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A Novara nascono le "Consulte di quartiere" per una maggiore partecipazione

Saranno 10, tutte con lo stesso numero di abitanti, tranne Pernate e Lumellogno, "ma non avranno niente a che vedere con i vecchi Consigli circoscrizionali"

A Novara nascono le "Consulte di quartiere" per una maggiore partecipazione
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A Novara tornano i Quartieri. Niente a che vedere con i vecchi Consigli circoscrizionali, aboliti per legge nel 2011, ma comunque una forma di partecipazione popolare al governo della città che da tempo mancava, nonostante la nascita - ma soltanto in alcune zone - dei cosiddetti “Comitati spontanei”.

A Novara nascono le "Consulte di quartiere"

E’ stato il sindaco Alessandro Canelli a illustrare, lo scorso 6 febbraio in commissione, la bozza di quello che sarà il Regolamento delle nuove Consulte di quartiere: un documento assolutamente “bipartisan”, elaborato da tutte le forze politiche che siedono in Consiglio.

Canelli - che l’esperienza dei quartieri l’ha vissuta in prima persona, così come molti dei consiglieri comunali - ha voluto fin da subito sgombrare il campo da errate interpretazioni: «Non si tratta di una riedizione delle vecchie circoscrizioni, che erano 13 ed erano basate sul sistema elettivo».

La loro abolizione, nel 2011, ha però «lasciato un vuoto all’interno dei meccanismi di governo dei territori, in particolare delle periferie. Le Consulte di quartiere vogliono rappresentare un meccanismo partecipativo nuovo, che si basa su quello che era lo spirito originario dei quartieri, quando volontaristicamente i cittadini si riunivano per cercare di risolvere i problemi».

La loro istituzione sarà avviata in modo sperimentale per due anni, poi le Consulte dovranno essere rinnovate dopo ogni elezione comunale.

Il regolamento redatto da tutti i gruppi consiliari

Il regolamento - che approderà successivamente in Consiglio comunale - è stato redatto dalla commissione affari istituzionali e, come detto, contiene il contributo di tutti i gruppi consiliari. Vediamone i capisaldi.

Innanzitutto: le Consulte di quartiere saranno 10, quasi tutte con lo stesso numero di abitanti, tranne Pernate e Lumellogno che sono state mantenute autonome per le loro specificità. «Gli organi delle Consulte - ha spiegato ancora il sindaco - saranno l’assemblea, il portavoce e il viceportavoce».

Delle assemblee potranno far parte tutti i cittadini che abbiano più di 16 anni: «Abbassiamo l’età minima dai 18 ai 16 anni, allargando così la platea di soggetti che possono concorrere a prendere decisioni e dare suggerimenti all’Amministrazione».

Sarà il portavoce ad avere rapporto con l’Amministrazione comunale, alla quale dovrà far giungere istanze e richieste dei cittadini. Sarà lui anche a convocare le assemblee, che potranno però essere convocate anche su richiesta di almeno 25 residenti o del sindaco.

Il portavoce dovrà essere eletto, e non potranno candidarsi consiglieri comunali e assessori. A sostegno di una candidatura dovranno essere raccolte firme in numero pari ad almeno l’1% della popolazione residente in quella zona. Il secondo per numero di voti sarà nominato viceportavoce.

Dopo l’approvazione del regolamento, entro 90 giorni (inizialmente si era parlato di 60, ma i tempi sarebbero stati troppo ristretti) dovranno essere emanate le disposizioni e indette le elezioni. Se dunque l’approvazione dovesse avvenire nel Consiglio del 20 febbraio, entro il 20 maggio ci dovranno essere le elezioni, con seggi “tradizionali” ma anche on line.

Soddisfazione unanime

L’istituzione delle Consulte di quartiere ha trovato tutti d’accordo. «Ci abbiamo impiegato due anni per scrivere questo testo, che è stato condiviso da tutti i gruppi consiliari. E il risultato è decisamente all’altezza delle aspettative. Ci siamo creati un “modello Novara” al quale tutti quanti dovremo metterci del nostro», ha sottolineato il capogruppo Pd Nicola Fonzo, che ha ammonito: «Abbiamo bisogno che le Consulte diventino luoghi in cui si discute e si trovano delle soluzioni. Non di “mini sindaci” o “mini consigli comunali” (come erano diventati i quartieri negli ultimi anni)».

Garante per i disabili, bilancio partecipato, regolamento per i beni comuni: sono altre “pedine” di quello che dovrà essere un percorso amministrativo sempre più “condiviso”: «Se concludiamo tutte queste cose, - ha detto Fonzo - possiamo dire di aver fatto parte di una consigliatura costituente: chi verrà dopo di noi avrà in mano una serie di strumenti per fare in modo che il governo della città sia il più possibile partecipato. Ora toccherà anche a noi essere all’altezza delle sfide che ci siamo dati e fare in modo che a partire da queste occasioni venga fuori il vivaio di una nuova classe dirigente».

Positivi i commenti anche di Gaetano Picozzi, capogruppo della Lega («in questa occasione abbiamo fatto sintesi. E’ una cosa che abbiamo fatto tutti per tutti e ognuno di noi ritrova qualcosa in questo regolamento»), e di Camillo Esempio (FdI), così come di Piergiacomo Baroni (Insieme per Novara), Mario Iacopino (Movimento 5 Stelle) ed Ezio Romano (Forza Novara, fra l’altro uno dei promotori, nel suo caso a Lumellogno, dei Comitati spontanei di quartiere).

Il sindaco Canelli ha concluso, molto realisticamente: «Non aspettatevi valanghe di persone che parteciperanno alle assemblee, ma questa cosa dà un segnale importante della volontà di coinvolgere un po’ di più i cittadini nelle scelte amministrative».

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