Si è svolta quest’oggi, 15 novembre, a Cameri la manifestazione organizzata da numerosi attivisti antimilitaristi del Nord Italia contro la guerra, la militarizzazione e le politiche del Governo Meloni.
La manifestazione è partita da piazza Dante
E’ partita da piazza Dante a Cameri la manifestazione organizzata quest’oggi da alcuni attivisti antimilitaristi del Nord Italia contro la guerra, la politica del riarmo e la complicità del Governo in alcuni dei conflitti che insanguinano il mondo. I manifestanti hanno sfilato in piazza a Cameri mostrando i loro striscioni e intonando canti antifascisti per poi spostarsi verso lo stabilimento Faco all’interno dell’aeroporto militare.
FOTO E VIDEO DI VITTORIA MARIA PASSERA
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Le ragioni della protesta
La manifestazione è stata organizzata per lanciare un messaggio forte contro il riarmo, contro il massacro del popolo palestinese e contro il Governo, La scelta di Cameri come luogo della protesta non è per nulla casuale. I manifestanti hanno infatti richiamato più volte nei loro slogan e sui loro striscioni il ruolo di Leonardo spa, controllata in parte dallo Stato, che produce armamenti e proprio in città ha realizzato un hub per la produzione dei cacciabombardieri F 35.
“Essere qui oggi vuol dire non solo dire no alla guerra, ma anche non coinvolgere i cittadini in una guerra che nessuno vuole ed è finanziata dallo Stato” Chiaro l’appello di Samantha, a nome del Coordinamento Novara per la Palestina. “Noi non ce l’abbiamo con i lavoratori – riprende- ma si deve sapere che qui vengono assemblati fai F35 e si realizzano i cassoni alari. Noi protestiamo contro la politica industriale perché qui si produce un tassello del mosaico bellico e il 30% della Leonrado spa è di proprietà dello Stato. I nostri soldi non vogliamo che vengano investiti nella guerra, ma nella salute e nel sociale. Per cui le guerre che ci sembrano lontane sono invece tanto vicine e la partita si gioca anche in casa nostra. Non solo si uccide là, ma anche qui con i tagli alla Salute e al Sociale a favore della guerra”.
L’obiettivo è creare una rete antimilitarista
“Il 15 novembre a Cameri – recita uno dei volantini circolato tra i manifestanti – si partecipa ad una mobilitazione popolare che non si riduce a un singolo presidio. Facciamo anche qui un primo passo di una rete antimilitarista diffusa, che unisce collettivi, associazioni, comitati locali, sindacati di base, attivisti per la pace, per i diritti umani e per la giustizia climatica, con l’obiettivo di coordinarsi sun scala regionale e nazionale”.
Questi gli obiettivi e le parole chiave della manifestazione: “Opporsi al riarmo dell’Europa e del governo Meloni – prosegue il volantino – e alla militarizzazione dell’economia; denunciare il ruolo di Leonardo S.p.a. e delle altre aziende belliche come attori di guerra protagonisti di violazioni dei diritti umani; bloccarel’aumento della spesa militare (da 30 a 100 miliardi entro il 2035) e restituire risorse a sanità, scuola, welfare e transizione ecologica; promuovere la riconversione civile delle industrie oggi dedite alla produzione di armi; costruire un fronte comune tra Nord e Sud Italia, connesso alle lotte antimilitariste europee e internazionali”.
Alla costituenda rete antimilitarista hanno aderito per ora il Coordinamento Novara per la Palestina, il Coordinamento Vercelli per la Palestina, individualità lombarde e piemontesi, No Army No Border – Il nero drappo Vco.