

CARPIGNANO SESIA – Altro punto messo a segno. La sottoscrizione dell’atto notarile – relativo all’acquisto del terreno individuato da Eni per collocare il pozzo esplorativo “Carpignano Sesia 1dir” del progetto “Carisio” – conclude la campagna “Terramiamo” di sottoscrizione di quote in proprietà collettiva dello stesso spazio lanciata dal Comitato Dnt di Carpignano Sesia nel gennaio 2016. E alla campagna – presentata ufficialmente a Carpignano Sesia nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì 10 maggio – hanno aderito ben 297 persone che vivono in 46 comuni italiani e che con questa partecipazione vogliono riaffermare il dovere  di ostacolare con tutti i metodi legali quelle aziende che, nonostante l’evidente e motivata opposizione della popolazione che abita in quelle aree, continuano a riproporre la volontà di avviare progetti di alto impatto ambientale e di elevata pericolosità sia per l’ambiente sia per la qualità della vita e delle attività economiche del territorio.
«Nel caso di Carpignano Sesia – è stato spiegato dai promotori dell’iniziativa – il contrasto degli abitanti al progetto di Eni risale al 2012: cinque anni di ininterrotto ricatto al territorio a cui si è risposto con fermezza, continua mobilitazione, chiarezza di obiettivi, determinazione ed ampia partecipazione da parte della popolazione. Ad essi si sono uniti tutti i sottoscrittori della campagna: il piccolo popolo di “Terramiamo” che è interessante osservare da vicino, nelle sue caratteristiche socio-culturali, che ne raccontano la storia ma al tempo stesso che spiegano a tutti le speranze e le aspirazioni di questo pezzo di società civile che spontaneamente si è aggregata». Non si è trattato di una iniziativa di carattere campanilistico, «richiusa sulla difesa ottusa di privilegi locali – sottolineano ancora i promotori – ma la riaffermazione di una mobilitazione su obiettivi ampiamente condivisibili anche fuori dai territori direttamente interessati. Come già era avvenuto fin dal 2012, in occasione delle raccolte di firme da presentare alla Regione Piemonte affinché si schierasse chiaramente sulla vicenda di Carpignano Sesia, anche questa volta, tutti insieme, abbiamo saputo affermare con chiarezza che il senso civico non è virtù smarrita nel nostro Paese, ma sale della democrazia. Oggi il Comitato Dnt vuole esprimere a tutti i sottoscrittori il proprio ringraziamento, intende però anche richiamare l’attenzione di tutti sulla situazione generale in cui versa la vicenda del progetto di Eni per Carpignano Sesia e la non minore minaccia derivante dall’attività di Shell volta a presentare un progetto di attività di ricerca di idrocarburi nel territorio novarese, vercellese, biellese e della provincia di Varese».
Paolo Usellini