Un intervento carico di umanità, sangue freddo e professionalità. È quello compiuto la sera del 20 novembre 2025 a Vespolate, dove un quarantenne, dopo aver aggredito la madre e il fratello, era fuggito sul tetto della propria abitazione in preda a una forte agitazione. L’uomo si rifiutava di scendere e non voleva parlare con nessuno, mettendo seriamente a rischio la propria incolumità.
Nella foto il maresciallo Nicola Rosato, comandante della stazione dei Carabinieri di Vespolate
Scappa sul tetto e rischia di precipitare: il maresciallo lo salva
A raccontare l’episodio è stato il colonnello Emilio Palmieri, comandante provinciale dei Carabinieri di Novara, durante la celebrazione della Virgo Fidelis. Lo ha citato come esempio dello stretto legame che unisce l’Arma alla popolazione e della dedizione quotidiana dei militari verso la comunità.
Quando sul posto sono arrivati i Carabinieri della Radiomobile, insieme ai Vigili del Fuoco e al personale sanitario del 118, la situazione appariva critica. Così i colleghi hanno chiesto aiuto al maresciallo ordinario Nicola Rosato, comandante della stazione di Vespolate, un ultrasessantenne non ancora in pensione perché trattenuto in servizio, che in quel momento si trovava a casa con la famiglia.
Il maresciallo Rosato non ha esitato: ha raggiunto la via dell’intervento, ha preso una scala ed è salito sul tetto per dialogare. Dopo un lungo colloquio, fatto di pazienza, ascolto e calma, è riuscito a tranquillizzare l’uomo, che conosceva già, e a convincerlo a lasciarsi aiutare.
A quel punto il comandante lo ha preso per mano, accompagnandolo in sicurezza lungo la scala e persuadendolo ad accettare le cure mediche. L’uomo è stato poi affidato al personale sanitario e trasportato in ospedale.
Un intervento che, come sottolineato dal colonnello Palmieri, dimostra ancora una volta la vicinanza dei Carabinieri ai cittadini e la capacità di affrontare situazioni delicate con coraggio, umanità e professionalità.