I protagonisti del nostro "Pallone d'oro": Samuele De Ponti della Juve Domo
"Negli anni ho capito quanto il calcio mi possa aiutare nella vita quotidiana e per questo non l’abbandonerò più"

Mentre i protagonisti della nostra iniziativa dedicata al calcio dilettantistico e giovanile dei club delle province di Novara e del Vco, iscritti ai campionati gestiti dalla Figc si preparano al rush finale, vi proponiamo le interviste pubblicate sul nostro bisettimanale nel corso di queste settimane.
Un modo per conoscere meglio i calciatori che stanno animando dallo scorso mese di febbraio il nostro gioco.
I protagonisti del nostro "Pallone d'oro": Samuele De Ponti
Centrocampista con numeri da attaccante: ecco come si può descrivere in estrema sintesi la prima stagione alla Juventus Domo di Samuele De Ponti.
Dodici reti all’attivo (dato aggiornato allo scorso 10 marzo: ndr), per lungo tempo capocannoniere del girone, insomma una capacità di spostare gli equilibri non indifferente. «Però, nel calcio non contano soltanto i numeri – dice De Ponti, alla sua ottava stagione consecutiva in Promozione –. Si è troppo abituati a giudicare soltanto per il numero di gol o di assist senza tenere in considerazione le prestazioni nel loro insieme. Nella mia stagione ho fatto molto bene fino a ottobre, poi ho ampi rimpianti per come ho giocato a novembre e dicembre; non ho dato il contributo che serviva alla squadra. Ora mi sento bene e spero di finire forte la stagione». La Juventus Domo è ancora in lotta per entrare nei play-off, ormai quasi matematicamente conquistati.
«Un giorno mi piacerebbe tornare nell’Omegna, devo tutto ai rossoneri»
Sarebbe stata la seconda di fila per De Ponti dopo quella nel 2023/2024 al Baveno. «A livello tecnico probabilmente la Juventus Domo di quest’anno è più forte del Baveno dello scorso campionato – sottolinea –. Purtroppo ci stanno mancando un po’ di fortuna e un po’ di fame. A livello di gioco ci esprimiamo su ottimi livelli, poi manchiamo nel momento clou. In tal senso i punti lasciati per strada a febbraio sono molto esemplificativi».
Classe 1999, ha militato per sei campionati a Omegna, poi negli ultimi due ha sposato nuovi progetti. «Un giorno mi piacerebbe tornare a Omegna e vincere – racconta –. Devo tanto ai rossoneri. Mi hanno permesso di tornare ad amare questo sport».
«A 14 anni mi ero stufato, poi è risbocciata la passione»
In effetti, il percorso calcistico di De Ponti ha subito una netta e dura cesura dai quattordici ai diciotto anni. «Mi ero stufato di giocare, non vivevo più bene lo scendere in campo e così avevo optato per il tennis – ricorda –. Poi, alcuni miei compagni delle superiori mi hanno portato ad allenamento con loro nella Juniores dell’Omegna e da lì è risbocciata la passione».
«A 9 anni all’inter con zerbin, è l’esempio vivente che con la perseveranza puoi ottenere tutto»
Dal calcio Samuele ha imparato tanto, se non altro perché a nove anni si è trovato a indossare la maglia dell’Inter. «Anni splendidi, molto formativi – dice –. Ho imparato tante regole della vita di gruppo e del rispetto nei confronti degli adulti. E poi ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con giocatori oggi famosi, come Sala, Pinamonti e Zerbin». Su quest’ultimo, vecchia conoscenza del Gozzano, aggiunge: «È l’esempio vivente che con la perseveranza si può raggiungere tutto. Era stato scartato dall’Inter, ci siamo ritrovati a tredici anni al Suno, poi io ho smesso e lui ha iniziato la sua cavalcata al Gozzano».
«Eccellenza? Perchè no... magari con la Juve Domo»
Infine, De Ponti fa un augurio a se stesso per il prossimo futuro. «Qualche rimorso per quello che poteva essere e non è stato c’è, ma negli anni ho capito quanto il calcio mi possa aiutare nella mia vita quotidiana e per questo non l’abbandonerò più. Vorrei un giorno testarmi in Eccellenza, magari con indosso la maglia della Juventus Domo».