Sviluppo delle ciclabili in Piemonte, undici studi di fattibilità per un turismo “slow”

Undici studi di fattibilità, che sviluppano le principali direttrici ciclabili della nostra Regione e che non solo restituiscono lo stato dell’arte in Piemonte, ma costituiscono uno strumento prezioso per le scelte che, in futuro, verranno fatte per lo sviluppo della ciclabilità e in particolare del cicloturismo. Questo il lavoro svolto da comuni, enti, associazioni e progettisti e finanziato dall’assessorato alla Cultura e allo Sport della Regione Piemonte con un bando sulla l.r. 4/2000, chiuso a marzo 2016, che ha messo a disposizione un milione di euro per la messa a punto di studi di fattibilità.
Gli studi, che sono stati presentati nei giorni scorsi al Circolo dei lettori di Torino, sviluppano le direttrici ciclabili piemontesi, itinerari regionali, ma spesso interregionali e internazionali, che attraversano il territorio: tra questi anche “Bike to lake” sviluppato dall’Atl del Distretto dei Laghi, che si inserisce sulla direttrice della Via del Mare con un itinerario di 143 km tra i comuni della provincia di Verbania-Cusio Ossola dell’area dei laghi; e “In bici a pelo d’acqua nel Novarese” progettato dall’Atl della Provincia di Novara, prevede lo sviluppo di tre itinerari lungo le principali direttrici che interessano il territorio (Via del Mare, Pedemontana, Via del Ticino), con un focus sulle aree delle risaie. Sulla base di questo studio è già stata presentata una richiesta di finanziamento sul programma Interreg Italia-Svizzera.
«Il turismo green - ha detto l’assessora regionale alla Cultura e al Turismo Antonella Parigi - rappresenta una delle caratteristiche dove il Piemonte può essere competitivo con le altre regioni perché oggi sono presenti le strategie per un turismo sostenibile e su questo settore il Piemonte è diventato competitivo». Oltre al bando sulla ciclabilità, andato esaurito, la Regione Piemonte continua a lavorare sul progetto Vento e su Canale Cavour, come ha sottolineato l’assessora.
Questi gli altri studi di fattibilità: “Corona di Delizie in bicicletta”, sviluppato dal Comune di Collegno, prevede un anello di 120 km che attraversa 15 Comuni con un itinerario che tocca diverse Residenze reali, da Torino, a Venaria, a Rivoli; “Percorso cicloturistico lungo la Via Francigena” progettato dall’Unione Montana Valle Susa, si sviluppa lungo 79 km attraverso i comuni della bassa valle, in corrispondenza del cammino devozionale; “Progetto Ciclovia Eurovelo 8” progettato dal Comune di Volvera, collega Torino e Limone Piemonte lungo la direttrice EuroVelo 8. Il tratto interessato dallo studio di fattibilità è di 130 km, attraverso le province di Torino e Cuneo; “Via del Monviso, ciclovia dalle sorgenti del Po a Verrua Savoia” con capofila il Comune di Moncalieri e il coinvolgimento di 122 comuni per un totale di 240 km; “Via del Monviso” a cura dell’Unione Montana dei comuni del Monviso, si snoda lungo quasi 60 km del territorio montano della Valle Po, il cui tracciato si innesta sulla ciclovia EuroVelo 8; “Sistema cicloturistico integrato in Langhe-Roero” progettato dall’Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo, il Sistema prevede diversi percorsi, per un totale di 350 km, che si sviluppano nei territori di Langhe-Roero; “La via del Mare”, tratto Cherasco-Ceva; “Percorso ciclabile delle terre Unesco” sviluppato dalla Provincia di Asti, il progetto si snoda lungo 244 km tra Langhe e Monferrato, “Potenziamento dei percorsi ciclabili alessandrini” in connessione con la rete ciclabile di interesse regionale.
I punti di forza complessivi evidenziati dagli studi di fattibilità riguardano le ricadute economiche, in particolare in ambito turistico e per i settori collegati (tra cui commercio e agroalimentare) che i percorsi potranno portare sui territori. Vanno aggiunti inoltre benefici di carattere sociale, legati alla mobilità sostenibile e al recupero e alla riqualificazione di aree e spazi oggi degradati. Il percorso che ha portato alla definizione e allo sviluppo degli studi di fattibilità, inoltre, ha visto gli operatori lavorare in sinergia, e in stretta collaborazione con l’ente regionale, con l’obiettivo di potenziare la rete ciclabile, migliorando di conseguenza l’offerta turistica legata alla ciclabilità e al turismo in chiave “slow”.
Laura Cavalli
Undici studi di fattibilità, che sviluppano le principali direttrici ciclabili della nostra Regione e che non solo restituiscono lo stato dell’arte in Piemonte, ma costituiscono uno strumento prezioso per le scelte che, in futuro, verranno fatte per lo sviluppo della ciclabilità e in particolare del cicloturismo. Questo il lavoro svolto da comuni, enti, associazioni e progettisti e finanziato dall’assessorato alla Cultura e allo Sport della Regione Piemonte con un bando sulla l.r. 4/2000, chiuso a marzo 2016, che ha messo a disposizione un milione di euro per la messa a punto di studi di fattibilità.
Gli studi, che sono stati presentati nei giorni scorsi al Circolo dei lettori di Torino, sviluppano le direttrici ciclabili piemontesi, itinerari regionali, ma spesso interregionali e internazionali, che attraversano il territorio: tra questi anche “Bike to lake” sviluppato dall’Atl del Distretto dei Laghi, che si inserisce sulla direttrice della Via del Mare con un itinerario di 143 km tra i comuni della provincia di Verbania-Cusio Ossola dell’area dei laghi; e “In bici a pelo d’acqua nel Novarese” progettato dall’Atl della Provincia di Novara, prevede lo sviluppo di tre itinerari lungo le principali direttrici che interessano il territorio (Via del Mare, Pedemontana, Via del Ticino), con un focus sulle aree delle risaie. Sulla base di questo studio è già stata presentata una richiesta di finanziamento sul programma Interreg Italia-Svizzera.
«Il turismo green - ha detto l’assessora regionale alla Cultura e al Turismo Antonella Parigi - rappresenta una delle caratteristiche dove il Piemonte può essere competitivo con le altre regioni perché oggi sono presenti le strategie per un turismo sostenibile e su questo settore il Piemonte è diventato competitivo». Oltre al bando sulla ciclabilità, andato esaurito, la Regione Piemonte continua a lavorare sul progetto Vento e su Canale Cavour, come ha sottolineato l’assessora.
Questi gli altri studi di fattibilità: “Corona di Delizie in bicicletta”, sviluppato dal Comune di Collegno, prevede un anello di 120 km che attraversa 15 Comuni con un itinerario che tocca diverse Residenze reali, da Torino, a Venaria, a Rivoli; “Percorso cicloturistico lungo la Via Francigena” progettato dall’Unione Montana Valle Susa, si sviluppa lungo 79 km attraverso i comuni della bassa valle, in corrispondenza del cammino devozionale; “Progetto Ciclovia Eurovelo 8” progettato dal Comune di Volvera, collega Torino e Limone Piemonte lungo la direttrice EuroVelo 8. Il tratto interessato dallo studio di fattibilità è di 130 km, attraverso le province di Torino e Cuneo; “Via del Monviso, ciclovia dalle sorgenti del Po a Verrua Savoia” con capofila il Comune di Moncalieri e il coinvolgimento di 122 comuni per un totale di 240 km; “Via del Monviso” a cura dell’Unione Montana dei comuni del Monviso, si snoda lungo quasi 60 km del territorio montano della Valle Po, il cui tracciato si innesta sulla ciclovia EuroVelo 8; “Sistema cicloturistico integrato in Langhe-Roero” progettato dall’Unione di Comuni Colline di Langa e del Barolo, il Sistema prevede diversi percorsi, per un totale di 350 km, che si sviluppano nei territori di Langhe-Roero; “La via del Mare”, tratto Cherasco-Ceva; “Percorso ciclabile delle terre Unesco” sviluppato dalla Provincia di Asti, il progetto si snoda lungo 244 km tra Langhe e Monferrato, “Potenziamento dei percorsi ciclabili alessandrini” in connessione con la rete ciclabile di interesse regionale.
I punti di forza complessivi evidenziati dagli studi di fattibilità riguardano le ricadute economiche, in particolare in ambito turistico e per i settori collegati (tra cui commercio e agroalimentare) che i percorsi potranno portare sui territori. Vanno aggiunti inoltre benefici di carattere sociale, legati alla mobilità sostenibile e al recupero e alla riqualificazione di aree e spazi oggi degradati. Il percorso che ha portato alla definizione e allo sviluppo degli studi di fattibilità, inoltre, ha visto gli operatori lavorare in sinergia, e in stretta collaborazione con l’ente regionale, con l’obiettivo di potenziare la rete ciclabile, migliorando di conseguenza l’offerta turistica legata alla ciclabilità e al turismo in chiave “slow”.
Laura Cavalli