Strada del lago d'Orta tra scarsa pulizia, traffico e rumore

ORTA SAN GIULIO - Il ‘benvenuto’ ai turisti che raggiungono il lago d’Orta è difficilmente leggibile, perché coperto dalla fitta vegetazione verde che ricopre il cartello: accade a Pettenasco, ma anche a Orta, lungo la principale via d’accesso, ovvero la strada 229 che percorre l’intera costa orientale. «Anno nuovo, soliti problemi», commenta Oreste Primatesta, presidente dell’Unione Turistica che riunisce gli operatori del settore ricettivo. «Siamo nel cuore della stagione e la situazione è sotto gli occhi di tutti: rifiuti per strada, cunette e tombini in stato di degrado, cartelli coperti dalla vegetazione e, di notte, difficoltà a percorrere la strada stessa, perché i catarifrangenti o mancano o sono obsoleti, e non fanno più il loro dovere. Quando piove, poi, la situazione di rischio, ovviamente, aumenta. Una situazione di cui avevamo prontamente informato le istituzioni già prima dell’inizio della stagione turistica, ma la situazione è quella sotto gli occhi di tutti».
Il presidente Primatesta - che ha girato questa sua ultima protesta anche al presidente della Provincia Matteo Besozzi, «che conosce il problema e durante l’assemblea del Distretto dei laghi aveva garantito il suo intervento» - parla chiaramente di «una voce inascoltata, ed è quella degli operatori turistici che, proprio attraverso la nostra Unione, si sono rivolti alle istituzioni per far presente gli annosi problemi che riguardano la viabilità e quanto ad essa connesso: le questioni aperte sono molte, dall’impossibilità dei bus a percorrere la strada delle Due Riviere per il sottopasso ferroviario di Legro, troppo basso e stretto, ai rischi che comporta il traffico pesante proprio in periodo di ‘piena stagione’, quando i turisti percorrono a piedi l’arteria stradale diretti al lago». Altro problema è quello del rumore, «causato sia di giorno che a ogni ora della notte dagli stessi mezzi pesanti ma anche dalle decine di treni merci che ogni giorno percorrono la ferrovia Novara-Domodossola, ormai importante via di collegamento internazionale con il centro Europa».
Spesso, sono gli stessi turisti a lamentarsi presso le strutture ricettive o presso l’Ufficio dell’Unione Turistica Lago d’Orta: «Noi non possiamo far altro che scusarci e dar loro ragione, ma ad avere la soluzione in tasca può essere solamente il mondo della politica: quello stesso che abbiamo più volte interpellato ma che non ci ha dato mai riscontri oggettivi, almeno ad oggi. Non possiamo permettere che tutto questo vada a compromettere il futuro e l’immagine di un comprensorio per il quale tutti noi ci spendiamo in prima persona e che rappresenta un unicum a livello mondiale, attirando turisti dai quattro angoli del pianeta. Serve maggiore sensibilità verso un’attività vitale per il comprensorio del lago d’Orta com’è, appunto, il settore turistico». Primatesta invita i sindaci dei Comuni più interessati a farsi partecipi presso le autorità competenti delle due Province di Novara e del Vco.
Laura Cavalli
ORTA SAN GIULIO - Il ‘benvenuto’ ai turisti che raggiungono il lago d’Orta è difficilmente leggibile, perché coperto dalla fitta vegetazione verde che ricopre il cartello: accade a Pettenasco, ma anche a Orta, lungo la principale via d’accesso, ovvero la strada 229 che percorre l’intera costa orientale. «Anno nuovo, soliti problemi», commenta Oreste Primatesta, presidente dell’Unione Turistica che riunisce gli operatori del settore ricettivo. «Siamo nel cuore della stagione e la situazione è sotto gli occhi di tutti: rifiuti per strada, cunette e tombini in stato di degrado, cartelli coperti dalla vegetazione e, di notte, difficoltà a percorrere la strada stessa, perché i catarifrangenti o mancano o sono obsoleti, e non fanno più il loro dovere. Quando piove, poi, la situazione di rischio, ovviamente, aumenta. Una situazione di cui avevamo prontamente informato le istituzioni già prima dell’inizio della stagione turistica, ma la situazione è quella sotto gli occhi di tutti».
Il presidente Primatesta - che ha girato questa sua ultima protesta anche al presidente della Provincia Matteo Besozzi, «che conosce il problema e durante l’assemblea del Distretto dei laghi aveva garantito il suo intervento» - parla chiaramente di «una voce inascoltata, ed è quella degli operatori turistici che, proprio attraverso la nostra Unione, si sono rivolti alle istituzioni per far presente gli annosi problemi che riguardano la viabilità e quanto ad essa connesso: le questioni aperte sono molte, dall’impossibilità dei bus a percorrere la strada delle Due Riviere per il sottopasso ferroviario di Legro, troppo basso e stretto, ai rischi che comporta il traffico pesante proprio in periodo di ‘piena stagione’, quando i turisti percorrono a piedi l’arteria stradale diretti al lago». Altro problema è quello del rumore, «causato sia di giorno che a ogni ora della notte dagli stessi mezzi pesanti ma anche dalle decine di treni merci che ogni giorno percorrono la ferrovia Novara-Domodossola, ormai importante via di collegamento internazionale con il centro Europa».
Spesso, sono gli stessi turisti a lamentarsi presso le strutture ricettive o presso l’Ufficio dell’Unione Turistica Lago d’Orta: «Noi non possiamo far altro che scusarci e dar loro ragione, ma ad avere la soluzione in tasca può essere solamente il mondo della politica: quello stesso che abbiamo più volte interpellato ma che non ci ha dato mai riscontri oggettivi, almeno ad oggi. Non possiamo permettere che tutto questo vada a compromettere il futuro e l’immagine di un comprensorio per il quale tutti noi ci spendiamo in prima persona e che rappresenta un unicum a livello mondiale, attirando turisti dai quattro angoli del pianeta. Serve maggiore sensibilità verso un’attività vitale per il comprensorio del lago d’Orta com’è, appunto, il settore turistico». Primatesta invita i sindaci dei Comuni più interessati a farsi partecipi presso le autorità competenti delle due Province di Novara e del Vco.
Laura Cavalli