Solidarietà

Al via ad Arona la campagna benefica per aiutare lo Sri Lanka

C'è bisogno di cibo e vestiti: ecco dove è possibile donare

Al via ad Arona la campagna benefica per aiutare lo Sri Lanka

Stella Onlus ha avviato una campagna benefica per aiutare la comunità di Padre Charles in Sri Lanka.

Al via la campagna benefica

E’ iniziata lo scorso lunedì 15 dicembre la raccolta solidale avviata dall’associazione Stella Onlus ad Arona per sostenere le comunità dello Sri Lanka colpite dall’ondata di pioggia che ha travolto il Paese nei giorni scorsi. Stella Onlus, insieme al Lions Club Arona-Stresa e all’Associazione Realmonte di Milano, sta organizzando una raccolta di abbigliamento estivo, biancheria, alimentari non deperibili da inviare in Sri Lanka attraverso la comunità cattolica cingalese di Milano. Sarà possibile partecipare alla campagna solidale fino al prossimo martedì 20 gennaio, consegnando i beni richiesti al punto di raccolta: Valpicar, in via Monte Rosa 48, Arona (aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.15 e dalle 14 alle 18.30 e il sabato dalle 8 alle 12).

La storia di Stella Onlus

Stella Onlus è un’associazione no-profit che si occupa di progetti in ambito educativo, sanitario, sociale, in particolare per la tutela dei diritti dell’infanzia e della donna, principalmente in Togo e, dal 2024, in Sri Lanka. Nel 2024 l’associazione ha deciso di sostenere la comunità della regione di Weligama, nel Sud dello Sri Lanka, raccolta intorno alla missione di Padre Charles Hewawasam, che ha saputo riunire etnie e religioni diverse per un obiettivo comune: aiutare le famiglie più svantaggiate ad affrontare la grave crisi economica che da 20 anni affligge il Paese. Il progetto nasce in collaborazione con l’Associazione Realmonte, che nel 2005 in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano ha supportato Padre Charles nella fondazione de “La Scuola per la Vita”, in cui vengono forniti pasti, cancelleria e vestiti alle famiglie più disagiate.

L’esperienza di tre ragazzi aronesi

A raccontare la realtà dello Sri Lanka è il giovane dormellettese Lorenzo Saini, che a settembre del 2024 ha visitato il Paese insieme a due amici volontari, Tommaso e Sofia, lavorando anche ai progetti curati da Padre Charles. «Abbiamo collaborato a “Semi di Speranza” – dice Lorenzo Saini – un progetto di microcredito e autosostentamento economico, nato nel 2024 dalla collaborazione tra Stella Onlus, l’Associazione Realmonte di Milano e Padre Charles Hewawasam. Fungendo da collegamento tra Italia e Sri Lanka, Padre Charles gestisce in modo totale il progetto, insegnando con l’aiuto di alcuni collaboratori le tecniche di base di coltivazione alle famiglie e ai ragazzi. Una volta ottenuta la conoscenza teorica, per poter proseguire nella realizzazione pratica del progetto sono necessari alcuni materiali, tra cui i semi (di una sola varietà di pianta), il terriccio, alcuni utensili, ed altri beni, che sono forniti interamente da Stella Onlus. È proprio da questo momento che l’attività diventa concreta e comincia a dare i propri frutti: le famiglie portano nelle loro case tutto il necessario per la coltivazione e ha luogo la semina. Poche settimane più tardi, grazie al clima favorevole ed al terreno fertile, si possono vedere i primi progressi, sotto forma di ortaggi, che consentono ai membri della famiglia non solo di sfamarsi, ma di vendere il surplus del raccolto nel mercato locale”.

Grazie alla collaborazione di Padre Charles sono recentemente nati anche due nuovi progetti che consentono di fornire un pasto proteico domenicale ai bambini delle piantagioni di tè e di aprire una scuola di sartoria che punta ad insegnare a donne e uomini l’arte del cucito e del confezionamento di abiti, in modo da trasmettere la conoscenza di un mestiere per il loro futuro.
“L’obiettivo del nostro viaggio – dice Lorenzo Saini – era quello di conoscere la comunità di Weligama e di rappresentare l’associazione. Padre Charles è una delle persone più intelligenti e capaci di aiutare il prossimo che io abbia mai conosciuto. Dà a tutti, cattolici e non, un’opportunità per riscattarsi dalla povertà e costruire un futuro per la propria famiglia. I ricordi che ci siamo portati a casa dopo quell’esperienza? Si vede una realtà dove la religione non è solo spiritualità: è un fatto collettivo, una dimensione concreta e quotidiana. Ho visto persone che hanno perso ogni cosa, ma che hanno una grande voglia di rialzarsi e di ricominciare a camminare con le proprie gambe. E’ stata un’esperienza molto forte che mi ha permesso di comprendere anche quanto siamo fortunati in questa parte del mondo”.