Assolto dermatologo finito a processo per lesioni colpose

NOVARA, Assoluzione perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, questa mattina mercoledì 15 novembre in Tribunale a Novara, il processo a carico di un dermatologo novarese, Antonio Mossini, finito inizialmente alla sbarra con l’accusa di lesioni colpose. Una contestazione che il professionista novarese ha sempre rigettato con forza, sostenendo d’aver agito correttamente. Alla penultima udienza del processo, il pm aveva chiesto una condanna a 2 mesi con pena sospesa, subordinata al risarcimento del danno alla parte civile. Il Tribunale ha invece riconosciuto la non colpevolezza del 66enne. Parte civile si era costituita una 40enne novarese, che aveva raccontato quanto le era accaduto in una passata udienza. «Verso fine 2012 – aveva riferito – avevo notato come il neo che avevo sulla gamba avesse qualche stranezza, fosse mutato. Così dopo qualche tempo sono andata da un dermatologo che mi visitò. La sua diagnosi fu che si trattava di una cheratosi e mi consigliò di applicare una pomata». La ‘sorpresa’ giunse alla donna mesi dopo, quando, recandosi al Dea dell’ospedale per un’allergia, totalmente slegata dal fatto del neo, scoprì di avere un melanoma. Nelle passate udienze sono stati ascoltati anche i periti del Tribunale, stando ai quali, se anche alla visita dal dermatologo le fosse subito stata indicata una biopsia o comunque le fosse stato segnalato subito il melanoma, con ogni probabilità, le conseguenze non sarebbero state diverse.
mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 16 novembre
NOVARA, Assoluzione perché il fatto non sussiste. Si è concluso così, questa mattina mercoledì 15 novembre in Tribunale a Novara, il processo a carico di un dermatologo novarese, Antonio Mossini, finito inizialmente alla sbarra con l’accusa di lesioni colpose. Una contestazione che il professionista novarese ha sempre rigettato con forza, sostenendo d’aver agito correttamente. Alla penultima udienza del processo, il pm aveva chiesto una condanna a 2 mesi con pena sospesa, subordinata al risarcimento del danno alla parte civile. Il Tribunale ha invece riconosciuto la non colpevolezza del 66enne. Parte civile si era costituita una 40enne novarese, che aveva raccontato quanto le era accaduto in una passata udienza. «Verso fine 2012 – aveva riferito – avevo notato come il neo che avevo sulla gamba avesse qualche stranezza, fosse mutato. Così dopo qualche tempo sono andata da un dermatologo che mi visitò. La sua diagnosi fu che si trattava di una cheratosi e mi consigliò di applicare una pomata». La ‘sorpresa’ giunse alla donna mesi dopo, quando, recandosi al Dea dell’ospedale per un’allergia, totalmente slegata dal fatto del neo, scoprì di avere un melanoma. Nelle passate udienze sono stati ascoltati anche i periti del Tribunale, stando ai quali, se anche alla visita dal dermatologo le fosse subito stata indicata una biopsia o comunque le fosse stato segnalato subito il melanoma, con ogni probabilità, le conseguenze non sarebbero state diverse.
mo.c.
Per saperne di più leggi il Corriere di Novara in edicola giovedì 16 novembre