Cantiere liceo “Casorati”: emerse anomalie con rilevanza penale
A renderlo noto è stato l’assessore regionale alla sanità Federico Riboldi in risposta a un'interrogazione di Domenico Rossi

Non c’è pace al Liceo Casorati. Dopo mesi di polemiche sul tema della sicurezza del cantiere, anche a seguito di ripetute segnalazioni degli studenti e delle loro famiglie e di denunce anche formali di associazioni ambientaliste e gruppi politici, una rilevante novità arriva da Torino.
Cantiere liceo “Casorati”: emerse anomalie con rilevanza penale
Rispondendo ad una interrogazione del consigliere novarese del Pd Domenico Rossi, l’assessore regionale alla sanità Federico Riboldi ha affermato che durante i controlli svolti dallo Spresal a seguito delle numerose segnalazioni, sono emerse irregolarità con rilevanza penale. Secondo quanto riferito dall’assessore, non ci sarebbe prova della presenza di fibre di amianto nelle aule utilizzate a pieno regime nonostante la presenza del cantiere, ma durante i controlli “sono emerse anomalie tali – dice testualmente Riboldi nella risposta scritta - da essere segnalate all’Autorità giudiziaria penale”.
«La risposta della Regione - commenta Rossi - conferma le nostre preoccupazioni e quelle di tanti studenti, genitori e insegnanti espresse in questi mesi di cantiere. Le affermazioni dell’assessore Riboldi sono chiare: durante i sopralluoghi sono state riscontrate irregolarità che hanno dato luogo a segnalazioni all’autorità giudiziaria penale al momento coperte da segreto istruttorio».
«Non c’è nulla da minimizzare - aggiunge - su quanto accaduto al Casorati e servono chiarezza e trasparenza perché la sicurezza a scuola deve essere una priorità».
«Sul progetto di adeguamento della sede scolastica, sul quale da mesi si registrano comunicazioni discordanti tra i vari soggetti coinvolti nel cantiere e le istituzioni coinvolte, a partire dalla Provincia. Una situazione che da molto tempo sta generando confusione e preoccupazione tra famiglie, studenti e personale scolastico», spiega Rossi.
«Il nostro obiettivo – conclude - non è sollevare polemiche, ma tutelare una comunità scolastica che ha il diritto di sapere cosa è accaduto e di poter frequentare la scuola in sicurezza. Per questo continueremo a muoverci in ogni sede istituzionale per ottenere risposte chiare e documentate».