Borgolavezzaro: accoglienza profughi, battuta d’arresto?

BORGOLAVEZZARO - E’ giunta anche alla ribalta delle cronache radiofoniche d’oltre provincia, nel Pavese, la notizia della petizione popolare avviata dal Comitato cittadino di Borgolavezzaro, indirizzata al Prefetto di Novara sul tema dei profughi - una ventina -attesi in paese, così come annunciato ufficialmente qualche settimana fa. Lo confermano i promotori della raccolta firme: «Abbiamo sentito parlare di noi anche alla radio. Proseguiamo con la nostra iniziativa, che sta andando alla grande, ancora per qualche giorno. Firmano in tanti, abbiamo raggiunto un buon numero di sostenitori. Se e quando arriveranno i migranti, vorremo verificare che ci siano le condizioni adeguate, che tutto sia a norma nello stabile che dovrebbe accoglierli. Perché ci fidiamo solo di noi stessi a fronte di repentini cambi di parere e di prese di posizione ufficiali modificate nel giro di pochi giorni - evidenziano - Crediamo nelle nostre idee e le portiamo avanti: non siamo razzisti ma sono in atto modi, logiche, priorità e princìpi che non vanno bene, a nostro modo di intendere la questione profughi», concludono i promotori. “Se” e “quando” arriveranno...
Il condizionale pare essere diventato d’obbligo. E, in tal senso, le voci in paese iniziano a rincorrersi. L’immobile di via Mazzini che dovrebbe accogliere i migranti - una ventina di adulti, probabilmente giovani uomini, lo ricordiamo - è infatti una casa privata. Evidentemente necessita di adeguamenti normativi e strutturali prima di poter garantire un uso a finalità pubblico-sociali alla cooperativa che l’ha presa in locazione. Anche per questi motivi, l’arrivo dei migranti - atteso per la metà/fine di maggio - avrebbe subìto un rallentamento.
ari.mar.
BORGOLAVEZZARO - E’ giunta anche alla ribalta delle cronache radiofoniche d’oltre provincia, nel Pavese, la notizia della petizione popolare avviata dal Comitato cittadino di Borgolavezzaro, indirizzata al Prefetto di Novara sul tema dei profughi - una ventina -attesi in paese, così come annunciato ufficialmente qualche settimana fa. Lo confermano i promotori della raccolta firme: «Abbiamo sentito parlare di noi anche alla radio. Proseguiamo con la nostra iniziativa, che sta andando alla grande, ancora per qualche giorno. Firmano in tanti, abbiamo raggiunto un buon numero di sostenitori. Se e quando arriveranno i migranti, vorremo verificare che ci siano le condizioni adeguate, che tutto sia a norma nello stabile che dovrebbe accoglierli. Perché ci fidiamo solo di noi stessi a fronte di repentini cambi di parere e di prese di posizione ufficiali modificate nel giro di pochi giorni - evidenziano - Crediamo nelle nostre idee e le portiamo avanti: non siamo razzisti ma sono in atto modi, logiche, priorità e princìpi che non vanno bene, a nostro modo di intendere la questione profughi», concludono i promotori. “Se” e “quando” arriveranno...
Il condizionale pare essere diventato d’obbligo. E, in tal senso, le voci in paese iniziano a rincorrersi. L’immobile di via Mazzini che dovrebbe accogliere i migranti - una ventina di adulti, probabilmente giovani uomini, lo ricordiamo - è infatti una casa privata. Evidentemente necessita di adeguamenti normativi e strutturali prima di poter garantire un uso a finalità pubblico-sociali alla cooperativa che l’ha presa in locazione. Anche per questi motivi, l’arrivo dei migranti - atteso per la metà/fine di maggio - avrebbe subìto un rallentamento.
ari.mar.