Un’interrogazione presentata, rinviata due volte per assenza dell’assessore competente, ritirata, ripresentata ancora e poi… di nuovo ritirata.
Novara, fa discutere il walzer dell’interrogazione sulle multe
Tutto ha avuto inizio lo scorso luglio, quando il capogruppo di Fratelli d’Italia Michele Ragno ha depositato – non senza polemiche da parte dell’opposizione – un’interrogazione per chiedere conto di quattro multe inflitte dalla Polizia locale a quello che poi si era rivelato essere il padre di un consigliere del suo stesso partito, il vicecapogruppo Mauro Gigantino.
Per due volte la risposta in Consiglio comunale era stata rinviata causa l’assenza dell’assessore Luca Piantanida salvo poi, questa volta presente l’assessore, venire ritirata dal proponente Ragno.
Ora, a distanza di qualche mese, l’interrogazione è tornata protagonista. Questa volta, però, a depositarla, ci ha pensato lo stesso Gigantino, firmandola soltanto a suo nome. E scatenando la feroce polemica del gruppo consiliare Pd.
“L’assessore leghista Piantanida, per sottrarsi all’imbarazzo di rispondere che gli agenti della Polizia locale avevano semplicemente applicato le norme (che valgono per tutte e tutti a prescindere dalla parentela), si era strategicamente assentato per due sedute del Consiglio. Forse anche grazie alle nostre vivaci proteste, Ragno ritirò l’interrogazione. Visto che il capogruppo non si è fatto paladino della “nobile causa” del suo familiare, – scriveva lo scorso 7 novembre il Pd riferendosi a Gigantino – ci pensa direttamente lui. Il Consiglio comunale è trattato come casa propria in cui gestire questioni di famiglia. Il senso del ridicolo è stato abbondantemente raggiunto. Del senso delle istituzioni, invece, non c’è traccia”.
Intanto la vicenda si è arricchita di un nuovo colpo di scena: Gigantino ha ritirato l’interrogazione.