Ragazzino investì bimbo alla camminata della scuola: multa al padre

Ragazzino investì bimbo alla camminata della scuola: multa al padre
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BORGOMANERO - Un papà si è visto comminare in contumacia dal Tribunale di Novara un’ammenda di 400 euro per avere omesso di vigilare il figlio minorenne che in sella ad una bicicletta, risultata poi rubata e senza freni, era piombato su un gruppo di giovani podisti investendo in pieno uno di questi. L’episodio, che avrà ulteriori strascichi giudiziari in quanto la famiglia del ragazzino rimasto coinvolto nell’incidente ha avviato una causa civile nei confronti del Ministero dell’Istruzione e del Comune di Borgomanero, risale all’8 giugno 2013. In quella data era stata organizzata dalla scuola elementare “Dante Alighieri” con il patrocinio del Comune la tradizionale camminata di fine anno. «Manifestazione – ricorda l’avvocato Mattia Casarotti , legale della famiglia del piccolo – alla quale potevano partecipare solo gli alunni delle scuole elementari e non erano ammesse biciclette». Il sinistro era avvenuto sulla strada che conduce al Colombaro, la collina che sovrasta la frazione di Santo Stefano che nel 1925 diede i  natali a Pasqualino Fornara, asso del ciclismo negli anni ’50. «Una strada – prosegue Casarotti – con una pendenza pari al 18% ove doveva essere garantita l’inibizione del traffico veicolare dagli organizzatori e dove a differenza della sottostante via Franzi dove erano presenti alcuni volontari, non vi era alcun presidio delle autorità. In assenza di personale addetto al controllo è successo quello che è purtroppo accaduto: un minore in sella ad una bicicletta modello Freestyle, di quelle che essendo senza freni dovrebbero in teoria essere utilizzate in zone chiuse al traffico, dotate di trampolini e scivoli, si era improvvisamente immesso all’interno del percorso della camminata investendo il piccolo E.F. procurandogli, così come riscontrato dai medici del pronto soccorso dell’Ospedale Ss. Trinità, la frattura biossea distale scomposta di tibia e perone della gamba sinistra. Vista la gravità della situazione gli stessi medici avevano disposto il trasferimento d’urgenza in un centro specializzato per questo tipo di traumi, l’Ospedale nazionale “Sant’Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria,  dove il bambino veniva sottoposto a due interventi di sintesi di particolare complessità. Dopo 120 giorni di inabilità temporanea, la lesione aveva procurato una evidente dismetria dell’arto fratturato rispetto a quello sano, costringendo il piccolo a trascorrere diversi mesi su una sedia rotelle.  A fronte delle sofferenze patite dal figlio, ma anche dell’assoluto disinteresse dimostrato da parte di tutti, fatta eccezione per le maestre, la famiglia ha ritenuto di agire giudizialmente per vedere tutelati e riconosciuti i propri diritti e non certo per ottenere un risarcimento economico che non potrà mai essere compensativo delle reali sofferenze patite dal loro congiunto. Le coperture assicurative della scuola – aggiunge l’avvocato  – si sono dimostrate del tutto inadeguate e l’epilogo giudiziario della vicenda non è altro che una scelta civica operata da genitori che a fronte del trauma vissuto non hanno voluto restare indifferenti ed hanno inteso agire non trovando corretto, come spesso accade, accettare passivamente le conseguenze di errori posti in essere da chi invece avrebbe il compito di tutelare le persone e ancora di più i bambini». Dopo quanto accaduto la camminata della scuola “Dante Alighieri” non è più stata organizzata.
c.p.

BORGOMANERO - Un papà si è visto comminare in contumacia dal Tribunale di Novara un’ammenda di 400 euro per avere omesso di vigilare il figlio minorenne che in sella ad una bicicletta, risultata poi rubata e senza freni, era piombato su un gruppo di giovani podisti investendo in pieno uno di questi. L’episodio, che avrà ulteriori strascichi giudiziari in quanto la famiglia del ragazzino rimasto coinvolto nell’incidente ha avviato una causa civile nei confronti del Ministero dell’Istruzione e del Comune di Borgomanero, risale all’8 giugno 2013. In quella data era stata organizzata dalla scuola elementare “Dante Alighieri” con il patrocinio del Comune la tradizionale camminata di fine anno. «Manifestazione – ricorda l’avvocato Mattia Casarotti , legale della famiglia del piccolo – alla quale potevano partecipare solo gli alunni delle scuole elementari e non erano ammesse biciclette». Il sinistro era avvenuto sulla strada che conduce al Colombaro, la collina che sovrasta la frazione di Santo Stefano che nel 1925 diede i  natali a Pasqualino Fornara, asso del ciclismo negli anni ’50. «Una strada – prosegue Casarotti – con una pendenza pari al 18% ove doveva essere garantita l’inibizione del traffico veicolare dagli organizzatori e dove a differenza della sottostante via Franzi dove erano presenti alcuni volontari, non vi era alcun presidio delle autorità. In assenza di personale addetto al controllo è successo quello che è purtroppo accaduto: un minore in sella ad una bicicletta modello Freestyle, di quelle che essendo senza freni dovrebbero in teoria essere utilizzate in zone chiuse al traffico, dotate di trampolini e scivoli, si era improvvisamente immesso all’interno del percorso della camminata investendo il piccolo E.F. procurandogli, così come riscontrato dai medici del pronto soccorso dell’Ospedale Ss. Trinità, la frattura biossea distale scomposta di tibia e perone della gamba sinistra. Vista la gravità della situazione gli stessi medici avevano disposto il trasferimento d’urgenza in un centro specializzato per questo tipo di traumi, l’Ospedale nazionale “Sant’Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria,  dove il bambino veniva sottoposto a due interventi di sintesi di particolare complessità. Dopo 120 giorni di inabilità temporanea, la lesione aveva procurato una evidente dismetria dell’arto fratturato rispetto a quello sano, costringendo il piccolo a trascorrere diversi mesi su una sedia rotelle.  A fronte delle sofferenze patite dal figlio, ma anche dell’assoluto disinteresse dimostrato da parte di tutti, fatta eccezione per le maestre, la famiglia ha ritenuto di agire giudizialmente per vedere tutelati e riconosciuti i propri diritti e non certo per ottenere un risarcimento economico che non potrà mai essere compensativo delle reali sofferenze patite dal loro congiunto. Le coperture assicurative della scuola – aggiunge l’avvocato  – si sono dimostrate del tutto inadeguate e l’epilogo giudiziario della vicenda non è altro che una scelta civica operata da genitori che a fronte del trauma vissuto non hanno voluto restare indifferenti ed hanno inteso agire non trovando corretto, come spesso accade, accettare passivamente le conseguenze di errori posti in essere da chi invece avrebbe il compito di tutelare le persone e ancora di più i bambini». Dopo quanto accaduto la camminata della scuola “Dante Alighieri” non è più stata organizzata.
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