Cronaca

Truffe informatiche nel Vco, solo a giugno 87 denunce alla polizia

Una delle più comuni è quella dell'Sms con la finta autorizzazione a un pagamento e un numero da contattare per ottenere assistenza.

Truffe informatiche nel Vco, solo a giugno 87 denunce alla polizia
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Nel Vco il mese di giugno ha visto decine e decine di tentativi di truffe informatiche ai danni della cittadinanza, che hanno denunciato il tutto alla polizia.

A giugno 87 truffe informatiche denunciate alla polizia, nel Vco

Sono 87 le denunce di truffe informatiche effettuate dalla cittadinanza del Vco alla polizia nel solo mese di giugno. L'ultima in ordine di tempo ha riguardato una donna, alla quale grazie a un Sms con una finta preautorizzazione di un fantomatico acquisto, con un numero da contattare con la scusa di ottenere assistenza, i malintenzionati sono riusciti a "bucare" l'internet banking, sottraendole una cifra di 2.500 euro. La signora si è rivolta alla Polizia di Frontiera di Domodossola per denunciare il fatto. Grazie al tempestivo intervento degli operatori di polizia, la condotta delittuosa è stata interrotta e la vittima rimborsata dell’intera somma sottratta.

Le truffe più comuni, su cui si invita alla massima attenzione - fanno sapere dalla Polizia di Stato di Verbania - riguardano gli acquisti online fraudolenti su piattaforme fasulle, le richieste di donazioni da parte di finti enti o la sottrazione di dati personali tramite email, telefonate e SMS ingannevoli, con lo scopo di accedere ai conti bancari o ai portafogli digitali delle vittime. In quest’ultimo ambito, le tecniche usate solitamente riguardano email false, telefonate truffaldine, sms ingannevoli e la falsificazione dell’identità, talvolta anche fingendosi persone care alla vittima, ovvero professionisti di specifici settori, financo qualificandosi come appartenenti alle forze dell’ordine. Polizia di Stato invita tutta la cittadinanza ad un uso consapevole delle piattaforme digitali adottando alcune accortezze per evitare truffe o raggiri. In primo luogo, bisogna sempre verificare la provenienza delle email/sms/telefonate, non bisogna avere fretta nel concludere le operazioni e si devono approcciare le proposte particolarmente vantaggiose con cauta diffidenza. Inoltre, le pagine web su cui si fanno acquisti o i numeri di telefono indicati per fornire servizi devono essere confrontati con le recensioni di altri utenti o a mezzo di approfondite ricerche. I dispositivi che si utilizzano per gli acquisti in rete devono essere sempre aggiornati, specialmente i software cd. anti-virus. Infine, i propri dati personali sono il bene di cui il moderno utente di internet deve essere maggiormente geloso; quindi, deve dimostrarsi estremamente restio e parco nel condividerli in rete. A conclusione, dato che chiunque può cadere in questi sofisticati raggiri, non bisogna cedere allo sconforto e al senso di vergogna quando si scopre di essere le vittime di una siffatta condotta, ma rivolgersi prontamente alla Polizia di Stato o ai Carabinieri e ai propri istituti bancari. Infatti, un intervento tempestivo, come nell’episodio di cronaca esposto in argomento, spesse volte può essere risolutivo per il cittadino e portare ad eccellenti risultati investigativi per gli operatori di polizia.