Inaugurata dal Capo della Polizia la nuova questura di Verbania

VERBANIA - «Il taglio, poi rientrato della Prefettura aveva suscitato timori d’una riduzione della nostra presenza. Ma questo è un problema che vi siete posti voi. Non so da cosa possa essere nata la preoccupazione d’una chiusura del posto di Polizia di frontiera a Domodossola», ha assicurato il Capo della Polizia Alessandro Pansa conversando con i cronisti al termine della cerimonia inaugurale della questura di Verbania, nella tarda mattinata di sabato 12. Tanto nel discorso inaugurale quanto nel “botta e risposta” con i giornalisti, Pansa, ha più volte insistito come la realizzazione della questura sia stato il segno tangibile della volontà della Polizia di Stato di non ridurre il presidio sul territorio di Verbania e provincia. Ha rassicurato sul rischio rappresentato dal terrorismo islamico: «Le frontiere con la Svizzera sono le più sicure che possano esistere. L’aumentato servizio di vigilanza è uguale ad altre parti del territorio».
Pansa ha ringraziato il questore, Vincenzo D’Agnano, per aver portato a termine la realizzazione dell’edificio: «Quando è arrivato, i lavori erano appena all’inizio e stavano conoscendo una fase complicata anche a causa della crisi economica che stiamo vivendo. Averli portati a termine ed essere arrivati alla giornata di oggi, benedetta oltre che dal sacerdote (il vicario territoriale del Verbano, don Roberto Salsa, ndr) da una bella giornata di sole è il compimento d’un successo che non era affatto scontato». D’Agnano, dal canto suo, aveva ringraziato i predecessori, Luigi Minchella (presente all’inaugurazione) e Salvatore Aprile, e i prefetti che l’hanno coadiuvato negli sforzi per completare l’opera: il varesino Zanzi (anch’esso presente), Russo e l’attuale viceprefetto vicario, Michele Basilicata.
Sia Pansa che D’Agnano hanno accennato alla struttura avveniristica dell’edificio che ha suscitato in corso d’opera parecchie discussioni, soprattutto per il riflesso dei vetri nelle giornate di sole (problema non completamente risolto). «La struttura – ha concluso Pansa – è il simbolo del futuro che ci aspetta. Un futuro mai visto. Con flussi migratori di dimensioni sconosciute nel periodo post bellico che stiamo gestendo al meglio e con un terrorismo che fa paura perché vuole sottometterci dove noi viviamo. La prima sfida la stiamo gestendo meglio di altri paesi. Per la seconda ci stiamo attrezzando con risultati non immediatamente percepibili. I reati sono in costante diminuzione del dieci per cento, può sembrare poca cosa ma certifica l’attenta opera di prevenzione dei crimini che non s’avverte ma c’è».
Mauro Rampinini
VERBANIA - «Il taglio, poi rientrato della Prefettura aveva suscitato timori d’una riduzione della nostra presenza. Ma questo è un problema che vi siete posti voi. Non so da cosa possa essere nata la preoccupazione d’una chiusura del posto di Polizia di frontiera a Domodossola», ha assicurato il Capo della Polizia Alessandro Pansa conversando con i cronisti al termine della cerimonia inaugurale della questura di Verbania, nella tarda mattinata di sabato 12. Tanto nel discorso inaugurale quanto nel “botta e risposta” con i giornalisti, Pansa, ha più volte insistito come la realizzazione della questura sia stato il segno tangibile della volontà della Polizia di Stato di non ridurre il presidio sul territorio di Verbania e provincia. Ha rassicurato sul rischio rappresentato dal terrorismo islamico: «Le frontiere con la Svizzera sono le più sicure che possano esistere. L’aumentato servizio di vigilanza è uguale ad altre parti del territorio».
Pansa ha ringraziato il questore, Vincenzo D’Agnano, per aver portato a termine la realizzazione dell’edificio: «Quando è arrivato, i lavori erano appena all’inizio e stavano conoscendo una fase complicata anche a causa della crisi economica che stiamo vivendo. Averli portati a termine ed essere arrivati alla giornata di oggi, benedetta oltre che dal sacerdote (il vicario territoriale del Verbano, don Roberto Salsa, ndr) da una bella giornata di sole è il compimento d’un successo che non era affatto scontato». D’Agnano, dal canto suo, aveva ringraziato i predecessori, Luigi Minchella (presente all’inaugurazione) e Salvatore Aprile, e i prefetti che l’hanno coadiuvato negli sforzi per completare l’opera: il varesino Zanzi (anch’esso presente), Russo e l’attuale viceprefetto vicario, Michele Basilicata.
Sia Pansa che D’Agnano hanno accennato alla struttura avveniristica dell’edificio che ha suscitato in corso d’opera parecchie discussioni, soprattutto per il riflesso dei vetri nelle giornate di sole (problema non completamente risolto). «La struttura – ha concluso Pansa – è il simbolo del futuro che ci aspetta. Un futuro mai visto. Con flussi migratori di dimensioni sconosciute nel periodo post bellico che stiamo gestendo al meglio e con un terrorismo che fa paura perché vuole sottometterci dove noi viviamo. La prima sfida la stiamo gestendo meglio di altri paesi. Per la seconda ci stiamo attrezzando con risultati non immediatamente percepibili. I reati sono in costante diminuzione del dieci per cento, può sembrare poca cosa ma certifica l’attenta opera di prevenzione dei crimini che non s’avverte ma c’è».
Mauro Rampinini