Cultura

Festival Teatro sull’Acqua Arona: dal 30 agosto al 7 settembre 2025

Tanti gli appuntamenti in programma

Festival Teatro sull’Acqua Arona: dal 30 agosto al 7 settembre 2025
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Il Festival Teatro sull’Acqua compie 15 anni e festeggia con un programma sempre più ricco di spettacoli dal vivo e incontri con gli autori, nuovi luoghi che diventano teatro, artisti provenienti da tre Continenti e temi urgenti sui quali vogliamo interrogarci e coinvolgere il pubblico, rinnovando il nostro impegno civile e culturale.

Il Festival

“L’orgoglio di presentare questa edizione del Festival Teatro sull’Acqua racchiude la forte emozione di continuare una storia iniziata 15 anni fa – spiega il presidente di Act, Luca Petruzzelli – e nello stesso tempo di constatare come questo Festival sia cresciuto in identità e capacità di proporre forti argomenti sociali e culturali e di attrarre artisti di
rilevanza internazionale. Parliamo, sia in teatro sia con gli autori, di Russia, Palestina e Africa, omosessualità, amore al tempo dei social, relazioni tra nonni, padri e figli, follia”.

Portiamo storie provenienti da tutto il Mondo ma raccontiamo anche storie che partono da questo territorio e sono state capaci di attraversarlo, il Mondo. Ci soffermiamo sulle piccole narrazioni che sono ormai parte di una cultura popolare vivace e patrimonio comune. Guardiamo il territorio in cui viviamo e coinvolgiamo sempre più persone per far crescere la nostra Città Teatro.

“Grazie alla nostra direttrice artistica, Dacia Maraini, che da 15 anni sostiene con la sua amicizia e la sua straordinaria competenza il nostro progetto. Quindici anni fa Dacia è stata promotrice del Festival e ha creduto nella scommessa di trasformare l’acqua del nostro Lago Maggiore in palcoscenico, di essere unici in Italia e innovativi. Sono nate parole nuove che hanno rivoluzionato il vocabolario teatrale. Arona, con il Festival, negli anni, si è ritagliata uno spazio di rilievo nello scenario culturale nazionale e internazionale e ha consolidato la sua forza identitaria e attrattiva”.

Il teatro

La produzione in villa

Debutta in prima nazionale il 30 agosto (con replica il 31) alle 20.30 a Villa Usellini, “Usellini il pittore dei sogni”, una produzione Cabiria Teatro; drammaturgia Dacia Maraini e Giustina Laurenzi, regia di Giustina Laurenzi, con Mariano Arenella e i giovani interpreti di My Fermi.

Teatrocondominio e frazioni

Al Teatrocondominio La Fornace il 30 agosto alle 18 e a Montrigiasco alle 21, in prima mondiale, “Uovo di Picasso” con un’affascinante esibizione di pittura dal vivo dell'artista giapponese Izumi Fujiwara che trasforma una tela bianca in un’opera d’arte sotto gli occhi del pubblico, ispirandosi ai ritratti di Pablo Picasso e alla tecnica del cubismo.

La produzione sull’acqua

Al Lagoscenico di piazza del Popolo il 4 settembre prima nazionale di “Ranotte e Nalù” (repliche fino al 7 settembre, prove generali aperte il 3 settembre, sempre alle 20.30) con la Compagnia Les Moustaches, testo di Alberto Fumagalli che cura anche la regia insieme a Ludovica D’Auria. Una fiaba che tratta il tema della violenza di genere. Un incontro che avviene nelle acque del lago. Un inizio che sembra amore. Una fine che urla un messaggio chiaro.

Il progetto

La parata di teatro-urbano per questa nuova edizione del Festival si intitolerà “Vola!”, una produzione Act, diretta e coordinata da Progetto RESCUE! con la compagnia Costellazione Arona che si inserisce in un progetto triennale. In scena il 4 e 5 settembre alle 19, il 6 e 7 settembre alle 16, sempre con partenza da largo Vidale.
Nel 2024 è nata Costellazione Arona, una compagnia cittadina formata da famiglie, bambini, giovani, adulti e da due realtà culturali del territorio: V. Dance Studio e Corpo Musicale A. Broggio di Castelletto Ticino.
“Vola! è uno spettacolo teatrale ispirato al testo Centaura di Dacia Maraini – spiegano Camilla Sandri Bellezza, Vicente Cabrera, Martin Cottet Silva, Francesca Silva di Progetto RESCUE! - Si svolge come una parata cittadina perché camminare insieme è un modo di ricordare la storia della città, raccontarla e renderle omaggio”.

Il teatro di strada

“Mettici il cuore”: un delizioso e incantevole spettacolo di teatro di figura. Senza parole, solo sguardi, musica e sorrisi per dare vita a burattini e attrezzi della vita quotidiana. Pamela Mastrorosa con maestria e fascino, trasforma pupazzi e oggetti in adorabili, buffi, commoventi e bizzarri personaggi. Al parco giochi di lungolago Nassirya, da venerdì 5 a domenica 7 settembre (alle 17.30 e 18.30). Sabato 6 settembre alle 11.00 in biblioteca Torelli di piazza San Graziano.
Dalla Francia arriva “Colbuto” con Vincent Martinez. Un uomo mette alla prova i suoi limiti, si diverte a sfidare la vita e gioca a rimanere in equilibrio. Accettare, aggrapparsi con entusiasmo, oscillare insieme nell’ignoto e imparare a volare... nel caso servisse. Un numero di circo scritto con il palo oscillante: una macchina unica dall’instabilità cronica. Una cosa è certa: con o senza mal di mare, tutto si muove continuamente. Culbuto è una sfida burlesca che interroga l’identità, il rapporto con il proprio “io” e il “come fare in caso di tempesta?”. Il 5, 6 e 7 settembre alle 18 sempre in largo Vidale 1.
La Compagnia Samovar è un intreccio artistico di clown musicale, teatro comico-poetico e marchingegni. Con “Officina Oceanografica Sentimentale”, Luca Salata propone uno spettacolo intimo di spatole, rotelle e onde solo per 7 viaggiatori nella roulotteatro per capire com’è profondo il mare, perché il pensiero, come l’oceano, non lo puoi bloccare. Tutti noi, da Ulisse a Noè fino ad Aylan, siamo passati attraverso l’acqua per cercare la vita. Lungolago Marconi 49 sotto il Platano, venerdì 5 settembre alle 19:00 – 19.30 – 20.30 – 21.00 – 21.30, sabato 6 settembre alle 18:00 - 18:30 - 19:00 - 20:30 – 21:00, domenica 7 settembre alle 16.30 – 17.00 – 17.30 – 18.00 – 18.30.
E non può mancare “Il menù della poesia”: sedetevi al tavolo e ordinate un aperitivo o la cena, poi prendete il menù teatrale e scegliete la poesia o il testo che volete ascoltare. Gli attori e le attrici reciteranno per voi. Il teatro alla carta è diviso in diverse categorie per soddisfare tutti i palati. Potrete ordinare poesie della tradizione o poesie a lume di candela, poesie ironiche e piccantine oppure brani dedicati alle famiglie e ai più piccoli. Con Anna Charlotte Barbera, Valeria Perdonò e Riccardo Pumpo. Dal 4 al 7 settembre dalle 18.30 nei locali del centro storico.

La Barcascenica Pinta
Si naviga di sera, quando il cielo muta colore. Si ascoltano i movimenti del lago, il respiro del vento e le “Storie vere al 97%” scritte e interpretate da Alessandro Barbaglia, con musica dal vivo di Andrea Fabiano. Quanto c’è di vero nella storia dell'uomo che ha rubato il cervello di Albert Einstein? E davvero la Gioconda è stata inchiodata sotto il tavolo di una cucina di un bilocale a Parigi e per il suo furto è stato accusato Pablo Picasso? E dove sta il dettaglio inventato nella vicenda del ragazzo che poteva cambiare la vita di tutti noi ma... guidava troppo piano? Ogni volta la storia cambia, ogni volta la navigazione diventa unica e irripetibile. Venerdì 5 settembre partenze da lungolago Nassirya, imbarco Idrovia, alle 19.00 – 20.00 e 21.00.

E quando si torna sul lago, il ritmo cambia. Cambiano i suoni, le radici, ma non la passione con cui si narra e si canta. “Cuttuni e lamè. Trame streuse di una cantastorie” parla di Sicilia e di donne. L’ironia, la leggerezza, la spiritualità, la determinazione e la furbizia, in un racconto teatrale e musicale insieme che incrocia i cantastorie, la melodia e i suoni e note contemporanee. Il suono antico di voce e marranzano conducono, attraverso una selezione di brani originali, figure iconiche e poesie popolari, a comporre il mosaico dell’universo femminile, narrando storie piccole piccole che rappresentano la prospettiva di “fimmini forti”, consapevoli, autoironiche, curiose del mondo, aperte al futuro. Eleonora Bordonaro e Pucci Castrogiovanni salpano sabato 6 settembre da lungolago Nassirya, imbarco Idrovia, alle 19.00 – 20.00 e 21.00. Sulla terraferma, replica domenica 7 settembre alle 16.00 a Villa Ponti.

Il nuovo palco al Lido
Hanno risposto 82 compagnie teatrali amatoriali d’esperienza alla call lanciata da Act per inserire uno spettacolo nel programma del Festival 2025 che desse spazio proprio a questo settore, in continua crescita. La direttrice artistica Dacia Maraini ha selezionato “Maladie d’amour!”, Teatro Armathan, che andrà in scena sul palco del Lido in corso Europa 12, martedì 2 settembre alle 21.00. Il ticchettio della macchina da scrivere e le note del violino fanno da colonna sonora all’amore di Marcel e Pauline, due giovani artisti che si conoscono, si amano e decidono di unire i loro cuori, la loro vita, i loro sogni. La loro è una storia semplice, quasi normale. E nella valigia di questo lungo viaggio insieme, hanno voluto raccogliere unicamente emozioni e carezze, risate e litigi, abbracci, pensieri… Le parole, per Marcel e Pauline, non sono mai state importanti. Ci hanno chiesto di raccontare il loro amore così, con delicatezza. L’abbiamo fatto, divertendoci, scherzando, talvolta commossi, ma sempre meravigliati dalla profondità del loro essere persone semplici. E forse, il loro racconto...un po’... lo sentiamo anche nostro.

Uno spettacolo esplosivo, che unisce comicità e commozione, combinando teatro, danza e acrobatica, senza bisogno di parole. Creato nella periferia di Buenos Aires nel 2008, da allora va in scena senza interruzione e ha superato le 1.400 repliche in oltre 30 Paesi. Si tratta di “Un poyo rojo”, dell’omonima Compagnia. Nello spogliatoio di una palestra due uomini si affrontano, quasi due galli da combattimento, e si scrutano, si squadrano, si provocano, si seducono. E’ un invito a ridere di noi stessi esplorando tutto il ventaglio delle possibilità fisiche e spirituali dell’essere umano. Lo spettacolo è nato in un momento nel quale era in esame un progetto di legge per la legalizzazione del matrimonio omosessuale in Argentina: la società era divisa, animata da dibattiti appassionati, in forte contraddittorio anche violento. Da subito viene recepito come una opposizione a ogni forma di costrizione da parte di una società benpensante. La libertà estetica e narrativa del lavoro è ragione dell’entusiasmo internazionale che suscita e continua a suscitare. Con Alfonso Baron Navarro e Luciano Rosso sul palco del Lido in corso Europa 12, venerdì 5 settembre alle 21.00.

In “Meno di due” della Compagnia Teatrodilina, un uomo e una donna si incontrano per la prima volta. Dopo essersi scritti, mandati foto, conosciuti a distanza per alcune settimane, forse mesi, hanno deciso di vedersi per davvero. All’inizio dello spettacolo li troviamo nell’attimo esatto in cui si conoscono. L’attimo in cui è finito il tempo delle chat, dei profili,
delle foto truccate o sempre un po’ in posa, e due persone si guardano negli occhi, sperando di piacere all’altro e soprattutto cercando nell’altro qualcuno per cui perdere la testa. La loro giornata passa così, in una quieta cittadina di provincia, fra chiacchiere al bar, silenzi, viaggi in macchina e piccole delusioni. In mezzo a un nuvolone carico di pioggia, si affaccia in lontananza una tiepida luce. Scritto e diretto da Francesco Lagi, con Anna Bellato, Francesco Colella, Leonardo Maddalena. Sul palco del Lido in corso Europa 12, sabato 6 settembre alle 21.00.

Ottavia Piccolo torna a interpretare “Donna non rieducabile”, ormai uno dei classici del teatro contemporaneo, scritto da Stefano Massini e diretto da Silvano Piccardi. Freddata da quattro colpi di pistola il 7 ottobre 2006 a Mosca, mentre stava rincasando, nei giorni che ricordano il suo assassinio, Anna Politkovskaja dà voce allo smarrimento, all’orrore e anche all’ironia. L’attrice partendo da articoli e brani scritti dalla cronista, pone come obiettivo quello di restituire dignità al lavoro di una donna tanto indifesa quanto tenace. Musiche per arpa composte ed eseguite dal vivo da Floraleda Sacchi. Sul palco del Lido in corso Europa 12, domenica 7 settembre alle 20.15.
“Ho tentato di costruire un album di immagini, una carrellata di esperienze in presa diretta, una galleria di zoom su precise situazioni, atmosfere, solo talvolta stati d’animo. Ne è nato un collage di quasi venti quadri. Ogni volta che il quadro inizia il pubblico non sa niente: viene brutalmente scaraventato dalle parole in un contesto che non conosce e che sta a lui ricostruire dai particolari. E’ come se per venti volte gli occhi si riaprissero e si richiudessero su temi e luoghi diversi, sempre da intuire. Direi che non si tratta di un testo “su Anna Politkovskaja”, bensì un viaggio “negli occhi di Anna Politkovskaja” spiega Massini.

La parola

Il teatro e la parola. In piazza San Graziano, come di consueto, gli incontri con gli autori, il confronto sui temi che scuotono l’animo umano.

Domenica 31 agosto alle 18.00, il dialogo tra Celestina Bialetti e Alessandro Barbaglia che hanno scritto “Sogno di polvere e acqua. Storia della famiglia che ha inventato la Moka” (Mondadori).

Martedì 2 settembre alle 18.30 Giuseppe Catozzella con “Il fiore delle illusioni”(Feltrinelli), un appassionante romanzo di formazione che è al contempo lucido romanzo sociale, su quanto costruito dai nonni, quanto cambiato dai padri e quanto ereditato dai figli.

Mercoledì 3 settembre alle 18.30 un dialogo tra la direttrice artistica del Festival Teatro sull’Acqua, Dacia Maraini e la direttrice del Salone Internazionale del Libro di Torino, Annalena Benini, sul valore della letteratura e sugli ultimi scritti di Dacia Maraini (Sguardo all'Africa, Marlin editore; La bambina che vola, Rizzoli; Diario degli anni difficili, Solferino) nei quali la Storia si intreccia in maniera forte alla narrazione.

Giovedì 4 settembre alle 18.30 protagonista Daniele Mencarelli con “Brucia l'origine” (Mondadori), un romanzo che indaga le radici, l’identità e le differenze di mondi, di classi sociali, di pensiero e di esistenze. Differenze che determinano chi siamo o chi pensiamo di essere.

Venerdì 5 settembre alle 18.30 Laura Imai Messina regala l’incanto delle parole e la bellezza delle storie lievi eppure profonde, caratteristica che le appartiene appieno, con “Tutti gli indirizzi perduti” (Einaudi). Relazioni umane universali che si muovono negli ambienti di un Giappone autentico.

Sabato 6 settembre doppio appuntamento: alle 17.00 Fabio Geda in “La casa dell’attesa” (Editori Laterza). Siamo in Angola e le donne della provincia vanno a vivere in comunità prima del parto per proteggere sé stesse e i loro figli dagli imprevisti. Geda racconta il lavoro di un gruppo di medici italiani e le storie di donne e uomini angolani il cui destino è stato trasformato dall’incontro con quei medici. E poi c’è la bellezza di un ambiente naturale mozzafiato. C’è il ricordo dei 27 anni di guerra civile. Ci sono figure straordinarie. Alla fine della lettura, capiamo come il nostro pianeta assomiglia a una gigantesca casa dell’attesa: fatichiamo tutti per dare alla luce il futuro ma tutti continuiamo a sperare.
Alle 18.30 Annalisa Cuzzocrea con “E non scappare mai” (Rizzoli). Seguire le tracce di Miriam Mafai grazie a una scatola blu avuta in custodia dalla figlia Sara. Dentro lettere, diari, telegrammi, ricordi. Il romanzo di una vita, che indaga pagine intime e segrete, si confronta con le passioni politiche – e non solo – di Mafai, ripercorrendo i segni degli amori e delle ferite. Un primo matrimonio mai raccontato, durato solo un anno, finito nel più tragico dei modi: con un biglietto e una pistola.

L’incontro con Umberto Scalia, da cui nasceranno i figli, Luciano e Sara. Soprattutto, la lunga storia d’amore con il partigiano Nullo, il ragazzo rosso Gian Carlo Pajetta.

Domenica 7 settembre doppio appuntamento: alle 17.00 Nadia Terranova con “Quello che so di te” (Guanda, candidato al premio Strega 2025), un romanzo che interroga sul potere della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo. La follia sottesa e la follia storica in un affresco femminile e potente.
Alle 18.30 la scrittrice e architetto palestinese Suad Amiry con “Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea” (Mondadori) affronterà con la sua pungente ironia, temi di potente attualità e urgenza. Suad Amiry ha saputo ascoltare i veri protagonisti di questo racconto, ha saputo narrare una promessa d’amore, ha saputo mettere nel cuore di un ragazzino la meraviglia di esistere e ha intessuto tutto questo dentro una delle pagine più drammatiche del secolo scorso che si riverberano in un oggi devastante.
A dialogo con l’autrice, ci sarà la giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi che in questi anni ha saputo ascoltare, osservare e raccontare con intelligenza e umanità gli scenari del conflitto.