Lutto

Addio a Pippo Baudo: anche il Novarese e il Vco sfogliano i loro "album dei ricordi"

Chi lo incontrò in occasione di eventi sul territorio; chi invece incrociò la sua strada per ragioni artistiche come il maestro Beretta e il tenore Damiano Colombo; e chi fu concorrente in uno dei suoi tantissimi programmi

Addio a Pippo Baudo: anche il Novarese e il Vco sfogliano i loro "album dei ricordi"
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Mentre in queste ore un lungo stuolo di personaggi del mondo dello spettacolo e di persone comuni si sta recando nella camera ardente allestita  al Teatro delle Vittorie di Roma per portare l'ultimo saluto al celebre conduttore scomparso a 89 anni, anche il Novarese e il VCO partecipano a questo lutto collettivo sfogliando sui social i loro album dei ricordi.

Addio a Pippo Baudo: anche il Novarese e il Vco sfogliano i loro "album dei ricordi"

Baudo, scomparso oggi all’età di 89 anni, ha attraversato la storia della televisione italiana per oltre cinque decenni, diventando uno dei conduttori più amati e riconosciuti. Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, ha iniziato la sua carriera negli anni ’50 e ha saputo coniugare intrattenimento e cultura, portando la musica e il teatro nelle case degli italiani.

E' ciò che emerge in questi giorni è la forza di un personaggio che nella sua straordinaria carriera ha saputo raggiungere tutti, non solo attraverso gli schermi nelle case di milioni di italiani, ma anche partecipando personalmente a eventi e manifestazioni sul territorio di tutto lo Stivale.

Carnevali di Oleggio e Arona

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Carnevale Oleggese 1967

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Carnevale oleggese anni Settanta

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Carnevale dei bambini al Mirage di Arona

Tra i ricordi locali più significativi nella provincia novarese, il Carnevale Oleggese occupa un posto speciale. Nei suoi anni d’oro, la manifestazione poté contare su ospiti illustri come Baudo, presente come presentatore nel 1967 insieme all’indimenticato Pirin, Claudio Magistretti, e nuovamente nel 1977.

Non mancano aneddoti simpatici: “Pippo aveva una Porsche 911S bianca e quando si è accomiatato io l’ho inseguito con la mia Fiat 850 Special… ma dopo Bellinzago mi ha seminato”, racconta un testimone.

Anche il Carnevale dei Bambini alla discoteca Mirage di Arona negli anni ’70 vide la partecipazione del conduttore, così come la celebre Festa dell’Uva di Borgomanero.

Nel pubblico al Coccia

Per gli appassionati di musica lirica, resta memorabile anni dopo la sua presenza nel 1993 al concerto dell’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Muti, in occasione della riapertura del Teatro Coccia di Novara: sul palco l’opera “Gli Ugonotti” di Meyerbeer, e tra gli interpreti, l'allora consorte Katia Ricciarelli.

I ricordi del maestro Beretta e del tenore Damiano Colombo

I ricordi del Novarese e del VCO non si limitano agli eventi pubblici. Il maestro Beretta del Coro Le Voci di Novara ha scritto sui social:

"Grazie Maestro per avermi concesso l’onore di aver lavorato più di una volta con lei, ma soprattutto per aver dato a tante generazioni una TV sana, entusiasta, preparata in ogni dettaglio e soprattutto densa di contenuti, anche quando voleva essere solo ricreativa. R.i.P."

Il tenore verbanese Damiano Colombo aggiunge:

"Un tributo a Pippo Baudo: il suono delle sue note umane e musicali. Per me è stato un maestro e l’ultimo cantore di uno stile che oggi si fa rimpiangere. Ho avuto il privilegio di incontrarlo durante una masterclass con sua moglie Katia Ricciarelli, e più recentemente all’Arena di Verona nel 2021 per ‘La grande opera all’Arena di Verona raccontata da Pippo Baudo e Antonio di Bella’. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma la sua eredità rimane nel cuore di tutti noi."

E del ristorante Macallè di Momo

Tra i ricordi del territorio novarese legati a Pippo Baudo emerge anche la partecipazione dello chef Claudio Zuin, proprietario del celebre Ristorante Macallè di Momo, alla trasmissione televisiva Partita doppia su Raiuno.

Nel 1993, Zuin fu scelto per rappresentare la cucina piemontese e presentare la sua “pasta al gorgonzola” direttamente negli studi Rai. L’esperienza, raccontata all’epoca dalla stampa locale, non solo sottolineò la professionalità e il talento dello chef, ma confermò anche come il conduttore riuscisse a entrare in contatto con realtà e personaggi di ogni angolo d’Italia, portando il suo carisma e la sua attenzione al territorio anche oltre lo schermo televisivo.

"Un Saluto a Pippo Baudo - si legge sulla pagina social del ristorante - quando gli show televisivi erano inaccessibili ai cuochi … non come oggi che vanno per la maggiore, noi c‘eravamo già, era il 1993 … un pezzo di storia".