Il caso

Vanno in Posta per riscuotere i buoni del genitore deceduto e scoprono che sono andati in prescrizione

I buoni in questione, nello specifico, appartenevano alla serie AA2 “a termine”, ed erano di un valore di 22.500 euro

Vanno in Posta per riscuotere i buoni del genitore deceduto e scoprono che sono andati in prescrizione
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È quanto accaduto alla moglie e alle figlie di V. G., un uomo di Borgomanero che aveva sottoscritto i titoli postali nel 2001 allo sportello dell’ufficio postale di San Maurizio d’Opaglio. Al momento della sottoscrizione c’era stata la rassicurazione che fossero ventennali (come per la stragrande maggioranza dei buoni postali, ndr) quindi con gli interessi in maturazione nel 2021 e prescrizione nel 2031. Ma moglie e figlie, nel 2022, hanno dovuto fare l’amara scoperta, ossia che la prescrizione scadeva in realtà prima del termine indicato.

Il caso

Ora il tribunale di Novara ha condannato Poste italiane a rimborsare alle eredi dell’uomo la somma di 31 mila e 500 euro, ed è la prima sentenza giudiziaria favorevole ai consumatori sul territorio novarese. «La sentenza – così i legali di Federconsumatori, ai quali le donne si sono rivolte per essere assistite - assume un’importanza fondamentale, soprattutto in ambito Regionale, in quanto il Giudice ha accertato che Poste non ha assolto ai propri obblighi informativi non avendo consegnato la documentazione prevista per legge, e ritenendola dunque responsabile della prescrizione maturata a danno dei consumatori. Le eredi, residenti a Borgomanero e San Maurizio d’Opaglio, per effetto della Sentenza, riscuoteranno 31.500 euro, oltre la condanna per Poste alle spese legali del procedimento».

La vicenda ha dimensioni nazionali: «La nota vicenda di questi Buoni risale al 2001 – così da Federconsumatori - quando Poste li ha collocati generando nei consumatori la convinzione che avessero tutti durata di 20 anni, quando invece molti avevano una durata inferiore (7, 6, 5 anni, addirittura 18 mesi), e i sottoscrittori che li hanno messi all’incasso dopo il 2018 hanno perso il denaro investito e gli interessi maturati per effetto della prescrizione. La questione è molto controversa e riguarda tutto il territorio nazionale. L’Antitrust ha sanzionato Poste con una multa di 1,4 milioni di euro, stimando che in Italia gli investitori ad aver perso il proprio capitale siano più di 1,5 milioni. Federconsumatori Piemonte – Sede di Verbania è stata fra le prime a scoprire il problema, partecipando nell’aprile 2021 alla trasmissione Mi Manda Rai Tre, e creando la “tabella delle prescrizioni” diffusa da molte testate giornalistiche in tutta Italia per informare i sottoscrittori del pericolo prescrizione. Nel solo Vco i risparmiatori coinvolti sono migliaia con investimenti che variano da 250 a 43.000 euro. Nel Novarese il numero è notevolmente maggiore».

I buoni in questione, nello specifico, appartenevano alla serie AA2 “a termine”, ed erano di un valore di 22.500 euro. Sono in corso sul territorio piemontese altre vicende giudiziarie in tutto e per tutto similari: è recente la notizia di una sentenza del tribunale di Ivrea, che riconosce il rimborso di una somma di 25.000 euro per dei buoni sempre di serie AA2 a termine, emessi anche questi nel 2001. «Si invitano i cittadini a verificare i buoni in loro possesso (data di emissione e numero di Serie) – concludono dagli uffici di Verbania - e di rivolgersi ai nostri sportelli di Villa Olimpia a Verbania, Via Mazzini 19, preferibilmente il martedì pomeriggio (Tel. 335.1051111 - verbania@federconsumatoripiemonte.it) per ogni eventuale informazione».

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