Il Castello è aperto: novaresi in fila

Il Castello è aperto: novaresi  in fila
Pubblicato:

NOVARA – Il Castello si è presentato alla città. Non il “vernissage” ufficiale («C’è ancora qualcosa da fare, cominciando dalla pavimentazione del cortile principale, sino ai lavori di rifinitura dei locali», è stato più volte ripetuto; intervento che sarà realizzato in primavera per un costo di circa 700 mila euro), ma in ogni caso quello di sabato mattina è stato un gustoso “antipasto”, una visita guidata in anteprima allo storico manufatto che ha visto la partecipazione, oltre alle autorità, di diverse centinaia di novaresi. Che hanno potuto osservare con i loro occhi quanto realizzato. Un successo di pubblico quello rappresentato da questa visita, inserita nel nutrito programma del “Bilancio di mandato”, che ha stupito lo stesso sindaco Andrea Ballaré e i suoi principali collaboratori, tanto che si è pure ipotizzato (la cosa sarà ufficializzata nei prossimi giorni) di ripeterla nel prossimo fine settimana.
«E’ un’iniziativa che abbiamo fortissimamente voluto – ha poi detto lo stesso primo cittadino rivolto ai presenti – e che viene da lontano. Altri l’hanno impostata, ed è giusto dirlo, ma la consideriamo il risultato di tanto lavoro da parte di questa Amministrazione. E che sarà destinata a diventare un fiore all’occhiello non solo di Novara ma di tutto il territorio». Ma non solo. Per Ballaré «dovrà diventare inoltre un volano fondamentale del nostro sistema culturale. Un “contenitore” destinato a ospitare tante cose diverse, da una sala conferenze avanzata dal punto di vista tecnologico nell’ala nuova alle mostre che oggi vengono “compresse” nel Broletto; e tante altre iniziative rivolte ai giovani. Pensiamo che Novara possa e debba diventare un “polo culturale” del Nord-Ovest del Piemonte. Abbiamo tutti i numeri per poter coprire un bacino di quasi un milione di cittadini». La cosa importante, però, è stata la “call”, una vera e propria “chiamata internazionale” rivolta a chi voglia prendersi in carico la gestione di questo “contenitore”: «Hanno risposto i due più importanti operatori nazionali e questo non può che essere di buon auspicio. Vuol dire che attorno al nostro Castello esiste un interesse nazionale».
Con il sindaco era presente la sovrintendente delle Belle Arti del Piemonte, Luisa Papotti: «Il percorso che si completa qui oggi non è comune – ha detto – Nel Nord Italia sono pochissime le città che hanno messo tanto impegno, e non solo dal punto di vista economico, per recuperare il proprio patrimonio nella convinzione che possa essere un “motore” di crescita e di sviluppo importante».

Luca Mattioli

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 25 gennaio 2016

NOVARA – Il Castello si è presentato alla città. Non il “vernissage” ufficiale («C’è ancora qualcosa da fare, cominciando dalla pavimentazione del cortile principale, sino ai lavori di rifinitura dei locali», è stato più volte ripetuto; intervento che sarà realizzato in primavera per un costo di circa 700 mila euro), ma in ogni caso quello di sabato mattina è stato un gustoso “antipasto”, una visita guidata in anteprima allo storico manufatto che ha visto la partecipazione, oltre alle autorità, di diverse centinaia di novaresi. Che hanno potuto osservare con i loro occhi quanto realizzato. Un successo di pubblico quello rappresentato da questa visita, inserita nel nutrito programma del “Bilancio di mandato”, che ha stupito lo stesso sindaco Andrea Ballaré e i suoi principali collaboratori, tanto che si è pure ipotizzato (la cosa sarà ufficializzata nei prossimi giorni) di ripeterla nel prossimo fine settimana.
«E’ un’iniziativa che abbiamo fortissimamente voluto – ha poi detto lo stesso primo cittadino rivolto ai presenti – e che viene da lontano. Altri l’hanno impostata, ed è giusto dirlo, ma la consideriamo il risultato di tanto lavoro da parte di questa Amministrazione. E che sarà destinata a diventare un fiore all’occhiello non solo di Novara ma di tutto il territorio». Ma non solo. Per Ballaré «dovrà diventare inoltre un volano fondamentale del nostro sistema culturale. Un “contenitore” destinato a ospitare tante cose diverse, da una sala conferenze avanzata dal punto di vista tecnologico nell’ala nuova alle mostre che oggi vengono “compresse” nel Broletto; e tante altre iniziative rivolte ai giovani. Pensiamo che Novara possa e debba diventare un “polo culturale” del Nord-Ovest del Piemonte. Abbiamo tutti i numeri per poter coprire un bacino di quasi un milione di cittadini». La cosa importante, però, è stata la “call”, una vera e propria “chiamata internazionale” rivolta a chi voglia prendersi in carico la gestione di questo “contenitore”: «Hanno risposto i due più importanti operatori nazionali e questo non può che essere di buon auspicio. Vuol dire che attorno al nostro Castello esiste un interesse nazionale».
Con il sindaco era presente la sovrintendente delle Belle Arti del Piemonte, Luisa Papotti: «Il percorso che si completa qui oggi non è comune – ha detto – Nel Nord Italia sono pochissime le città che hanno messo tanto impegno, e non solo dal punto di vista economico, per recuperare il proprio patrimonio nella convinzione che possa essere un “motore” di crescita e di sviluppo importante».

Luca Mattioli

Leggi di più sul Corriere di Novara di lunedì 25 gennaio 2016