A Trecate una cappella per S. Anna e S. Gioacchino

TRECATE - Il quartiere di S. Anna e S. Gioacchino, il più antico della città, finalmente avrà una cappella dedicata ai santi patroni. La cappella sorgerà in viale Cicogna, di fronte all'ingresso dell'attuale Comando della Polizia Municipale, dove in passato sorgeva la chiesa di San Michele.
Il Consiglio comunale, durante la seduta dello scorso 2 luglio, ha infatti approvato all’unanimità una variante al Piano Regolatore che prevede il cambio di destinazione d’uso di una parte dell’immobile in cui sorgerà la cappella.
I proprietari dell’immobile intendono concedere una porzione della proprietà al Comitato del Quartiere Sant’Anna per la realizzazione dell’edificio sacro. L’iniziativa, che non comporta alcun onere per il Comune e che è finalizzata al recupero della storia e delle tradizioni religiose locali, ha visto favorevoli tutti i consiglieri.
La storia dell’immobile che ospiterà la cappella è stata tracciata in breve dal consigliere Tiziano Casellino, che ha condotto una ricerca su alcuni testi di storia locale e intervistando gli attuali proprietari.
Come ha ricordato Casellino, l’attuale immobile di viale Cicogna comprende l’antica chiesa di San Michele eretta nel Settecento in sostituzione di un precedente edificio sacro di cui si hanno notizie fin dal 1133. La demolizione dell’antica chiesa e la costruzione della nuova avvenne per desiderio di Antonio Clerici, signore del borgo di Trecate, poiché l’antico fabbricato, che sorgeva su un terreno comunale, si trovava proprio di fronte alla villa che egli aveva appena fatto edificare al posto del “diruto” castello medioevale. Pertanto, il 17 giugno 1761, con l’assenso della Confraternita di San Michele, il marchese acquista dal comune il terreno e si impegna a far riedificare la chiesa, la cui prima pietra viene posta il 23 agosto dello stesso anno.
«Non si hanno notizie – ha spiegato Casellino - sul termine dei lavori e sull’eventuale consacrazione del luogo. E’ noto che i lavori arrivarono al rustico, che la parte decorativa non fu compiuta e che agli apparati e gli arredi sacri non furono mai eseguiti, né, tantomeno, rimane traccia di una predisposizione interna per accoglierli. Pochi decenni dopo, nel 1806, con l’entrata in vigore delle leggi napoleoniche sull’alienazione, soppressione e incameramento dei Beni Ecclesiastici, si ritrova citata la chiesa di San Michele nell’elenco dei corpi alienati e incorporati fra i beni statali. Non si ha memoria dell’uso dell’immobile quale luogo consacrato: l’eventuale periodo d’uso del fabbricato fra la fine del Settecento e i primissimi anni dell’Ottocento non è conosciuto, oppure è stato talmente breve da non lasciare traccia».
Dunque, dopo oltre duecento anni, il quartiere di S. Anna tornerà ad avere una cappella rionale a beneficio della devozione religiosa dei suoi residenti.
Daniela Uglietti
TRECATE - Il quartiere di S. Anna e S. Gioacchino, il più antico della città, finalmente avrà una cappella dedicata ai santi patroni. La cappella sorgerà in viale Cicogna, di fronte all'ingresso dell'attuale Comando della Polizia Municipale, dove in passato sorgeva la chiesa di San Michele.
Il Consiglio comunale, durante la seduta dello scorso 2 luglio, ha infatti approvato all’unanimità una variante al Piano Regolatore che prevede il cambio di destinazione d’uso di una parte dell’immobile in cui sorgerà la cappella.
I proprietari dell’immobile intendono concedere una porzione della proprietà al Comitato del Quartiere Sant’Anna per la realizzazione dell’edificio sacro. L’iniziativa, che non comporta alcun onere per il Comune e che è finalizzata al recupero della storia e delle tradizioni religiose locali, ha visto favorevoli tutti i consiglieri.
La storia dell’immobile che ospiterà la cappella è stata tracciata in breve dal consigliere Tiziano Casellino, che ha condotto una ricerca su alcuni testi di storia locale e intervistando gli attuali proprietari.
Come ha ricordato Casellino, l’attuale immobile di viale Cicogna comprende l’antica chiesa di San Michele eretta nel Settecento in sostituzione di un precedente edificio sacro di cui si hanno notizie fin dal 1133. La demolizione dell’antica chiesa e la costruzione della nuova avvenne per desiderio di Antonio Clerici, signore del borgo di Trecate, poiché l’antico fabbricato, che sorgeva su un terreno comunale, si trovava proprio di fronte alla villa che egli aveva appena fatto edificare al posto del “diruto” castello medioevale. Pertanto, il 17 giugno 1761, con l’assenso della Confraternita di San Michele, il marchese acquista dal comune il terreno e si impegna a far riedificare la chiesa, la cui prima pietra viene posta il 23 agosto dello stesso anno.
«Non si hanno notizie – ha spiegato Casellino - sul termine dei lavori e sull’eventuale consacrazione del luogo. E’ noto che i lavori arrivarono al rustico, che la parte decorativa non fu compiuta e che agli apparati e gli arredi sacri non furono mai eseguiti, né, tantomeno, rimane traccia di una predisposizione interna per accoglierli. Pochi decenni dopo, nel 1806, con l’entrata in vigore delle leggi napoleoniche sull’alienazione, soppressione e incameramento dei Beni Ecclesiastici, si ritrova citata la chiesa di San Michele nell’elenco dei corpi alienati e incorporati fra i beni statali. Non si ha memoria dell’uso dell’immobile quale luogo consacrato: l’eventuale periodo d’uso del fabbricato fra la fine del Settecento e i primissimi anni dell’Ottocento non è conosciuto, oppure è stato talmente breve da non lasciare traccia».
Dunque, dopo oltre duecento anni, il quartiere di S. Anna tornerà ad avere una cappella rionale a beneficio della devozione religiosa dei suoi residenti.
Daniela Uglietti