E’ stata inaugurata lunedì 8 e resterà visitabile fino al prossimo 21 dicembre la mostra di Alfredo Caldiron dal titolo “Segno, Colore e Forma”.
Caldiron in mostra a Villa Soranzo
La mostra del pittore Alfredo Caldiron dal titolo “Segno, Colore e Forma” resterà visitabile fino al 21 dicembre. L’esposizione è stata inaugurata lo scorso 8 dicembre nella Pinacoteca di Villa Soranzo. La mostra sarà visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
La presentazione di Federica Mingozzi
“L’esperienza artistica di Alfredo Caldiron – dice la critica Federica Mingozzi – si muove sotto il segno del colore e della forma. Sin dai suoi
esordi, ha saputo intessere un fitto dialogo tra questi due aspetti della rappresentazione pittorica, scegliendo di muoversi con disinvoltura tra l’astrazione pura e quella figurata. Proprio questa sua continua necessità di scoprire nuovi linguaggi pittorici a cui dare voce lo ha portato a
costruire una ricca collezione di pezzi, che sono la manifestazione evidente del suo sentire. Caldiron è partito da una ricerca segnata dal confronto costante con le avanguardie della seconda metà del Novecento, che ha saputo però rileggere alla luce della sua sensibilità umana, frutto di uno sguardo sempre attento anche alle tematiche della storia, quella che lui stesso ha contribuito a narrare; in epoca più recente ha invece scelto di entrare in profondità nel vivere quotidiano e ha ammantato le sue tele di luce e colori che costruiscono mondi. Gli spazi
sono spesso segnati da linee di confine, che però sono in grado di liberare l’immaginazione, anziché costringerla; i tratti lievi e nel contempo
decisi non sono dunque gabbie chiuse, ma spazi aperti di libertà, che trovano la loro ragion d’essere nelle cromie a campiture sature che li
caratterizzano. Oggi lavora con una sensibilità nuova, che gli consente di recuperare il passato, sì, ma non solo, per riattualizzarlo sulla scorta del presente, dando alle sue tele il valore quasi profetico di sibille portatrici di nuove verità: è infatti grazie ad artisti come lui che si rende possibile la comprensione delle parti nascoste del reale perché, come ha detto Jackson Pollock, “L’inconscio è un elemento molto importante dell’arte moderna e penso che le pulsioni dell’inconscio abbiano grande significato per chi guarda un quadro” e Caldiron con l’inconscio dialoga, per farcelo vedere e per renderlo comprensibile, permettendoci così di essere parte dello spirito vitale che segna la quotidianità”.
L’arte di Caldiron
Alfredo Caldiron è nato a Conca d’Albero di Correzzola (Padova) nel 1939; vive e lavora a Borgo Ticino (NO). Tra il 1957 e il 1958 inizia la sua attività di pittore e partecipa alla prima mostra collettiva. Il 1964 è l’anno della sua prima esposizione personale presso la Galleria San Rocco di Varallo Pombia. Nello stesso anno inizia la partecipazione a concorsi nazionali tra cui sono da segnalare: nel 1964 il Premio città di Varese; 1967 la “Rassegna nazionale di pittura Premio Usellini” di Arona; 1968 il “Premio Gaudenzio Ferrari” di Santhià; 1971 la 1a Edizione della “Biennale dei giovani” di Novara. In questi anni la sua pittura si avvicina all’arte informale come documentato dalla mostra tenutasi presso la “Galleria Arona” di Arona (a cura di Franco Maffina).
Nel 1995, dopo una lunga interruzione, riprende le sue esposizioni personali con la mostra ” Racconti ” (Biblioteca Civica di Villadossola, Verbania). Nel 1998 fonda lo “Spazio arte” nel proprio comune di residenza con l’intento di diffondere la conoscenza dell’arte a tutti i livelli sociali. Dal 2007 fa parte dell’Associazione liberì artisti della provincia di Varese” e partecipa a tutte le mostre allestite nelle principali realtà museali della provincia (Castello Monteruzzo, Castiglione Olona; Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate; Civico Museo d’Arte Moderna nel Castello di Masnago; Museo Internazionale del Design Ceramico di Cerro di Laveno; Civico Museo Villa Mirabello-Giardini Estensi di Varese; Civico Museo Parisi-Valle di Maccagno). Nel 2011 espone a Palazzo Nervi di Torino nell’ambito del Padiglione Italia “ilessso” della 54 Biennale di Venezia (curatore Vittorio Sgarbi). Nello stesso anno compie una svolta, presentata nella personale presso Palazzo Bellini a Oleggio, in direzione di una pittura essenziale fatta di cromatismi puri e definiti. Questa volontà di sintesi ha dato origine alla opere recenti in cui la superficie è come strutturata da fitte tessere dai colori decisi che raccontano, tra l’astratto e il figurativo, schemi e paesaggi della
vita reale. Sono da segnalare le seguenti recenti esposizione personali: Segni della memoria, Fondazione Achille Marazza, Borgomanero; Alfredo Caldron, Casella della Cultura Famiglia Artistica Milanese, Milano; I colori della donna, Galleria Borgo Arte, Borgomanero (NO); Silenzì di torno, Galleria Spazio Zero, Gallarate (VA); Opere scelte, Galleria San Marco; Concertamente, Il salotto dell’Arte – Gallery, Camerano Riviera (VB); Il Colore, Villa Picchetta, Cameri (NO); I colori della sua terra, Palazzo Civico, Tomaco, Arte del Piemonte Orientale, Palazzo della Regione, Torino.