Proseguono le indagini sull’omicidio di Kharbouch Kamal, il 21enne ucciso con un colpo d’arma da fuoco nella notte del 28 agosto in via Pietro Micca a Novara. Dopo l’arresto del presunto killer, avvenuto lo scorso 1° settembre, la Polizia di Stato ha rintracciato nella serata di lunedì 8 settembre un secondo uomo coinvolto nei fatti.
Omicidio di via Pietro Micca, individuato un secondo uomo
Si tratta di un cittadino marocchino di 27 anni, domiciliato nel Torinese, regolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia. Secondo le testimonianze raccolte dagli inquirenti, sarebbe stato lui ad accompagnare il presunto omicida – un 36enne marocchino già noto per attività di spaccio – all’incontro con la vittima.
Le immagini di videosorveglianza confermerebbero che, subito dopo gli spari, i due si siano dati alla fuga insieme. Dopo giorni di ricerche, il 27enne è stato rintracciato a Novara.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha ricostruito le fasi concitate della notte del 28 agosto: la chiamata al 112 poco dopo l’una e venti, l’arrivo della Volante che trovò Kamal riverso a terra in via Pietro Micca, i tentativi di rianimazione falliti e il successivo decesso in ospedale. L’autopsia ha poi confermato che il giovane era stato colpito da un proiettile al torace.
Le indagini della Squadra Mobile hanno portato al sequestro di coltelli e di una katana, oltre all’identificazione di alcuni testimoni che hanno indicato senza esitazioni il 36enne come responsabile dell’omicidio, noto con il soprannome di “Minur”. Restano da chiarire i ruoli di altri soggetti presenti quella notte e il movente, che gli investigatori riconducono a un possibile conflitto legato allo spaccio di droga.
Con l’individuazione del 27enne, la posizione di chi ha preso parte all’aggressione si fa più definita, ma il lavoro degli investigatori prosegue per fare piena luce sull’accaduto.