BORGOMANERO – Un “custode sociale” per aiutare le persone anziane in difficoltà. A proporre l’istituzione di questa figura è l’associazione “Compagni di volo” che dal 2010 si occupa di promuovere l’affido familiare ma anche di “sensibilizzare e stimolare l’opinione pubblica sui problemi che toccano la famiglia nei suoi diversi aspetti, nella consapevolezza che la risoluzione dei problemi dipende da un impegno di tutta la società”. Presidente è Massimiliano Cerutti che ha ereditato il ruolo ricoperto sin dalla sua fondazione da Sergio Vercelli, attuale presidente del Ciss (Consorzio intercomunale dei servizi socio assistenziali) e ancora oggi tra i componenti più attivi dell’associazione. Ed è proprio Vercelli ad illustrare la proposta di “Compagni di volo” a pochi giorni di distanza del caso di omicidio – suicidio che nella frazione di Santa Croce ha coinvolto una coppia di anziani. «In città – dice Vercelli – risiedono 4.893 persone con più di 65 anni. E’ vero, sono attivi alcuni servizi forniti dai servizi sociali, in accordo con il Comune, per aiutare queste persone per mantenerle il più possibile a casa, per favorire la domiciliarità. Tuttavia questo non è sufficiente. Molte situazioni sfuggono ai servizi, non sono conosciute, sarebbe il caso di introdurre un servizio più leggero, informale, di prossimità ma non per questo meno importante, anzi. Molte famiglie – prosegue Vercelli – sono composte da una persona sola, da una coppia di anziani, non sempre si ha una rete familiare, parentale in grado di essere vicine a loro. E’ vero che non sempre si ha bisogno di qualcuno che sostenga ed aiuti, ma se ci fosse la necessità ci vorrebbe qualcuno che conosca queste famiglie, o queste persone, prima che subentri la solitudine, e un ulteriore senso di abbandono. Spesso non si ha conoscenza dei servizi che vengono svolti sul territorio, diverse persone hanno timore o vergogna a chiedere aiuto. Per questo dobbiamo creare una rete di persone attraverso una figura che possiamo definire di “custode sociale”. Un servizio – conclude Vercelli – che si differenzia dall’assistenza domiciliare perché, oltre a sostenere direttamente i cittadini a rischio di isolamento sociale, si pone l’obiettivo di coinvolgere i servizi territoriali integrandosi con il volontariato». Ma quali saranno in compiti dei “custodi sociali”? Secondo la proposta dei “Compagni di volo”, potranno attivare un monitoraggio continuo del territorio, effettuando colloqui e visite domiciliari; ascoltare le problematiche e le richieste, attivare direttamente con interventi di supporto alla domiciliarità, quali disbrigo pratiche e piccole commissioni; mantenere i rapporti con i cittadini fragili e la loro rete parentale, supportando famigliari e care givers, laddove presenti; collaborare direttamente con i servizi territoriali, i medici di Medicina generale, le farmacie, le associazioni di volontariato, le parrocchie; segnalare le situazioni complesse ai servizi pubblici, privati e del terzo settore; orientare ed accompagnare gli utenti ai servizi pubblici e privati; promuovere infine iniziative di socialità e favorire l’accesso ai centri anziani.
Carlo Panizza
BORGOMANERO – Un “custode sociale” per aiutare le persone anziane in difficoltà. A proporre l’istituzione di questa figura è l’associazione “Compagni di volo” che dal 2010 si occupa di promuovere l’affido familiare ma anche di “sensibilizzare e stimolare l’opinione pubblica sui problemi che toccano la famiglia nei suoi diversi aspetti, nella consapevolezza che la risoluzione dei problemi dipende da un impegno di tutta la società”. Presidente è Massimiliano Cerutti che ha ereditato il ruolo ricoperto sin dalla sua fondazione da Sergio Vercelli, attuale presidente del Ciss (Consorzio intercomunale dei servizi socio assistenziali) e ancora oggi tra i componenti più attivi dell’associazione. Ed è proprio Vercelli ad illustrare la proposta di “Compagni di volo” a pochi giorni di distanza del caso di omicidio – suicidio che nella frazione di Santa Croce ha coinvolto una coppia di anziani. «In città – dice Vercelli – risiedono 4.893 persone con più di 65 anni. E’ vero, sono attivi alcuni servizi forniti dai servizi sociali, in accordo con il Comune, per aiutare queste persone per mantenerle il più possibile a casa, per favorire la domiciliarità. Tuttavia questo non è sufficiente. Molte situazioni sfuggono ai servizi, non sono conosciute, sarebbe il caso di introdurre un servizio più leggero, informale, di prossimità ma non per questo meno importante, anzi. Molte famiglie – prosegue Vercelli – sono composte da una persona sola, da una coppia di anziani, non sempre si ha una rete familiare, parentale in grado di essere vicine a loro. E’ vero che non sempre si ha bisogno di qualcuno che sostenga ed aiuti, ma se ci fosse la necessità ci vorrebbe qualcuno che conosca queste famiglie, o queste persone, prima che subentri la solitudine, e un ulteriore senso di abbandono. Spesso non si ha conoscenza dei servizi che vengono svolti sul territorio, diverse persone hanno timore o vergogna a chiedere aiuto. Per questo dobbiamo creare una rete di persone attraverso una figura che possiamo definire di “custode sociale”. Un servizio – conclude Vercelli – che si differenzia dall’assistenza domiciliare perché, oltre a sostenere direttamente i cittadini a rischio di isolamento sociale, si pone l’obiettivo di coinvolgere i servizi territoriali integrandosi con il volontariato». Ma quali saranno in compiti dei “custodi sociali”? Secondo la proposta dei “Compagni di volo”, potranno attivare un monitoraggio continuo del territorio, effettuando colloqui e visite domiciliari; ascoltare le problematiche e le richieste, attivare direttamente con interventi di supporto alla domiciliarità, quali disbrigo pratiche e piccole commissioni; mantenere i rapporti con i cittadini fragili e la loro rete parentale, supportando famigliari e care givers, laddove presenti; collaborare direttamente con i servizi territoriali, i medici di Medicina generale, le farmacie, le associazioni di volontariato, le parrocchie; segnalare le situazioni complesse ai servizi pubblici, privati e del terzo settore; orientare ed accompagnare gli utenti ai servizi pubblici e privati; promuovere infine iniziative di socialità e favorire l’accesso ai centri anziani.
Carlo Panizza