“Cavallini” di Lesa: da oggi il parco sarà di nuovo agibile

“Cavallini” di Lesa: da oggi il parco sarà di nuovo agibile
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LESA - La vicenda dell’istituto professionale per l’agricoltura Cavallini di Solcio (Lesa) balzata agli onori della cronaca nelle scorse settimane con una protesta messa in atto dai circa 150 studenti, ora finisce anche sul tavolo della Camera. Adriano Zaccagnini, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà, ha infatti presentato un’interrogazione ai ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e dei Beni e delle attività culturali e del istruzione turismo. Vuole «sapere quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere e se non reputino sia il caso di valorizzare questo bene pubblico di valore nazionale sia dal punto di vista formativo che come patrimonio di interesse storico, paesaggistico e culturale». Un luogo di pregio da tutelare secondo lo stesso Fai che in più di un’occasione, anche nel recente passato, è intervenuto. 

Nel frattempo una prima battaglia è stata vinta: si è iniziato a lavorare al taglio dell’albero caduto (la “pietra dello scandalo” che ha fatto riaccendere la luce dei riflettori su alcune problematiche della scuola e del suo parco), delle altre piante a terra e di quelle a rischio. Da giovedì i lavori hanno preso il la dopo l’ordinanza comunale d’urgenza e con oggi dovrebbero essere conclusi rendendo l’area  transitabile e di nuovo agibile anche nell’accesso. Dell’abbattimento piante, rimozione legname e sgombero ceppi si sono occupate due ditte di ex allievi dell’istituto, uno diplomatosi nel ‘93 e l’altro nel ‘95. «Sono Alfredo Motta e Alberto Panza» spiega Girolamo Stasi, docente di laboratori tecnologici ed esercitazione (di fatto l’unica materia pratica rimasta nel nuovo ordinamento scolastico). Lavori eseguiti in cambio della legna: «In realtà stanno lavorando a parziale ricompensa, praticamente in perdita, perché il valore della legna portata via non coprirà i costi vivi dell’intervento». Certamente un intervento che però dimostra come anche chi ormai se ne è andato da quella scuola abbia ancora a cuore le sue sorti e soprattutto il suo futuro. Poi ci sarà una seconda fase che vedrà il coinvolgimento diretto degli studenti: «In questi giorni non potevano entrare nell’area per ragioni di incolumità e sicurezza, a partire da lunedì (oggi, ndr) con gli studenti ci occuperemo della rimozione delle ramaglie – spiega Stasi - Le smaltiamo con l’utilizzo di un trituratore. Infatti tutto il verde prodotto nella scuola viene portato nella nostra composteria e diventa terriccio che poi riutilizzeremo». 

m.n.b.

LESA - La vicenda dell’istituto professionale per l’agricoltura Cavallini di Solcio (Lesa) balzata agli onori della cronaca nelle scorse settimane con una protesta messa in atto dai circa 150 studenti, ora finisce anche sul tavolo della Camera. Adriano Zaccagnini, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà, ha infatti presentato un’interrogazione ai ministri delle Politiche agricole alimentari e forestali, dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell'Istruzione, dell'università e della ricerca e dei Beni e delle attività culturali e del istruzione turismo. Vuole «sapere quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere e se non reputino sia il caso di valorizzare questo bene pubblico di valore nazionale sia dal punto di vista formativo che come patrimonio di interesse storico, paesaggistico e culturale». Un luogo di pregio da tutelare secondo lo stesso Fai che in più di un’occasione, anche nel recente passato, è intervenuto. 

Nel frattempo una prima battaglia è stata vinta: si è iniziato a lavorare al taglio dell’albero caduto (la “pietra dello scandalo” che ha fatto riaccendere la luce dei riflettori su alcune problematiche della scuola e del suo parco), delle altre piante a terra e di quelle a rischio. Da giovedì i lavori hanno preso il la dopo l’ordinanza comunale d’urgenza e con oggi dovrebbero essere conclusi rendendo l’area  transitabile e di nuovo agibile anche nell’accesso. Dell’abbattimento piante, rimozione legname e sgombero ceppi si sono occupate due ditte di ex allievi dell’istituto, uno diplomatosi nel ‘93 e l’altro nel ‘95. «Sono Alfredo Motta e Alberto Panza» spiega Girolamo Stasi, docente di laboratori tecnologici ed esercitazione (di fatto l’unica materia pratica rimasta nel nuovo ordinamento scolastico). Lavori eseguiti in cambio della legna: «In realtà stanno lavorando a parziale ricompensa, praticamente in perdita, perché il valore della legna portata via non coprirà i costi vivi dell’intervento». Certamente un intervento che però dimostra come anche chi ormai se ne è andato da quella scuola abbia ancora a cuore le sue sorti e soprattutto il suo futuro. Poi ci sarà una seconda fase che vedrà il coinvolgimento diretto degli studenti: «In questi giorni non potevano entrare nell’area per ragioni di incolumità e sicurezza, a partire da lunedì (oggi, ndr) con gli studenti ci occuperemo della rimozione delle ramaglie – spiega Stasi - Le smaltiamo con l’utilizzo di un trituratore. Infatti tutto il verde prodotto nella scuola viene portato nella nostra composteria e diventa terriccio che poi riutilizzeremo». 

m.n.b.