Vendemmia al via nelle colline novaresi

SIZZANO – Vendemmia al via nei comuni delle colline novaresi, dove la vite è una delle colture più antiche e rappresentative con i vitigni nebbiolo, uva rara e vespolina. Nei giorni scorsi primi tagli nei vigneti a base spumante, poi via con il bianco, la vespolina e infine i nebbioli.
Un valore aggiunto ai vini delle colline novaresi sono i 31 anni di attività di difesa integrata nei vigenti, cioè l’utilizzo di metodi naturali per proteggere i grappoli. Proprio di questo si parlerà domani, martedì 5 settembre, alla Giornata della viticoltura, indetta dall’associazione “Città del Vino” unitamente alla Convenzione Vitivinicola dei 13 Comuni delle Colline Novaresi (Barengo, Boca, Bogogno, Briona, Cavaglio D’Agogna, Cressa, Fara Novarese, Ghemme, Marano Ticino, Mezzomerico, Romagnano Sesia, Sizzano e Suno). “La giornata – spiegano i promotori - intende esaltare la difesa integrata alla vite che prevede la drastica riduzione dell’utilizzo dei fitofarmaci, pratica ormai diventata strategica per la protezione della coltivata dalle avversità parassitarie. Con la suddetta pratica la difesa della vite non avviene più attraverso la l
SIZZANO – Vendemmia al via nei comuni delle colline novaresi, dove la vite è una delle colture più antiche e rappresentative con i vitigni nebbiolo, uva rara e vespolina. Nei giorni scorsi primi tagli nei vigneti a base spumante, poi via con il bianco, la vespolina e infine i nebbioli.
Un valore aggiunto ai vini delle colline novaresi sono i 31 anni di attività di difesa integrata nei vigenti, cioè l’utilizzo di metodi naturali per proteggere i grappoli. Proprio di questo si parlerà domani, martedì 5 settembre, alla Giornata della viticoltura, indetta dall’associazione “Città del Vino” unitamente alla Convenzione Vitivinicola dei 13 Comuni delle Colline Novaresi (Barengo, Boca, Bogogno, Briona, Cavaglio D’Agogna, Cressa, Fara Novarese, Ghemme, Marano Ticino, Mezzomerico, Romagnano Sesia, Sizzano e Suno). “La giornata – spiegano i promotori - intende esaltare la difesa integrata alla vite che prevede la drastica riduzione dell’utilizzo dei fitofarmaci, pratica ormai diventata strategica per la protezione della coltivata dalle avversità parassitarie. Con la suddetta pratica la difesa della vite non avviene più attraverso la lotta chimica a calendario ma soprattutto mediante operazioni agronomiche quali la concimazione equilibrata, la scelta di varietà resistenti, la rotazione colturale, la potatura appropriata, il monitoraggio degli insetti utili e di quelli dannosi da mantenere sotto controllo sotto la soglia economica del danno, l’introduzione di predatori naturali, il limitato utilizzo di prodotti di sintesi a basso impatto ambientale o meglio con l’inerbimento, ovvero l’impiego di fungicidi ed insetticidi un modo funzionale Tramite la suddetta modalità i viticoltori hanno impostato la difesa dalle avversità tramite l’assistenza tecnica di operatori qualificati, l’adozione di bollettini periodici che orientano nelle decisioni operative in campagna per il superamento delle problematiche rilevate”.
l.pa.