Violenza

Pronto soccorso di Novara: aggredisce un’infermiera e le scaglia contro un monitor

l sindacato Nursind: “Fatto gravissimo, servono misure urgenti per la sicurezza del personale sanitario”

Pronto soccorso di Novara: aggredisce un’infermiera e le scaglia contro un monitor
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Nuovo grave episodio di violenza al pronto soccorso dell’ospedale “Maggiore della Carità” di Novara.

Pronto soccorso di Novara: aggredisce un’infermiera

A denunciarlo è la segreteria territoriale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind. Vittima un’infermiera, aggredita da un paziente durante le operazioni di triage.

Secondo quanto riferito, l’uomo — dopo essere stato accolto e fatto accomodare su una sedia — ha prima aggredito verbalmente la professionista per poi passare all’aggressione fisica, afferrando un monitor multiparametrico e scagliandolo contro l’operatrice

sanitaria. Per fortuna la donna non ha riportato danni fisici, ma lo spavento è stato notevole.

Il Nursid: "Pronti a coinvolgere il Prefetto"

«Ancora una volta — denuncia Nursind — si è passati dalle minacce all’aggressione fisica, in un contesto in cui gli episodi di violenza verbale sono ormai talmente frequenti da non riuscire neppure più a essere formalmente segnalati tramite i canali interni».

Il sindacato chiede che l’Azienda ospedaliera si costituisca parte civile e l’avvio urgente di un tavolo di confronto per definire misure concrete a tutela della sicurezza degli operatori sanitari. «Siamo pronti — affermano — a coinvolgere anche il prefetto per individuare soluzioni condivise».

Alla base del disagio, anche la grave carenza di personale. «Attualmente — fa sapere Nursind — il pronto soccorso dell’Aou “Maggiore” opera con almeno otto infermieri in meno, compresa una figura che dovrebbe essere dedicata alla fase di rivalutazione post-triage, prevista dalle linee guida nazionali». Una fase fondamentale per monitorare eventuali peggioramenti del quadro clinico e rassicurare i pazienti in attesa.

«È inaccettabile — conclude la segreteria provinciale — che ad oggi non siano ancora state messe in campo soluzioni concrete. La sicurezza e la dignità degli operatori devono diventare una priorità reale».