Borgomanero ha detto addio al “Massiccio”, partigiano e custode della memoria
Con la scomparsa di Alessandro Maiocchi se ne va uno degli ultimi protagonisti della Resistenza nel Novarese

Si sono svolti martedì 21 maggio al cimitero di Fontaneto d’Agogna, i funerali con rito civile di Alessandro Maiocchi, nome di battaglia “Massiccio”, tra gli ultimi testimoni diretti della Resistenza nel novarese.
Maiocchi si è spento venerdì 16 maggio nella sua casa di via Novara a Borgomanero, dove viveva con la moglie Ombretta Valsesia. Aveva 96 anni.

Nato alla Cascina Cacciana di Fontaneto il 5 dicembre 1928, Maiocchi scelse giovanissimo di unirsi alla lotta partigiana seguendo il fratello Pietro. Militò nella Brigata Garibaldina “Pizio Greta” e fu congedato il 25 aprile 1945 con il brevetto di partigiano n. 018972. Ricevette anche il certificato di “patriota” firmato dal generale britannico Harold Alexander, comandante delle forze alleate nel Mediterraneo.
Appartenente a una famiglia contadina, abbandonò presto il lavoro nei campi per entrare nelle Officine Cigardi, trasformate durante la guerra in industria bellica. Fu proprio in quella fabbrica, tra macchine e granate, che nacque in lui la consapevolezza di voler lottare per ideali di solidarietà e giustizia.
«Mi ritrovai il 25 luglio 1943 a dover decidere da che parte stare», raccontava nei suoi libri. «Scelsi gli ideali contro le ingiustizie. Ma quella scelta la pagammo cara: le nostre case alla Cacciana vennero bruciate dall’odio».
Nel dopoguerra aprì un’officina meccanica, che gestì fino al 2001. Nel 1999 fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica. Fondò nel 1996 la sezione “Pizio Greta” della Federazione Italiana Volontari della Libertà a Borgomanero e Fontaneto, contribuendo anche personalmente alla manutenzione dei monumenti dedicati ai partigiani caduti.
Autore di diversi libri – tra cui La mia Resistenza, La luce dei ricordi e Una primavera per la libertà – Maiocchi è stato fino alla fine un punto di riferimento per la memoria storica del territorio.
«Esprimo, a nome dell’amministrazione, le più sentite condoglianze alla famiglia – ha dichiarato il sindaco di Borgomanero, Sergio Bossi –. Massiccio era sempre presente alle manifestazioni per la libertà e la democrazia».
«È stata una figura importante per la nostra comunità», ha aggiunto l’assessore alla Cultura Francesco Valsesia, «e ha difeso fino all’ultimo i valori sanciti nella Costituzione».
«Un pungolo costante per istituzioni e associazioni», lo ha ricordato anche Gianni Cerutti, direttore della Fondazione Marazza: «Maiocchi ha mantenuto vivi i valori della Resistenza, affinché non venissero dimenticati».